Design e caratteristiche
Un 5,5 pollici dovrebbe risultare scomodo durante l’utilizzo, ma Meizu M2 Note no. Il rapporto tra schermo e corpo del dispositivo è molto elevato (circa 73%), c’è pochissima superficie inutilizzata. Alto 150 mm, largo 75,2 e spesso 8,7 mm, ha un peso molto contenuto, solo 149 grammi. La back cover in fitta satinatura assicura un buon grip, ma attenzione: si graffia piuttosto facilmente (ad esempio, con le chiavi in tasca).
A completare il design, la fotocamera posteriore, posta al centro nella parte superiore, il flash subito sotto, poi la fotocamera anteriore nell’angolo di destra, e i bilancieri del volume e il tasto di accensione sul lato destro.
Meizu M2 Note è trainato da un processore octa-core di Mediatek, il MT6753 a 64bit con frequenza di clock a 1,3 GHz, coadiuvato da una scheda grafica Mali-T720MP3 e 2 GB di RAM. Lo spazio di archiviazione è di 16 o 32 GB, con possibilità di espansione tramite microSD fino a 128 GB.
Il display è un pannello IPS LCD Full HD protetto da Corning Gorilla Glass 3, con risoluzione 1920×1080 a 401 ppi e un frame rate fino a 60 fps.
Flyme è fluido
Su Gearbest.com sono disponibili due versioni del Meizu M2 Note: una internazionale e una con firmware cinese. A tale riguardo una lunga polemica si è accesa nei confronti di Meizu, che ha deciso di rendere discontinuo il supporto alla lingua italiana su smartphone con firmware cinese, di fatto rendendo più difficile la vendita da canali di vendita all’estero.
La versione internazionale disponibile sull’e-commerce ha la lingua italiana, ma il modello qui in prova è quello con firmware cinese, con supporto alla lingua inglese. Come tale non ha il Play Store preinstallato. Per questo è consigliabile sincerarsi di scegliere la versione internazionale in caso di acquisto. Ad ogni modo, il problema si risolve facilmente anche in questo caso: è sufficiente aprire AppCenter, cercare Google Installer che, una volta installato e aperto, configurerà tutti i servizi di Google.
Come su EMUI di Huawei, anche su FlyMe c’é un’app, Sicurezza, che permette di gestire a fondo le impostazioni del dispositivo, assicurando un completo controllo sui permessi delle app e dei semplici strumenti per liberare memoria RAM e cache inutilizzata.
I test con Geekbench hanno prodotto risultati discreti, con 584 punti in Single-Core e 2543 nel Multi-Core. Come prestazioni, questo modello si piazza subito sotto l’LG G3 nella scala dei benchmark su AnTuTu, con un punteggio complessivo di 30945.
Fotocamera deluente
Meizu M2 Note non è un phablet per fare foto. Nonostante il sensore posteriore sia da 13 Megapixel, con autofocus, face detection, smile detection e HDR, gli scatti non sono comparabili a quelli dei top di gamma né a molti dispositivi di fascia media. Specificamente, la gamma cromatica non è ben riprodotta, in presenza di forte luce il controllo dell’esposizione automatica non restituisce valori fedeli alla realtà e in notturna basti sapere che i risultati non affatto buoni.
Persino l’apertura dell’app fotocamera delude, è lunga e macchinosa com’è – stranamente è l’unica app a non essere fluida su questo dispositivo.
Sono disponibili tuttavia molteplici modalità di scatto: panorama, slow-motion, bellezza, automatica, manuale, light field (per luoghi con forte luminositá) e QR scan. Tanta scelta, ma il risultato finale rimane sempre lo stesso.
I video vengono registrati con una risoluzione massima di 1920×1080, ma risultano “rumorosi” sia nell’immagine che nel suono.
Poco da dire sulla fotocamera anteriore, che scatta foto a 5 megapixel e video fino a 720p, con una qualità in linea con la fotocamera posteriore. Con entrambe le fotocamera, inoltre, sia i tempi per la messa a fuoco che per la ricalibrazione dell’esposizione si aggirano intorno ai 2 secondi. Insomma non è proprio una prima scelta per chi ama fotografare con il proprio telefono.
Infine, il comparto sonoro: non è molto buono, con bassi sono quasi inesistenti, medi in vece decisamente buoni, ma alti quasi gracchianti. Tutt’altre esperienza con le cuffie, che soddisfano pienamente.
Connettività con qualche problema
Meizu M2 Note è Dual SIM, dual stand-by. Si può dunque impostare la SIM predefinita per i dati e scegliere – per ogni chiamata e messaggio effettuato – la SIM da utilizzare. La versione cinese non supporta il 4G italiano, al contrario di quella internazionale che supporta tutte le frequenze – non è chiaro se supporti, però, anche la frequenza a 800 MHz.
Durante il periodo di prova, si sono riscontrati alcuni problemi con la ricezione: appena si inserisce una nuova SIM, infatti, servono circa cinque minuti affinché la connessione (sia cellulare che dati) sia stabile. Inoltre si sono verificate delle cadute di linea durante le chiamate, ma non è chiaro se ciò sia dovuto alla qualità della ricezione da parte dell’operatore o al modulo integrato nel dispositivo. È giusto comunque riportare, per completezza di informazione, ogni situazione affrontata.
Di per sé, la qualità delle chiamate è molto buona, ma se si usa il vivavoce l’interlocutore potrebbe non sentire bene, specie in luoghi con molto rumore come, ad esempio, in macchina nel traffico. Questo è molto probabilmente dovuto all’assenza di un secondo microfono per la riduzione del rumore. È importante tenere a mente sempre, però, la fascia di prezzo in cui questo dispositivo si colloca.
Autonomia
Con una batteria da 3.100 mAh, seguendo la linea della maggior parte dei phablet Android, anche top di gamma, ci si aspetterebbe da questo M2 Note una autonomia di una giornata. Grazie ad una intelligente ottimizzazione dell’interfaccia FlyMe nella gestione dei processi e dei core della CPU, però, con un utilizzo intenso il phablet si scarica dopo una giornata piena, da mattina presto a sera inoltrata. Con un utilizzo medio (chiamate, WhatsApp, Facebook e senza abuso di giochi), invece, si può tranquillamente arrivare al primo pomeriggio della giornata successiva.
Ci sono inoltre due opzioni di risparmio energetico per prolungare ulteriormente l’autonomia: la prima consiste nella riduzione delle attività della CPU e nella riduzione della luminosità; la seconda, il cosiddetto super risparmio energetico, disabilita tutte le funzioni smart del dispositivo, un po’ come avviene sugli ultimi Samsung Galaxy, lasciando attivo solo il chip cellulare per chiamate e messaggi, consentendo di arrivare, con appena il 20% di carica, a ulteriori 20 ore di autonomia. Un punto decisamente a favore, che rende questo dispositivo molto più competitivo di altri nella stessa fascia prezzo.
Giudizio
Nel mercato dei phablet di fascia bassa, Meizu M2 Note non trova spazio, se non per il prezzo: le caratteristiche e le prestazioni di questo dispositivo sono, infatti, comparabili a un fascia media che spinge aggressivamente la competizione dell’azienda cinese nei confronti dei colossi Samsung, LG e HTC.
Il comparto fotografico pecca, ma la qualità si paga e d’altronde il Meizu M2 Note è proposto a partire da circa €150.