Meizu M3 Note

Full-body in alluminio, batteria più capiente e un sensore di impronte digitali, è il Meizu M3 Note, evoluzione dell’M2 Note.

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il voto di Webnews  
Full-body in alluminio, batteria più capiente e un sensore di impronte digitali, è il Meizu M3 Note, evoluzione dell’M2 Note.

Design

Ormai la corsa al metallo è in pieno fermento: che si tratti di smartphone top di gamma o di low-cost, tutti i nuovi dispositivi stanno pian piano acquisendo un look & feel premium. Non fa eccezione il nuovo Meizu M3 Note, che migliora quanto di buono fatto con M2 Note poco meno di un anno fa.

Si passa quindi da una scocca in plastica a un rivestimento full-body in alluminio serie 6000, lo stesso utilizzato su iPhone 6 e 6 Plus. I tasti cambiano di posto: il bilanciere del volume e il pulsante accensione/spegnimento si spostano dal lato sinistro al destro; il resto rimane invariato.

La somiglianza con gli iPhone è notevole: le bande, di una tonalità più scura alle estremità della scocca posteriore, richiamano fortemente lo stile degli ultimi smartphone della mela morsicata. La differenza sostanziale sta nelle dimensioni: 153,5 x 75,5 x 8,2 mm di spessore, contro i 6,9 mm di iPhone 6: è più spesso dunque e più robusto, ma più leggero (163 grammi).

Hardware

La dotazione hardware è di tutto rispetto: chip Mediatek MT6755 Helio P10 con CPU octa-core (tutti i processori hanno architettura Cortex-A53, ma 4 core sono a 1.8 GHz e 4 sono a 1.0 GHz), GPU Mali-T860MP2, e 2 o 3 GB di RAM, a seconda che si scelga il modello da 16 o 32 GB di ROM.

Il display è un pannello da 5.5” Full HD (403 ppi) con rivestimento Dinorex T2X-1 resistente a graffi e urti, che riproduce bene l’intera gamma cromatica e offre un ottimo angolo di visione, ma una luminosità solo discreta.

A completare la dotazione del Meizu M3 Note hardware ci sono due slot SIM (una in formato micro e una in formato nano), uno dei quali è utilizzabile anche come slot di espansione di memoria tramite microSD fino a 128 GB.

La connettività è, purtroppo, ancora non pienamente compatibile con tutte le frequenze cellulari italiane: non è infatti ancora presente il supporto per la banda a 800 MHz. In chiamata, l’audio è buono, ma il microfono non sembra essere dei migliori: molte volte, durante la settimana di test, il ricevente non è stato in grado di sentire la voce del chiamante con un tono normale.

L’audio attraverso lo speaker – posizionato nell’angolo destro del lato inferiore – riproduce a volume piuttosto alto, ma tende a gracchiare in presenza di frequenze molto alte.

Flyme UI

M3 Note ha preinstallato Flyme versione 5.1.3, una release software creata da Meizu sulle basi di Android 5.1. Finalmente, il firmware è pienamente europeo e in linea con i recenti “tagli di software in eccesso”: ci sono ancora le applicazioni Meizu Calendario, Email, Calcolatrice, Musica, Memo, Video e Galleria, ma ora le micro-applicazioni per attivare singole funzionalità sono raggruppate nell’unica app Toolbox, al cui interno ci sono Torcia, Specchio, Bussola, Livello, Righello (Ruler) e Lente d’ingrandimento (Magnifier).

Altra app importante è Sicurezza, che ingloba al suo interno una serie di micro-strumenti per la ricerca dei virus, la gestione intelligente del risparmio energetico, l’eliminazione di file inutili, la gestione dei permessi per le singole app, la gestione del traffico dati e il blocco contatti su chiamate e SMS.

Una caratteristica interessante sta anche nell’app Telefono: il registro chiamate registra non solo le chiamate in entrata e in uscita e il tempo di chiamata, infatti: in caso di chiamata senza risposta da parte dell’M3 Note, il telefono identifica il numero di squilli che il dispositivo ha fatto prima che il chiamante attaccasse.

Peccato però che l’intero sistema operativo risulta avere rallentamenti in molte occasioni, specie nell’apertura delle app e nel multitasking. Si sono riscontrati alcuni impuntamenti improvvisi anche nella lock screen e nell’apertura delle notifiche.

