Panasonic Lumix DC-FZ1000 II

La Panasonic FZ1000 II migliora versatilità e funzionalità della già ottima bridge che l’ha preceduta, mantenendo inalterata la qualità dell’immagine.

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il voto di Webnews  
La Panasonic FZ1000 II migliora versatilità e funzionalità della già ottima bridge che l’ha preceduta, mantenendo inalterata la qualità dell’immagine.

Presentata nel mese di giugno di cinque anni fa e vincitrice del premio EISA 2014-2015 nella categoria Advanced Compact Camera, la FZ 1000 è stata per anni una bridge vincente, una “ricetta” molto attraente dal punto di vista tecnico/qualitativo per chi era alla ricerca di una camera “all in one” adatta ai viaggi e alle vacanze. Le ragioni sono presto spiegate: zoom ottico Leica DC VARIO-ELMARIT da 25-400 mm eq. (16 x) e luminosità massima di f/2.8-f/4, sensore MOS ad alta sensibilità da 1” e 20,1 Mpixel, processore d’immagine Venus, stabilizzatore immagini HYBRID O.I.S. con correzione su 5 assi, Focus Peaking , Zebra Pattern e chi più ne ha più ne metta.

Successivamente la Casa giapponese ha lanciato la DMC-FZ2000, dotata di uno zoom ancora più spinto (20 x), schermo touch e nuove funzioni, e ad un costo però sensibilmente superiore.

Ed ora, a distanza di cinque anni, a sorpresa lancia la versione Mark II della sua prima bridge dotata di sensore da 1”, la macchina che abbiamo avuto la possibilità di provare in anteprima e della quale vi riportiamo le nostre impressioni.

Questa nuova fotocamera non rappresenta, intenzionalmente, uno stravolgimento rispetto alla prima versione: obiettivo e sensore sono i medesimi. Lievi le modifiche estetiche. Tuttavia, presenta a livello operativo e funzionale dei miglioramenti in linea con l’evoluzione tecnologica dei prodotti Panasonic.

Innanzitutto, il monitor posteriore è ora di tipo touch e vanta una maggiore risoluzione, il mirino elettronico OLED ha un maggior fattore d’ingrandimento, l’interfaccia Bluetooth integrata affianca il Wi-Fi, la durata delle batterie aumentata. E ancora… il burst rate in JPEG passa da 9,5 a 12 fps, il buffer RAW è più ampio, lo zoom vanta nuove funzionalità, la versatilità è incrementata grazie all’introduzione di nuove funzioni già viste sulle mirrorless della stessa Casa (tipo Sequence Composition, Post focus, Focus stacking).  La funzione 4K Photo aggiunge il Pre-Burst e l’auto marking per aiutare a trovare velocemente il frame di una sequenza che è cambiato rispetto al precedente.

Panasonic Lumix DC-FZ1000 II: recensione e prezzo

Panasonic Lumix DC-FZ1000 II: prezzo ()

La Panasonic FZ 1000 II ha un prezzo suggerito al pubblico di 850 euro, una cifra adeguata alle caratteristiche tecnico/qualitative offerte. L’unica vera concorrente fra le bridge con sensore da 1” è la Sony RX-10 III, che vanta uno zoom ottico 25 x ancora più luminoso e un sensore CMOS a strati, un AF più sofisticato e altre caratteristiche che la rendono forse superiore, ad un prezzo di listino, però, praticamente doppio rispetto a quello della FZ 1000 II. La recente RX-10 IV è inarrivabile, come anche i suoi 2000 euro di listino. Anche Canon propone una compatta super zoom da 20 Mpixel, la G3 X, con sensore da 1” e zoom 25 x a circa lo stesso prezzo; tuttavia a quest’ultima manca il mirino elettronico, è molto più lenta nella foto a raffica e non può riprendere video in 4K.

Panasonic Lumix DC-FZ1000 II: caratteristiche ()

Una delle caratteristiche che contraddistingue la Lumix FZ1000 II da altre fotocamere bridge è senza dubbio il sensore Live MOS ad alta sensibilità da 1”, che misura 13,2 x 8,8 mm. Il costruttore è avaro d’informazioni in merito, ma vista la risoluzione di 20,1 Mpixel vi è il forte sospetto che sia il medesimo adottato dalla Sony per la sua prima RX10.

