Motorola Quench

Motorola adatta alla grande MOTOBLUR ad Android, ma si "scorda" di aggiornare quest'ultimo...

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il voto di Webnews  
Motorola adatta alla grande MOTOBLUR ad Android, ma si "scorda" di aggiornare quest'ultimo...

Morbido e sottile

Motorola è certamente uno dei leader nel settore smartphone con sistema operativo Android, successo dovuto quasi esclusivamente al popolarissimo Motorola Droid, ormai in commercio da qualche tempo, ma ancora modello di punta dell’azienda e, recentemente, aggiornato all’ultima versione dell’OS di casa Google. Con altri dispositivi, come il CLIQ, da noi conosciuto col nome di DEXT, le cose erano andate differentemente: qualità costruttiva non perfetta e prezzi troppo alti ne avevano infatti pregiudicato il successo. Questa volta  Motorola ci riprova con il Motorola CLIQ XT, che sarà commercializzato con il nome di Quench in territorio europeo (per quato lo chiameremo Quenche d’ora in avanti).

Di fatto il Mototorola Quench è un remake del vecchio CLIQ, ma privo di tastiera QWERTY fisica e senza i problemi di “giovinezza” del lontano cugino.

Come dimensioni, il Mototorola Quench è leggermente più lungo e largo del CLIQ: nello specifico parliamo di poco meno di 3 mm di spessore 1,5 mm di larghezza, per uno lunghezza di soli 12,3 mm (notevolmente inferiore rispetto ai 16 mm del precedente modello).

Esteticamente è caratterizzato da una parte posteriore soft touch intercambiabile, disponibile nella confezione sia in colore nero che viola. Questa conferisce al dispositivo una stabilità notevole quando tenuto nel palmo della mano e, al contempo, una buona resistenza a graffi e abrasioni. Incastonata al suo interno, la fotocamera da 5 megapixel con autofocus e flash a LED.

Sulla parte frontale trovano posto: lo schermo da 3,1 pollici touchscreen capacitivo con risoluzione 320×480 e 262k colori, quattro tasti fisici per accedere al menu, tornare alla home, Back o effettuare una ricerca, e un ampio trackpad. La parte superiore è dotata di connettore da 3,5 mm per le cuffie; a sinistra sono posti i controlli per il volume e la porta microUSB;  a destra abbiamo il pulsante di blocco del telefono e quello dedicato alla foto/videocamera.

MOTOBLUR e i Social Network

L’interfaccia del Mototorola Quench è la famosa MOTOBLUR di Motorola, già vista in molti altri dispositivi dello stesso produttore e molto apprezzata per la sua ottima integrazione con servizi online come i più popolari social network. Unica carenza è l’impossibilità di utilizzare il telefono in modalità landscape al difuori della Home, caratteristica comune a tutti gli smartphone Android privi di tastiera fisica.

Grazie alle personalizzazioni introdotte da Motorola, sarà possibile ricevere aggiornamenti di stato da Facebook e Twitter, come seguire i propri feed RSS senza dover mai lanciare un’applicazione specifica.

Purtroppo permangono alcuni problemi già riscontrati nel CLIQ e forse imputabili proprio all’interfaccia MOTOBLUR, come alcuni sporadici blocchi nello scorrimento tra le 5 pagine Home disponibili, che tuttavia non rendono meno piacevole l’esperienza di utilizzo.

Vera punta di diamante del Mototorola Quench è, però, il comparto dedicato alla messaggistica. Iniziamo col dire che l’applicazione dedicata è una delle più complete e funzionali mai viste su Android: funziona da aggregatore di informazioni provenienti da numerose fonti quali SMS, MMS, Server Exchange, Facebook, Twitter, MySpace e caselle di posta (ad esempio, Hotmail e Yahoo).

Per quanto riguarda i metodi di immissione testo, sebbene, come detto, non sia presente una tastiera QWERTY fisica, le tastiere virtuali sono veramente ottime, in particolare la celebre Swype, presente tra quelle predefinite e caratterizzata da un’ottima velocità di risposta e una altrettanto ottima predizione automatica del testo, permettendo così una digitazione rapida e confortevole, specialmente se utilizzata in modalità landscape.

Parlando di web browsing, sebbene adotti Android 1.5, il dispositivo Motorola dispone di funzionalità multitouch che permettono di navigare nelle pagine Web con l’aiuto del pinch-to-zoom, il famoso pizzico per zoomare. Da segnalare, inoltre, la presenza di Flash Lite che permette anche la visione di video da fonti quali YouTube, senza dover abbandonare il browser in favore di una applicazione specifica. Purtroppo, di contro manca del tutto la funzione di adattamento automatico alla schermata, obbligando l’utente a spostarsi continuamente all’interno della pagina per seguire il testo.

