- LG Optimus G: design
- LG Optimus G: display
- LG Optimus G: software
- LG Optimus G: prestazioni
- LG Optimus G: fotocamera
- LG Optimus G: prezzo
Bentornato nel gotha
Chi fa parte di quella schiera di utenti delusi per non aver potuto metter mano sul Nexus 4 sarà contento di sapere che lo smartphone Android LG Optimus G oggetto di questa recensione condivide molto con il googlefonino.
D’altronde fu sempre LG, mesi fa, a occuparsi della realizzazione di quest’ultimo, quindi non c’è da stupirsi se ritroviamo anche nel G, oltre a un rivestimento in vetro molto simile (Gorilla Glass 2 nella parte frontale), il medesimo pannello da 4,7 pollici.
C’è però da dire che LG ha da poco comunicato che, a partire dal 9 maggio, distribuirà ufficialmente il Nexus 4 anche in Italia (€ 499). Per questo motivo, valutare l’acquisto dell’Optimus G sembra divenunto un esercizio funambolico: basta un passo falso per scegliere lo smartphone sbagliato.
Ad ogni buon conto, come vedremo in dettaglio, LG Optimus G è uno smartphone di fascia alta, con caratteristiche tecniche di spessore e, per questo, rappresenta il ritorno nel mercato di gamma top del produttore sudcoreano dopo quasi un anno di assenza.
LG Optimus G: il design è cristallino (↑)
Nonostante la premessa appena fatta, non possiamo certo dire che Optimus G sia la copia esatta del Nexus 4. Anzi, LG è stata abile nel dissimulare la prossimità fra i due modelli, i quali condividono fra l’altro anche alcune specifiche, come constateremo in seguito.
Esteticamente, LG Optimus G è un bell’oggetto, non c’è alcun dubbio. Da spento, lo schermo quasi si confonde del tutto con la cornice nera, a sua volta contornata da un sottile bordo in metallo lucido. Il risultato complessivo è davvero molto bello, e la piccola rientranza che ospita lo speaker telefonico non fa che accrescere la gradevolezza complessiva.
Alla parte frontale minimalista fa quasi da contrasto il retro, la cui superficie in vetro è ravvivata da una trama riflettente (Crystal Reflection) che riluce più o meno a seconda dell’inclinazione. In alto, in un angolo anziché al centro, trova posto la fotocamera con il sottostante flash LED; ne apprezziamo l’estetica con doppia cornice nera e argento che riprende la parte frontale, ma non siamo convinti della sporgenza rispetto alla superficie. In basso, di contro, quasi si nota appena la piccola griglia che nasconde lo speaker.
Gli unici tasti fisici del LG Optimus G sono posti sui lati, mentre quelli tipici di Android sono tutti di tipo touch capacitivo: in alto a destra, quello di accensione e stand-by; a sinistra, il bilanciere del volume. Sempre a sinistra troviamo il cassettino per la microSIM mentre, in basso, sono visibili il connettore microUSB e il piccolo foro del microfono. Ce n’è un altro, in alto (per l’esclusione dei rumori ambientali), dove troviamo anche il jack da 3,5.
Tanto minimalismo estetico ha un prezzo, se così si può dire: questo Optimus non è apribile a meno di rimuovere due piccole viti di fissaggio, quindi non è possibile sostituire la batteria mentre ci si trova in giro né la memoria interna è espandibile mediante schede di memoria – per fortuna, i 32 GB inclusi dovrebbero essere sufficienti. Altre pecche sono individuabili nel numero sorprendente di impronte che questo telefono sa raccogliere e nella sua potenziale fragilità: sebbene l’assemblaggio sia molto solido e i materiali di qualità, coi suoi 145 g, il rischio che le superfici di vetro possano scheggiarsi in caso di caduta è reale.
LG Optimus G: il display HD (↑)
Guardare lo schermo dell’Optimus G e interagire con esso è un’esperienza molto appagante. Innanzitutto, LG ci accoglie con un’animazione di blocco molto gradevole e poi ci sorprende coi suoi colori saturi e brillanti.