Il processore d’immagine è rimasto il potente Venus Engine di tipo quad core, che contribuisce a migliorare drasticamente le prestazioni ottiche dello zoom Leica correggendo i limiti dello stesso (distorsione, aberrazione cromatica) e ottimizzando la risoluzione e la resa cromatica.

Il Venus Engine ha un forte impatto sulla riproduzione dei colori: tono, saturazione e luminosità vengono suddivisi su 16 “assi di regolazione”

Lo zoom ottico 16 x offre una lunghezza focale equivalente di 25-400 mm, ideale quindi sia per la fotografia paesaggistica che per ritrarre soggetti lontani. L’apertura massima di f/2.8-4.0, unita alla particolare lavorazione della superficie delle lenti (ben 15 elementi in 11 gruppi, di cui 5 asferiche e 4 a dispersione ultra-bassa), permette di ottenere un bokeh particolarmente gradevole, mentre l’apertura minima è stata portata a f/11.

Rispetto alla FZ1000, è stato aggiunto un pulsante sulla sinistra del barilotto che attiva la funzione Zoom Compose Assist, pensata per facilitare l’inquadratura di soggetti lontani quando se ne perde il tracciamento, zoomando temporaneamente sul grandangolo per ritornare sulla focale tele precedentemente impostata.

Un’altra importante caratteristica tecnica è data dallo stabilizzatore ottico d’immagine Hybrid O.I.S. (Optical Image Stabiliser) a 5 assi che corregge gli effetti del tremolio della mano sulla fotocamera per ottenere immagini nitide a tutte le lunghezze focali, soprattutto quelle più lunghe.

La FZ1000 II è anche una macchina particolarmente reattiva, vanta un tempo di avvio estremamente rapido ma soprattutto un autofocus ultra-veloce. Basato sulla tecnologia DFD a contrasto brevettata da Panasonic, vanta 49 punti di MAF, il face detector con rilevamento di viso e occhi, la possibilità di tracciare il soggetto e di scegliere la messa a fuoco ampia, a zone (customizzabile dall’utente) o puntuale.

L’otturatore elettronico in grado di scattare a 1/16000 sec. completa le principali caratteristiche tecniche di questa bridge, senza dimenticare che la stessa permette la condivisione istantanea delle immagini via Bluetooth Low Energy (4.2) e la connettività Wi-Fi (IEEE802.11b / g / n) tramite Panasonic Image App. L’NFC è invece assente.

Panasonic Lumix DC-FZ1000 II: design ()

La Lumix FZ1000 II colpisce innanzitutto per le sue dimensioni, tutt’altro che compatte. L’aspetto richiama molto da vicino quello di una reflex di fascia medio/alta e anche il peso non è proprio trascurabile, 810 grammi con batteria e scheda di memoria.

L’aspetto è, direi, “tecnologico” ma senza azzardate scelte di design o inutili fronzoli. La qualità costruttiva è buona, proporzionata al costo della camera, con un abbondante utilizzo della plastica per tutto il corpo macchina e l’obiettivo. La disposizione dei comandi, dalle ghiere ai pulsanti, è frutto della collaborazione con fotografi professionisti ed esperti; ne deriva un’ergonomia ottimale, uno dei punti di forza della macchina. Il grip è praticamente perfetto grazie alla nuova conformazione dell’impugnatura, con un incavo più pronunciato rispetto al modello precedente.

I numerosi comandi sono caratterizzati da una rotazione e da uno scorrimento morbido, con il giusto grado di smorzamento e sono facilmente azionabili; includono il sistema Dual Dial con selettori su fronte e retro, e ben 13 pulsanti funzione per gestire la fotocamera in modo semplice ed intuitivo.

In posizione coassiale al pulsante di scatto c’è la levetta per la zoomata motorizzata secondo cinque diverse velocità, particolarmente utile per le riprese video. I due sistemi, anello e levetta, possono essere utilmente combinati.

La zona posteriore è dominata dal nuovo display da 3,0”/1.250.000 pixel con controllo touch capacitivo, in grado di ruotare di 180° lateralmente e 270° verso l’alto e il basso, per scattare da ogni angolazione. Risulta più luminoso del precedente e al contempo consuma leggermente meno.

