Presentata ufficialmente alla fine del mese di agosto 2018, ma disponibile solo a partire da ottobre 2018, la LUMIX DC-LX100M II è l’ultima compatta hi-end del costruttore giapponese. Giunta alla settima generazione, l’acclamata serie LX è la compagna ideale per i fotografi di strada: compatta e leggera, vanta numerose funzioni di fascia alta.
Oltre al nuovo sensore Micro 4/3 multi-aspetto da 17 Mpixel con selettore posto direttamente alla base dell’obiettivo, la LX100M II vanta uno zoom Leica DC Vario-Summilux molto luminoso (f/1.7-f/2.8), lo stesso del modello precedente a parte il sistema di centraggio ottico multiplo Panasonic. Equivale ad un 24-75 mm nel formato FF per consentire la versatilità necessaria alla street photography ed immagini di alta qualità anche in condizioni d’illuminazione precarie. Al nuovo monitor touch da 3” si unisce un mirino LVF (Live View Finder) che fornisce la flessibilità necessaria per comporre le immagini a proprio piacimento. Tra le altre caratteristiche troviamo 4K Video e 4K Photo, l’introduzione di un nuovo filtro Monochrome Photo Styles, connettività Bluetooth, Wi-Fi e presa USB per ricaricare la fotocamera anche in viaggio.
Panasonic LUMIX DC-LX100M II: recensione e prezzo
Panasonic LUMIX DC-LX100M II: prezzo (↑)
Questa compatta Panasonic costa di listino 949,99 Euro, una cifra a nostro avviso un po’ eccessiva soprattutto in rapporto alla prima versione, ancora in commercio, che costa 599,99 Euro. 350 Euro di differenza in più non valgono, secondo noi, lo schermo touch (che rimane peraltro non orientabile), il sensore da 17 Mpixel contro i 13 della prima versione, la risoluzione leggermente maggiore del monitor posteriore, il Bluetooth e qualche altra funzione in più.
Teniamo presente che per lo stesso prezzo si può acquistare la mirrorless DC-GX9M da 20 Mpixel con il Panasonic 12-60 mm e per 350 Euro in meno la DMC-GX80K da 16 Mpixel con l’ottimo 12-32 mm.
Panasonic LUMIX DC-LX100M II: caratteristiche (↑)
La LX100M II adotta un nuovo sensore MOS multi-aspetto ad alta sensibilità in formato Micro 4/3 da 21,77 Mpixel totali che garantisce 17 Mpixel per le foto in tutti i formati possibili (3:2, 16:9, 1:1, 4:3). Si tratta di un sensore di grandi dimensioni per essere montato su una macchina di dimensioni così ridotte, presenta infatti un’area 1,6 volte più grande di quello da 1” adottato nelle compatte hi-end. Ciò garantisce prestazioni più efficienti in condizioni di scarsa luminosità, una maggior dinamica e soprattutto uno sfocato più attraente anche in combinazione con l’elevata luminosità massima dell’obiettivo. Inoltre, tale sensore è privo di filtro passa-basso per una più alta risoluzione percepita.
Per passare rapidamente da un formato all’altro, Panasonic ha inserito un selettore alla base dell’obiettivo, molto comodo nell’utilizzo pratico:
L’elaboratore dell’immagine è il Venus Engine di nuova generazione per restituire immagini vive, dinamiche e di alta qualità grazie all’alto contrasto e alla convincente riproduzione del colore.
Il modulo autofocus, a contrasto, si basa su 49 aree ed è quello adottato da molti altri modelli Panasonic. Si basa sulla ben nota tecnologia DFD per garantire una messa a fuoco veloce (il costruttore dichiara 0,1 sec.) e accurata. La fotocamera integra inoltre Starlight AF, che consente di fotografare le stelle del cielo notturno in modalità autofocus; ciò è reso possibile da un preciso calcolo sul valore del contrasto in un’area ridotta.
Per la MAF manuale è invece disponibile il Focus Peaking.
Sulla LX100M II non mancano due funzioni ben note: Post Focus e Focus Stacking. La tecnologia 4K di Panasonic offre la possibilità di mettere a fuoco un’immagine anche dopo averla acquisita, selezionando la rispettiva area dopo lo scatto, mentre con la funzione Focus Stacking si può decidere la profondità di campo dopo l’acquisizione dell’immagine stessa. Entrambe queste funzioni si basano sul fatto che, al momento in cui si preme il tasto dell’otturatore, la macchina effettua in realtà una sequenza di scatti rapidissima spostando leggermente la MAF da un piano all’altro.
Presente anche la l’innovativa modalità 4K Photo di Panasonic che sfrutta la ripresa 4K video per garantire uno scatto fino a 30 fps ed estrapolare il momento voluto con un fermo immagine da 8 Mpixel direttamente dalla fotocamera. Tra le novità troviamo le funzioni Auto Marking, che consente di individuare più rapidamente il fermo immagine più adatto e Sequence Composition, che unisce più fotogrammi per produrre un effetto particolarmente efficace in scene dinamiche.