Multimedialità di alto livello

A livello di funzioni, la foto/videocamera è standard, dotata di funzionalità come il geotagging, la possibilità di modificare risoluzione e blilanciamento del bianco, e dispone di alcuni preset per applicare automaticamente effetti di colore alle immagini.

Parlando, invece, della qualità delle fotografie, dobbiamo dire che il sensore da 5 megapixel si comporta in maniera egregia, registrando immagini ben definite e dalla buona saturazione dei colori, sebbene, dobbiamo dirlo, l’algoritmo interno per l’aumento della nitidezza sia forse un po’ eccessivo… Ricordiamo, comunque, che si tratta di uno smartphone e non di una fotocamera vera e propria, pertanto qualche compromesso dovuto al sensore miniaturizzato è sempre da mettere in conto. Il flash è abbastanza potente, in alcuni casi anche eccessivamente, il che può causare leggere sovraesposizioni in scatti effettuati da distanze ravvicinate.

Per quanto riguarda la riproduzione musicale, il player utilizzato da Motorola è realizzato in collaborazione con TuneWiki e permette di scaricare automaticamente le cover dei dischi e visualizzare i testi delle canzoni, attingendo al suo enorme database on-line. La qualità dell’audio è generalmente buona con le cuffie e anche lo speaker è sufficientemente potente e non causa forti distorsioni neppure con volume particolarmente elevato.

Parlando di riproduzione video, non notiamo nulla di particolarmente innovativo: i formati supportati sono quelli standard di Android, il 3GP e l’MP4 codificato in H.263 e H.264. Nei test effettuati il Quench si è dimostrato capace di riprodurre senza problemi file con risoluzione anche superiore a quella dello schermo, e con bitrate particolarmente elevati. Il grande escluso in questo caso, come in molti altri quando si parla del sistema operativo di Google, è invece il formato DivX.

Connessioni e autonomia

Sul lato della connettività, un dispositivo che fa della sua integrazione con social network e servizi on-line il suo punto di forza non poteva dimostrarsi carente, il Mototorola Quench è infatti un dispositivo quad-band GSM (850/900/1800/1900 MHz) e tri-band UMTS (900/1700/2100 MHz), risultando compatibile con la quasi totalità delle reti telefoniche mondiali. In aggiunta, segnaliamo la presenza dell’immancabile Wi-Fi e del Bluetooth 2.0, per una semplice connessione a dispositivi quali altri smartphone e headset mono e stereo.

Per quanto riguarda la qualità delle telefonate, certamente la cosa più importante nella scelta di un telefono, il piccolo di casa Motorola garantisce un sonoro di ottima qualità sia per il chiamante che per il ricevente, tuttavia la potenza dello speaker non è elevatissima e, in ambienti particolarmente rumorosi, ascoltare potrebbe risultare non del tutto confortevole.

La batteria è da 1420 mAh, capace di garantire una autonomia dichiarata dal produttore di 4,5 ore in chiamata e 500 ore in stand-by, tuttavia, come per tutti gli smartphone, connessione persistente a Internet e applicazioni in background possono causare drastiche riduzione rispetto ai valori forniti dalla casa madre. In generale, di resistere a una giornata di uso lavorativo più o meno intenso, il risultato minimo accettabile per un telefono di questa tipologia.

Tirando le somme

Bisogna dare atto a Motorola di aver realizzato un prodotto qualitativamente valido, dotato di funzionalità che ci si aspetterebbe da un modello di punta, decisamente superiore specialmente dal lato software rispetto al vecchio modello con tastiera QWERTY fisica.

Particolarmente gradito è stato il supporto a Flash Lite, come la presenza del multitouch nel browser e la sostituzione del player standard con quello realizzato in collaborazione con TuneWiki. Quello che ci è piaciuto certamente di meno è la versione del sistema operativo, quando è già disponibile Android 2.1.

Dare un giudizio definitivo senza conoscere il prezzo del prodotto è purtroppo difficile, non si hanno ancora notizie infatti sul costo che sarà necessario pagare in Europa per mettere le mani sul Quench. Augurandoci che Motorola non commetta nuovamente l’errore fatto con il CLIQ, ma abbia invece la lungimiranza di fissare un prezzo nella fascia media del mercato, questo smartphone ha certamente le carte in regola per riscuotere un ottimo successo.

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