Il mirino Live View Finder OLED da 0,39” ha un rapporto d’aspetto di 4:3 e una risoluzione di 2.360.000 punti, ma il fattore d’ingrandimento è di 0,74 x rispetto a 0,7 x della FZ 1000. Per quello che abbiamo sperimentato, la visibilità è davvero ottima e risulta migliore anche di quella di alcune mirrorless della stessa casa che adottano EVF con pannello a tecnologia field sequential.  Vanta un eyepoint di 20 mm che ottimizza la visibilità, evitando di tenere l’occhio appiccicato al mirino, ed è adatto anche ai fotografi che indossano occhiali.

Il mirino elettronico della FZ 1000 II fotografato dall’oculare

La SD card trova alloggiamento nello stesso scomparto della batteria, sotto alla fotocamera, e questo impedisce di rimuoverla se la macchina è montata su un cavalletto. Uno sportellino laterale occulta la presa per il comando remoto, il connettore mini HDMI e quello USB. Dal lato opposto, la presa per il microfono esterno, mentre quello interno, ovviamente stereo, si trova appena davanti alla slitta hot shoe. Manca l’uscita cuffia, presente invece sulla FZ 2000.

Si noti infine che il corpo non è protetto contro polvere e umidità.

Panasonic Lumix DC-FZ1000 II: recensione ()

Abbiamo provato la FZ1000 II nelle condizioni più disparate, ma soprattutto nella street photography, dove l’ampio range dello zoom (senza la necessità di cambiare obiettivo), assieme a velocità ed immediatezza d’uso rappresentano un plus da non sottovalutare, grazie anche al menu on-screen migliorato.

In questo tipo di genere fotografico normalmente non servono obiettivi così spinti sulle focali lunghe, tuttavia la possibilità di poter contare su un teleobiettivo di 400 mm, per giunta anche luminoso (f/4), apre al fotografo nuovi scenari. Come se non bastasse, lo zoom digitale intelligente raddoppia tutte le lunghezze focali effettuando un crop dell’immagine e interpolando i pixel mancanti, permettendo un ulteriore ingrandimento di 2 x con una qualità dell’immagine ancora più che accettabile:

La Madonnina del Duomo di Milano è stata ripresa con zoom digitale intelligente alla massima potenza, equivalente a una focale di 800 mm: il risultato parla da solo!

Non manca lo zoom digitale tradizionale.

Già dai primi scatti si apprezza l’ottima reattività della macchina: in pratica, non si percepisce alcun ritardo dal momento in cui si preme il pulsante di scatto al momento dell’acquisizione dell’immagine, segno evidente che lo shutter lag è molto ridotto, circa 0,1 sec. con AF singolo centrale. Con una messa a fuoco di 0,09 sec. in grandangolare e 0,17 sec. in tele, anche i soggetti in rapido movimento possono essere immortalati con precisione e accuratezza.

C’è da sottolineare come l’anello dello zoom sull’obiettivo agisca sulle rispettive lunghezze focali a step (ad esempio 25, 28, 35, 50 mm…) mentre per la leva coassiale al tasto di scatto si può decidere un funzionamento a step o continuo.

Lo zoom motorizzato offre un vantaggio nella ripresa dei video in quanto evita movimenti a scatti, mentre risulta un po’ lento per l’uso fotografico e anche impreciso in quanto non sempre si riesce ad impostare sulla focale esattamente desiderata.

L’affidabilità del sistema esposimetrico e le ampie possibilità di controllo della dinamica contribuiscono all’ottenimento di foto sempre corrette nei livelli; si può decidere di visualizzare l’istogramma in tempo reale, oppure successivamente in fase di revisione delle immagini già acquisite.

La qualità dell’immagine è molto buona se la maggior parte degli scatti avviene entro sensibilità medio-basse (sino a ISO 2000), merito dell’azione combinata dell’obiettivo, del sensore da 1” e del processore d’immagine. A lunghezze focali un po’ elevate si nota un residuo di aberrazione cromatica laterale e una perdita di contrasto, cosa molto comune in zoom ad escursione così ampia.

Visualizzando le immagini ridimensionate alla risoluzione del monitor, vi assicuriamo che non sono percepibili sostanziali differenze qualitative con una reflex APS-C anche di fascia alta. Anzi, a parte per il differente bilanciamento del bianco e per il contrasto, la FZ1000 II a volte prevale, poiché nelle reflex conta molto il fattore “obiettivo”. Soltanto visualizzando l’immagine in dimensioni reali (1:1), si evidenziano differenze a vantaggio delle macchine con sensore più grande. E, salendo con la sensibilità anche in condizioni di buona illuminazione, i limiti del sensore da 1” cominciano ad emergere.