Ricordiamo, infatti, che adotta lo stesso display IPS+ da 4,7 pollici del Nexus 4. Questo consente, innanzitutto, di avere un ampio angolo di visuale (mediamente 175°). Inoltre LG ha ridotto il numero di strati che separano il pannello LCD dall’area touch vera e propria – tecnologia Zerogap Touch –, il che contribuisce a rendere meno opachi i colori e i neri più scuri.
Ne consegue una qualità complessiva davvero molto buona, grazie a colori saturi (ma non eccessivamente), a neri ben contrastati e a un bianco luminoso (470 nit). Eppure la risoluzione è pari a 1.280×768 in formato 15:9 e la densità è di 371 ppi (True HD), quindi non siamo di fronte a un pannello top di gamma. Ad ogni modo, guardare foto, video e leggere testi con LG Optimus G non è certamente un problema.
LG Optimus G: personalizzazione e software (↑)
LG Optimus G è basato su Android Jelly Bean 4.1.2 e, come consuetudine, offre una personalizzazione non particolarmente invasiva, ma altamente configurabile a seconda delle proprie esigenze per ottimizzare la produttività personale.
Si va dall’aspetto dei temi (a scelta fra quattro), alla sostituzione delle icone delle app con altre fra quelle disponibili o con una foto, dall’animazione con cui si passa da una pagina all’altra della homescreen, all’introduzione delle cosiddetta QSlide App.
Quest’ultima è una funzionalità composta da applicazioni che consentono un accesso rapido agli strumenti di uso più comune quali Appunti, Calendario, Browser, Calcolatrice e Video, e possono essere disposte liberamente sullo schermo, avviate in finestre ridotte e in trasparenza così da permettere lo svolgimento simultaneo di più operazioni. Carina è la possibilità di vedere un video mentre, ad esempio, si continua la navigazione online.
Fra le altre, menzioniamo Dual Screen Dual Play, che permette di visualizzare gli stessi contenuti o due contenuti diversi simultaneamente sullo smartphone e su uno schermo esterno collegato, QuickMemo, già vista nell’Optimus Vu, che permette di scrivere, disegnare o prendere appunti scrivendo direttamente sullo schermo con le dita.
LG Optimus G: performance da top gamma (↑)
D’altronde, le operazioni in multitasking non sono un problema per l’Optimus G, che conferma quanto promesso dalla specifiche messe nel piatto: processore quad core Krait Qualcomm Snapdragon S4 Pro da 1,5 GHz con GPU Adreano 320 dedicata, e 2 GB di RAM.
Ogni operazione scorre liscia e senza esitazione alcuna, le animazioni sono sempre fluide e il passaggio da un’applicazione all’altra è pressoché immediato. Anche la navigazione è apparsa sempre fluida e snella nell’apertura e gestione di siti complessi e ricchi di contenuti: sebbene non ci sia stato possibile testare il modulo LTE, abbiamo potuto godere appieno delle ampie capacità di connessione del LG Optimus G (GSM, GPRS/EDGE, UMTS e HSPA+) a cui si aggiungono il Bluetooth 4.0 con DLNA e il Wi-Fi 802.11 a/b/g/n.
A sostegno del comparto telefonico collabora una qualità audio piuttosto buona, anche in vivavoce, grazie alla sorprendente potenza dello speaker, che sa farsi valere anche nella riproduzione di musica e filmati. Sono buone anche le cuffie QuadBeat, compatibili con lo standard Dolby Mobile (funzione attivabile direttamente all’interno del player musicale).
Poiché LG Optimus G ha anche una dotazione completa di sensori (prossimità, accelerometro, giroscopio, bussola e barometro) e include A-GPS e NFC, i consumi sono comprensibilmente elevati. Tuttavia, oltre a un buon controllo del risparmio energetico, che permette non solo di agire sulla luminosità dello schermo ma anche sull’impiego del processore, è dotato di una batteria da 2.100 mAh, che si è rivelata più che sufficiente a soddisfare le esigenze tipiche di un utilizzo medio giornaliero.
