Tutto sul Neato Botvac D5 Connected: robot aspirapolvere Wi-Fi
Ormai lontani sono i tempi in cui i robot domestici pulenti sorprendevano per il semplice fatto di potersene andare in giro da soli per casa, più o meno bene, pulendo i pavimenti. Oggi, anche in questo comparto la tecnologia a disposizione fa sì che, per essere giudicato di buon livello, un robot come il Botvac D5 Connected dell’americana Neato debba sapersi adeguatamente inserire in un contesto di Smart Home e di IoT.
Vale a dire che un Robo-vacuum non solo deve saper pulire bene, ma ormai deve anche saper offrire funzionalità interattive, report dettagliati e comunicazione in tempo reale. Cosa che questo D5 Connected fa, senza tuttavia superare le aspettative.
D’altronde si tratta di un prodotto di fascia media quindi sarebbe ingiusto aspettarsi molto di più che non un report di base di inizio e fine ciclo di pulizia, segnalazioni in caso di stallo o di blocco e la possibilità di programmarne l’accensione in giorni e orari precisi. Il tutto, ovviamente, tramite app.
E allora come giudicare un prodotto come questo? Semplicemente partendo dalle basi, ovvero dalla sua effettiva capacità di pulire gli ambienti.
Neato Botvac D5 Connected: Prezzo e disponibilità (↑)
Il Neato Botvac D5 Connected è già disponibile in Italia ed è acquistabile direttamente dal sito del produttore al costo di €649,99. Neato ha anche un modello entry-level, il D5 Connected, che costa €499,99 e uno top di gamma da €799,99 denominato semplicemente Connected.
Neato Botvac D5 Connected: Scheda tecnica
Il Botvac D5 Connected di Neato è anzitutto caratterizzato dalla particolare forma a D (da cui prende il nome), denominata CornerClever, costituita da una parte frontale quadrata e da un retro tondo. Ciò gli consente di raggiungere agevolmente gli angoli e, al contempo, di avere una certa agilità nel manovrare in spazi angusti.
Lungo 33,6 cm e largo 31,9 cm, è sufficientemente grande da coprire buone porzioni di pavimento e sufficientemente piccolo da non ingombrare una volta posto sulla sua base di ricarica. Inoltre l’altezza di 10 cm gli consente di infilarsi sotto la maggior parte dei mobili.
Il serbatoio di 0,7 litri e una potente batteria agli ioni di litio lo rendono pratico e indipendente. Difatti, per far funzionare il D5 basta programmarlo perché si muova nell’ambiente grazie alla scansione LaserSmart che gli conferisce una visuale a 360°, detta Botvision.
Il D5 Connected ha inoltre un paraurti frontale a due vie per riconoscere gli ostacoli sia davanti a sé sia di lato, e un sensore di dislivello per evitare che cada per le scale.
Le spazzole a rullo SpinFlow sono poste sulla parte frontale e coprono quasi per intero tutta la larghezza del D5. In aggiunta, delle piccole spazzole rotanti alle estremità assicurano la totale efficacia. Inoltre le grandi ruote gommate, poste dietro il rullo per evitare che possano raccogliere polvere durante il passaggio, gli consentono di muoversi su ogni superficie.
Nella confezione sono inclusi tre filtri, un pettinino per la pulizia delle spatole e un delimitatore magnetico per impedire che il robot vada dove non deve.
Neato Botvac D5 Connected: Test tecnico (↑)
Fin dalla prima accensione, il D5 si dimostra amichevole. Chiare istruzioni di setup sono visibili, con tanto di video tutorial, tramite l’app Neato (Android e iOS), la stessa che provvede anche a far sì che il robot si colleghi alla rete Wi-Fi di casa (è un passaggio obbligato) così da poter comunicare con l’utente. L’intero procedimento richiede solo pochi minuti.