Il mirino elettronico Live View Finder da 0,38” ad alta definizione (2,764 Mpixel) fornisce un campo visivo del 100% e un ingrandimento dello 0,7 x.
È lo stesso impiegato nel modello precedente, con l’unico limite che il pannello non è di tipo OLED ed è basato sulla tecnologia sequenziale, ciò significa che passa rapidamente da rosso, verde e blu, rendendolo incline al fenomeno denominato color tearing (letteralmente “strappi di colore”), un effetto collaterale dei display di tipo sequenziale, evidente quando ci si sposta rapidamente.
Le informazioni mostrate dal mirino sono numerose e facilmente leggibili, dato che si può decidere se includerle nel campo inquadrato o fuori da esso:
Non mancano la griglia per la composizione e la livella elettronica. Tuttavia, la visione delle immagini non è sempre confortevole se la pupilla non è perfettamente allineata all’oculare; sembra quindi un problema causato dalla parte ottica dell’EVF, problema che avevamo già riscontrato su altri modelli Panasonic.
Al monitor TFT da 3” e 1,24 Mpixel di risoluzione è stata aggiunta la funzionalità touch per una maggiore facilità d’uso. Peccato sia fisso. Poiché molti fotografi hanno fatto la medesima obiezione alla Panasonic, il costruttore ci ha risposto che in fase di progettazione si doveva scegliere se ridurre al minimo le dimensioni o optare per un monitor angolabile, e si è scelta la prima strada.
Questa compatta Panasonic integra sia la connettività Bluetooth, sia quella Wi-Fi, per una condivisione delle immagini veloce e semplice. La compatibilità con Bluetooth Low Energy consente di mantenere una connessione costante con un consumo energetico minimo.
Panasonic LUMIX DC-LX100M II: Design (↑)
Lo stile vagamente retrò che caratterizza questa compatta hi-end è anche motivo del grande successo ottenuto della sua progenitrice, del resto identica nell’aspetto. Ricetta buona non si cambia ed infatti Panasonic ha voluto mantenere esattamente la medesima disposizione dei comandi, dove i principali sono tutti ad accesso diretto per evitare di dover entrare nei menu e quindi renderne il funzionamento più rapido ed intuitivo.
Si noti, fra l’altro, che la ghiera dei modi è assente.
Le dimensioni compatte del corpo, che misura solo 115 x 66,2 x 64,2 mm e pesa 392 g con batteria e scheda di memoria, ne agevolano il trasporto ma penalizzano un po’ il grip. Se l’ergonomia dei comandi è infatti ottima, la presa risente della mancanza di una impugnatura frontale adeguatamente sagomata e della posizione un po’ innaturale della mano sinistra sotto all’obiettivo. Inoltre, il pollice della mano destra tende naturalmente a coprire l’angolo superiore del monitor LCD.
Una volta accesa, l’obiettivo fuoriesce dalla sua posizione di riposo e si allunga di ben 58 mm quando lo zoom si trova alla lunghezza focale massima di 75 mm. L’azionamento dello zoom stesso, di tipo motorizzato, avviene dalla levetta coassiale al pulsante di scatto e dall’anello posto alla base dell’obiettivo. In questo caso, il passaggio da una lunghezza focale all’altra avviene a step.
La slitta hot shoe permette di montare il flash che viene fornito in dotazione:
Si tratta di un piccolo lampeggiatore con numero guida 7 ad ISO 100, alimentato dalla stessa macchina, che permette anche la sincronizzazione lenta.
Panasonic LUMIX DC-LX100M II: Recensione (↑)
La Lumix LX100M II, per via delle dimensioni e soprattutto dell’obiettivo che monta, è una macchina ideale per la street photography. Le sue dimensioni compatte, ma non proprio minuscole come quelle delle Sony RX100, mettono l’utente nella condizione di fotografare con il comfort, ed il piacere, necessario. Le ampie possibilità di personalizzazione (ben 9 tasti funzione, se si contano anche quelli virtuali sul monitor LCD posteriore) permettono di costruirsi la macchina sulla base delle proprie esigenze. Per un appassionato che desidera magari affiancare alla propria reflex una macchina di backup in grado di garantire elevate prestazioni grazie al sensore Micro 4/3, la proposta Panasonic è molto attraente, come per il fotografo che, per necessità, deve operare con la massima discrezione, magari in luoghi “caldi” dove è opportuno, e conveniente, dissimulare il proprio strumento di lavoro. Senza contare i vacanzieri e coloro che si dedicano alla travel photography.
Conoscendo molto bene i prodotti Panasonic, abbiamo trovato la LX100M II facile da usare, tuttavia non possiamo dire che sia una macchina per principianti. La notevolissima versatilità e le funzioni speciali di cui è dotata richiedono, per chi è a digiuno da certe tecnologie, uno studio più approfondito.
Chi preferisce invece affidarsi totalmente agli automatismi, troverà utile ricorrere al modo iA (intelligent Auto) che riconosce automaticamente la scena fra le molte disponibili e sceglie la messa a fuoco e l’esposizione appropriata per il massimo dei risultati.