LG Optimus G: male la fotocamera (↑)
Chiudiamo la panoramica relativa alle prestazioni del LG Optimus G parlando della fotocamera, ma non è certo questo il caso di dire che si tratti della classica ciliegina sulla torta. Anzi, il boccone è piuttosto amaro.
Oltre all’obbiettivo frontale da 1.3 megapixel utilizzabile per le video chat, per la fotocamera principale il G monta un sensore da 13 megapixel non opportunamente sostenuto da lenti di qualità. Insomma, chi ancora crede nel paradigma, che vede la migliore la qualità in un maggior numero di megapixel, dovrebbe usare l’obbiettivo di questo smartphone per capire quanto ciò sia lontano dalla realtà.
Sì, è vero, forse siamo eccessivamente duri, ma ci risulta incomprensibile, se non indigesto, constatare che per un telefono di alto rango quale questo, LG abbia scelto un obbiettivo tanto limitato. Se in esterno, in condizioni di luce ottimali, i risultati sono buoni e, per così dire, condivisibili sui social network, già passando a situazioni di luce mista o in interni, le immagini appaiono sbiadite, poco contrastate e scarsamente definite, con tanto di rumore digitale a peggiorare il tutto. A poco serve il seppur potente flash LED.
Il peggio, però, viene quando la luce comincia a diminuire, situazione in cui il rumore cresce esponenzialmente e anche l’autofocus comincia a faticare. Se poi è presente una fonte di luce nell’inquadratura, questa apparirà spesso come un invadente alone indefinito.
La situazione non migliora molto con le riprese video Full HD, sebbene, a onore del vero, i filmati girati in condizioni ottimali di luce ci siano sembrati piuttosto buoni. Peccato che l’audio registrato non sia del tutto limpido.
Eppure, lato software, LG ha dimostrato la giusta cura, arricchendo la fotocamera di funzionalità quali il Time Catch, che cattura alcuni fotogrammi antecedenti allo scatto vero e proprio per scegliere quello migliore, lo Scatto al Cheese, che si attiva dicendo “cheese”, il miglioramento in-camera del viso per gli autoritratti con la funzione Beauty, oltre al controllo su bilanciamento del bianco, esposizione, risoluzione e geo-tagging. I video, invece, possono essere registrati a diverse risoluzioni e arricchiti con effetti divertenti e alcuni sfondi predefiniti, e lo zoom è attivo anche durante le riprese.
LG Optimus G: verdetto e prezzo (↑)
LG Optimus G è un oggetto desiderabile, grazie a un’estetica minimalista e a un buon assemblaggio, e uno smartphone potente, in grado di competere con quasi tutti i top di gamma, fatta eccezione per la nuovissima generazione attualmente rappresentata dal HTC One e dal Samsung Galaxy S4.
Maneggevole, dalla buona ergonomia e dal peso contenuto, si dimostra un compagno perfetto nella maggior parte delle occasioni. Lo schermo, poi, sorprende per vivacità, contrasto e luminosità, l’audio impressiona per la potenza e la batteria soddisfa per l’autonomia che garantisce.
Android è personalizzato con equilibrio, senza eccessi, e LG non ha escluso nemmeno questa volta l’accesso al proprio app store dedicato. Non è da primato la riproduzione di filmati compressi, ma è comunque accettabile, mentre resta incomprensibile la scelta di adottare una fotocamera tanto deludente.
A € 599, LG Optimus G non è da considerarsi un vero top di gamma, ma si posiziona comunque nella fascia alta del mercato. Il prezzo, secondo noi, è proporzionato a quel che ha da offrire sulla carta, ma per un centinaio di euro in meno gli avremmo perdonato di buon grado le performance fotografiche.
Ad ogni modo, il ritorno di LG nella fascia alta del mercato smartphone rappresenta un buon primo passo, forse una rampa di lancio per l’erede annunciato, l’Optimus G2.