Osservate questa comparazione con due macchine aventi il sensore della medesima risoluzione (circa 20 Mpixel) ma di dimensioni molto diverse:

Lunghezza focale 300 mm, f/5.6 e ISO 200, crop 1:1: a sinistra Canon EOS 6D + EF 70-300 f/4-5.6 IS II USM, a destra Panasonic FZ 1000 II

Lunghezza focale 50 mm, f/4 e ISO 1000, crop 1:1: a sinistra Canon EOS 6D + Sigma 50mm f/1.4 DG HSM Art, a destra Panasonic FZ 1000 II

Un confronto senz’altro impari (Full Frame vs. 1”) ma utile per far capire cosa ci si possa aspettare da questa FZ 1000 II.

Tolto il limite del rumore agli alti ISO, diciamo da 2000-3200 in poi, la cui entità può essere ridotta via software, e una leggera perdita di contrasto e di incisività che può essere recuperata parzialmente in post-produzione, possiamo tranquillamente considerare la super bridge Panasonic un’ottima alleata per cimentarsi in (quasi) tutti i generi fotografici potendo contare su risultati ben superiori a quelli delle super zoom da 1/2.3”.

Andiamo a vedere più nel dettaglio il rumore alle alte sensibilità:

ISO 1600

ISO 3200

ISO 6400

ISO 12800

Ad ISO 1600 il dettaglio nei particolari fini è ben preservato e quella lievissima punteggiatura dovuta al rumore non disturba minimamente. Ad ISO 3200 il rumore si fa più marcato (teniamo conto che le immagini visualizzate sono crop delle originali), i contorni del volto della bambolina iniziano leggermente a “sfaldarsi”, situazione tipica dei sensori di dimensioni medio-piccole.

Salendo ancora sino a ISO 6400, il rumore si fa sempre più visibile, soprattutto sulle superfici uniformi. Su macchine con sensore da 1”, il limite ragionevole di rumore si attesta normalmente proprio attorno ai 3200 ISO, valore oltre al quale sarebbe meglio non spingersi, anche perché ad ISO 12800 risulta molto evidente.

La sezione video si è rivelata davvero eccellente. Gli appassionati apprezzeranno la registrazione 4K fluida con risoluzione 3840 x 2160 pixel a 30/25/24p, ma già riprendendo in Full HD si possono portare a casa risultati notevoli. Numerosi sono i formati di registrazione, in qualità più o meno alta, sia MP4 e AVCHD, compreso uno ad alta velocità a 120 fps in FHD. La risoluzione minima è HD.

La combinazione del sistema di stabilizzazione ottica a cinque assi, la livella elettronica ed una ghiera per la zoomata facile da manovrare, permettono riprese video stabili, prive di vibrazioni, capaci di contrastare ogni movimento involontario delle mani.

L’audio stereo registrato dai microfoni interni è di qualità molto buona; prestazioni ancora migliori si possono ottenere con un microfono esterno dedicato, che si può collegare alla presa MIC input. Manca l’uscita per la monitoria audio in cuffia. Il flash incorporato ha una portata da 0,3 a 13,5 m (Wide/ISO Auto) e da 1 m a 9,5 m (Tele/ISO Auto), più che sufficiente nei casi d’utilizzo più comuni o per schiarire le ombre se il soggetto da ritrarre non dista troppo dalla camera, come nel caso della foto sotto:

La durata della batteria al litio è stata leggermente migliorata rispetto a quella del modello precedente: il costruttore dichiara infatti circa 440 immagini (display posteriore) e 290 immagini (LVF), noi dopo circa una novantina di foto con LVF e tre filmati per un totale di circa un minuto avevamo ancora una tacca della batteria disponibile, considerando ovviamente tutti i tempi morti e quelli necessari per il setup. Si tratta comunque di un risultato migliorabile, che fa propendere per l’acquisto di una seconda batteria di riserva.

Si noti che è presente la ricarica USB in camera e quindi non viene fornito il carica batteria esterno.

In conclusione, questa FZ 1000 II completa degnamente le caratteristiche della già valida FZ 1000. Versatilissima e al contempo facile da usare, lascia al fotografo ampie possibilità di controllo e personalizzazione e risulta la scelta ideale per poter far fronte a qualsiasi genere senza dover portare con se un kit di obiettivi intercambiabili per reflex o mirrorless o come secondo corpo macchina per chi già possiede una reflex FF.

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