Il D5 ha una sola modalità di pulizia. Al primo avvio, e anche a tutti quelli successivi, comincia staccandosi dalla base di ricarica per poi compiere alcuni giri su se stesso con i quali effettua la scansione al laser dell’ambiente. Dopodiché comincia a seguire il perimetro della stanza in cui si trova, aggirando nel frattempo qualsiasi ostacolo si trovi di fronte.
Il bumber frontale riconosce sia gli ostacoli laterali sia quelli frontali e, per fortuna dei mobili in legno, non sbatte con forza sufficiente da causare danni. Ciononostante, un bumper in gomma lungo il paraurti in plastica sarebbe stato gradito. Inoltre la scansione al laser consente al D5 di funzionare anche al buio.
Per scelta di progettazione, Neato adotta un metodo di passaggio simile a quello umano, spostandosi dal perimetro al centro incrociando fra loro passate verticali e orizzontali. Questo schema però va leggermente in tilt in presenza di perimetri irregolari e di mobili in mezzo alla stanza (ad esempio un tavolo con sedie). Il robot riesce comunque a compensare, ma impiegherà più tempo per completare il proprio ciclo. Inoltre, se la batteria è sufficientemente carica, effettua due volte la stessa routine nella medesima stanza.
C’è un solo tasto sul dorso del D5 Connected, oltre a una spia di status e a una di carica. Tutti i comandi sono infatti demandati all’app, piuttosto semplice e intuitiva. La prima cosa che si nota è che è in grado di gestire più robot Neato contemporaneamente.
Dall’app si possono impostare orari e giorni di pulizia, mettere in pausa, riprendere o interrompere il ciclo in corso, avere una statistica semplificata della superficie coperta e del tempo impiegato per ciascun ciclo di pulizia, e si ricevono messaggi di stato che avvisano l’utente al momento dell’avvio e interruzione delle pulizie così come in caso di un blocco del robot stesso (nel qual caso emetterà anche un suono intermittente per facilitarne l’individuazione).
Neato Botvac D5 Connected: Impressioni d’uso (↑)
Durante i test d’uso, il D5 Connected è rimasto intrappolato sotto il divano, entrandovi al millimetro da un angolo senza poi trovare spazio sufficiente per uscire dall’altro; dietro a la porta del bagno che ha urtato ripetutamente finendo con chiudersi dentro; con i fili lunghi di un tappeto. Per fortuna, nella confezione c’è una banda magnetica che, una volta messa a terra, ferma il passaggio del robot nei luoghi indesiderati.
Di contro, la sua intelligenza artificiale gli consente di comprendere come comportarsi se, fra un ciclo di pulizia e un altro, una porta è stata chiusa o aperta. Sia che le pulizie siano concluse o che la batteria si stia esaurendo, il Neato Botvac D5 Connected torna da solo alla base di ricarica; nel secondo caso, una volta che la ricarica sarà sufficiente, ricomincerà da dove aveva interrotto.
Qualora lo si volesse mettere in pausa, una volta riavviato il robot riprenderà esattamente da dove aveva interrotto, anche dopo ore. Tuttavia, se lo si mette in pausa e lo si solleva per posizionarlo, ad esempio, in un punto specifico della stanza o in un altro ambiente, il D5 andrà inizialmente del tutto in confusione (in un caso non è stato più in grado di ritrovare la base di ricarica).
A due settimane di uso, si segnala inoltre che il D5, in due occasioni, ha “deciso” di ignorare la zona notte sebbene vi fosse andato senza problemi le volte precedenti.
Neato Botvac D5 Connected: Prova di pulizia (↑)
Neato Botvac D5 Connected è stato messo alla prova per due settimane in un appartamento di 100 metri quadri, con superfici in parquet e in maiolica e un paio di tappeti di medie dimensioni, nel quale non vivono animali domestici.
Il risultato basato sui cicli di normale pulizia sono stati buoni, ma non eccellenti. Infatti, sebbene il D5 si sia dimostrato valido come assistente per le pulizie domestiche, il suo apporto non è stato tale da poter escludere del tutto l’intervento umano.