La situazione migliora leggermente se si utilizza il launcher Google Now, che sostanzialmente rende più pura l’esperienza di navigazione. È quindi consigliabile utilizzare questo launcher, se non si vuole incappare in fastidiosi blocchi o rallentamenti – perlomeno fino a quando Meizu non rilascerà un aggiornamento firmware che, si spera, risolva molti dei bug presenti.

mTOUCH

Il sensore di impronte digitali (unica vera aggiunta funzionale di questo Meizu M3 Note rispetto al passato) è molto veloce: non veloce come i sensori di cui sono dotati gli smartphone top di gamma Huawei, Apple, Samsung e LG, ma si aggira intorno a 1 secondo come tempo di reazione.

Ottimo, soprattutto considerando che nella stessa fascia di prezzo sono pochissimi i modelli che adottano un sensore biometrico.

La procedura di inizializzazione dell’impronta inoltre è completa e richiede il posizionamento del dito in più modalità, per ovviare a tutte le situazioni possibili in cui si potrebbe impugnare il telefono.

Fotocamera

Il sensore della fotocamera posteriore del Meizu M3 Note è da 13 MP con apertura focale f/2.2 e doppio flash LED, che gira video fino alla risoluzione Full HD a 30 fps.

Nonostante il comparto fotografico non sia il punto forte di questo dispositivo, il risultato finale non è affatto male: le foto sono piuttosto nitide, la gamma cromatica è riprodotta bene, tranne la tonalità di bianco che tende a bruciare anche in condizioni di luminosità normale. Tuttavia, in alcuni casi l’obiettivo non mette a fuoco nemmeno dopo aver usato il tap-to-focus, e la scena viene scurita eccessivamente quando si inquadra un oggetto luminoso, sfalsando la gamma cromatica degli oggetti in secondo piano.

I video sono di qualità discreta: il suono viene catturato molto bene, il focus è reattivo nella maggior parte dei casi e il sensore si adatta bene ai cambia di luminosità.

Anche l’obiettivo posteriore è molto buono: 5 MP con apertura focale f/.2.0, può registrare video Full HD. Non è esente da rumore zoomando l’immagine, ma ciò non compromette la qualità complessiva in una videochiamata o una diretta su Facebook o su Periscope.

In definitiva, non è il miglior comparto fotografico nella stessa fascia di prezzo (per 40 euro in più OnePlus X fa foto e video migliori), ma non è nemmeno il peggiore.

Autonomia

M3 Note dispone di una batteria dalla capacità di 4100 mAh che, secondo la tendenza iniziata dal suo predecessore M2 Note, dovrebbe assicurare fino a 3 giorni con utilizzo medio-basso e fino a 1 giorno e mezzo con utilizzo intenso.

E invece, forse a causa di una scarsa ottimizzazione di Flyme, l’autonomia non migliora, anzi peggiora leggermente: in una tipica giornata con utilizzo intenso, caratterizzato da 90 minuti di navigazione con Waze, messaggistica Whatsapp, Slack, Facebook Messenger, 20 minuti di scrolling del feed di Facebook, 50 minuti di chiamate vocali, con Wi-Fi, rete dati 4G e GPS sempre attivi (Bluetooth disattivato), il Meizu M3 Note è arrivato alle 22:00 con l’1%, avendo staccato il dispositivo dalla carica alle 9:00.

Il risultato è eccellente, se si guarda in generale ad altri phablet nella stessa fascia di prezzo. Tuttavia, lo standard di autonomia creato dal predecessore M2 Note porta questi numeri a essere solo sufficienti: con il medesimo test l’M2 Note si è spento il giorno dopo, verso l’ora di pranzo.

Giudizio

Dopo il successo raggiunto da M2 Note, con M3 Note Meizu ha provato a tener testa aggiungendo software di qualità e senza lag in uno smartphone a basso costo.

Scocca in alluminio, sensore biometrico, fotocamera migliorata, display Full HD, sono tutti ulteriori miglioramenti apprezzabili, che posizionano il Meizu M3 Note in una fascia più alta rispetto al prezzo a cui è proposto: soli €219 per la versione con 2 GB di RAM e 16 GB di storage.

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