Gli effetti speciali sono ben 22: Expressive , Retro, Old Days, High Key, Low Key, Sepia, Monochrome, Dynamic Monochrome, Rough Monochrome, Silky Monochrome, Impressive Art, High Dynamic, Cross Process, Toy Effect, Toy Pop, Bleach Bypass, Miniature Effect, Soft Focus, Fantasy, Star Filter, One Point Color, Sunshine. Di seguito, alcuni esempi…
Per gli amanti del bianco e nero, L. Monochrome D è una nuova modalità monocromatica che consente gradazioni ancora più accurate. Insieme a Monochrome e a L. Monochrome, offre il controllo dinamico per una nuova dimensione nel mondo del B&WInoltre, è possibile scegliere tra diverse intensità dell’effetto grana per una qualità da pellicola analogica nelle immagini monocromatiche.
Per quanto concerne l’obiettivo, abbiamo accennato alla sua elevata luminosità che garantisce un bokeh attraente e ad un range focale di 3,1 x. Una volta accesa la fotocamera, lo zoom Leica DC Vario-Summilux fuoriesce con meccanismo telescopico e assume la posizione di lavoro.
La sua struttura ottica comprende 11 elementi in 8 gruppi (5 lenti asferiche, 8 superfici asferiche e 2 lenti ED con superfici asferiche a due lati); il diaframma è a 9 lamelle.
Dotato di stabilizzatore ottico Power O.I.S. con efficacia dichiarata di 4 f/stop, questo zoom vanta una distanza minima di MAF di soli 3 cm nella posizione grandangolo. Non è stato previsto alcun tipo di paraluce.
Per estendere la lunghezza focale dell’obiettivo, che purtroppo sulla parte tele è limitata, si può ricorrere allo zoom digitale intelligente, che raddoppia la lunghezza focale massima con una minima perdita di qualità:
Entriamo nel capitolo prestazioni. Quelle dell’autofocus con tecnologia DFD sono ben note agli utenti Panasonic e in questa compatta le ritroviamo totalmente. Pur essendo il modulo AF quello a 49 punti e non a 225 come sulla più costosa mirrorless DC-G9, la LX100M II offre grande velocità ed accuratezza.
Lo shutter lag (con otturatore meccanico) è di poco superiore a 0,15 sec. usando AF singolo con punto centrale, mentre con l’obiettivo in pre-focus il ritardo è di 0,037 sec. Per differenza, si ricava la velocità dell’autofocus: 0,12 sec, un risultato molto buono e coincidente col valore dichiarato. Di fatto, non si avverte alcuna latenza fra il momento in cui si preme il pulsante di scatto e la registrazione dell’immagine sulla scheda di memoria.
Il tempo minimo fra una foto e quella successiva è di circa mezzo secondo, mentre dal momento in cui si accende la macchina al primo scatto sono necessari quasi 3 secondi. Il burst rate si attesta invece attorno agli 11 fps, una velocità piuttosto alta e confrontabile con quella di alcune mirrorless di pari costo.
Il nuovo sensore non offre una risoluzione altissima, ma proprio per questo ha un pixel size piuttosto elevato (0,005 mm), indice di buona efficienza nella cattura della luce e quindi rumore basso agli alti ISO. Quando l’illuminazione scarseggia, la LX100M II offre dunque il meglio di sé.
Questi sono i risultati che abbiamo ottenuto:
…da cui si evince che si possono ottenere buoni risultati sino ad oltre ISO 6400, diciamo ISO 8000. Oltre l’effetto del rumore comincia ad essere un po’ evidente.
La qualità dell’immagine è ottima soprattutto alle lunghezze focali grandangolari, con un lieve peggioramento spostandosi verso quelle tele. L’assenza del filtro passa-basso restituisce alla vista file molto dettagliati, dove si evidenzia anche l’effetto moiré nei pattern ripetitivi. Il bilanciamento del bianco automatico tende a tonalità calde.
Il modo video prevede la registrazione in formato 4K con un frame rate fino a 30 fps a 100 Mbps, ma anche Full HD fino a 60p e HD a 30p. Riprendendo in 4K si può estrapolare il momento perfetto con un fermo immagine da 8 Mpixel direttamente dalla fotocamera. Si noti che oltre che in MP4 si può riprendere in formato AVCHD.
Elevata la versatilità anche per questa sezione, dove sostanzialmente si può scegliere qualsiasi parametro, inclusa l’ampiezza dell’area AF. I risultati ottenuti sono molto buoni, anche se lo stabilizzatore d’immagine non ci è sembrato efficacissimo, mentre il meccanismo motorizzato permette zoomate fluide. Le prestazioni del sistema di messa a fuoco automatica DFD, totalmente convincenti nella ripresa delle still pictures, non sembrano però altrettanto inappuntabili nel modo movie.
L’audio è affidato ad un microfono interno stereo, ma purtroppo non è possibile collegarne uno esterno.
La durata dichiarata della batteria al litio da 1025 mAh è di 270 immagini usando l’LVF, nella pratica siamo riusciti a scattare poco più di 130 foto e qualche breve video, più la procedura di setup iniziale.