In special modo, sebbene mediamente efficace, non si è dimostrato al top nella pulizia dei tappeti, sui quali ha spesso lasciato un po’ di sporco (micro fibre e micro granuli).
Di contro, è stato efficace nel raggiungere tutti gli angoli della casa, anche quelli più complicati per via della presenza di mobili, tende e accessori, ottenendo buoni risultati nel raccogliere il grosso dello sporco (per lo più polvere). Nei test specifici condotti con riso, couscous e capelli lunghi, il risultato è stato sempre di buon livello.
Il merito va senz’altro a una buona forza aspirante, alle spatole rotanti poste ai due lati di quelle rotanti, al frontale quadrato che gli consente di raggiungere gli angoli e a un filtro ad aria che fa davvero bene il suo dovere. Inoltre le grandi rotelle gommate di cui è dotato il Botvac D5 Connect gli consentono di salire e scendere dai tappeti senza mai un intoppo.
Un plauso, infine, alle operazioni di pulizia del filtro e di svuotamento della vaschetta, davvero semplicissime: è il robot stesso che avvisa, via app, quando è il momento di provvedere.
Neato Botvac D5 Connected: Recensione (↑)
Collocato al centro dell’attuale gamma dei robot aspirapolvere di Neato, il Botvac D5 Connected è un prodotto di fascia media dotato di un buon motore aspirante dalle prestazioni più che soddisfacenti e, inoltre, supporta Amazon Alexa o Google Home. Tuttavia, non è privo di difetti.
Tanto per cominciare, è rumoroso e, cosa più rilevante, ha una sola modalità di pulizia, il che non lascia scelta. Manca poi il sistema di riconoscimento delle superfici, che regola automaticamente la potenza di aspirazione. Sia poi chiaro che la potenza del motore pulente non può e non vuole competere con quella dei modelli più costosi. Inoltre l’assenza di un display sul corpo del robot stesso talvolta ne limita l’accessibilità demandando le interazioni all’app Neato.
L’applicazione è ben strutturata, semplice ed efficace, tuttavia esclude funzionalità sempre più comuni quali la mappatura dell’ambiente, che riproduce una mappa virtuale della casa indicando le aree effettivamente raggiunte a ogni ciclo di pulizia, e il controllo manuale, molto utile per indirizzare il robot su di un punto preciso (alcuni modelli più evoluti hanno anche un telecomando con puntatore laser).
Ma non è questo a inficiare maggiormente sul giudizio finale quanto, piuttosto, la politica dei prezzi applicata da Neato, che lascia più di un dubbio.
Molto, se non tutto quel che risulta mancare al D5, infatti, è presente nel modello top di gamma, il Neato Connected, che costa circa €150 in più. Non molti, se si considerano l’aggiunta di un display, di una spazzola a lama spirale, di una batteria leggermente più potente e, soprattutto, di funzionalità software quali il controllo manuale e la mappatura di cui sopra.
Parimenti, sempre €150 separano il D5 Connected dal D3 Connected, modello entry-level di Neato il cui costo ridotto è motivato da una batteria meno potente, da un filtro standard e da funzionalità Smart ridotte.
Questo aspetto non può non incidere sul giudizio finale perché, sebbene il D5 sia di per sé un buon prodotto di fascia media, offre un ingannevole rapporto fra qualità e prezzo. Con un sensibile divario di €300, i consumatori più attenti sapranno scegliere fra la soluzione più economica, se vogliono risparmiare, e quella più evoluta se hanno particolari esigenze, lasciando perdere il compromesso che sa di “vorrei ma non posso” rappresentato dal D5 Connected.
Eppure si sa quanto il marketing fa spesso presa su leve assai poco concrete, generando quel senso di valore percepito che, è ipotizzabile, determinerà il successo del D5 Connected.