Mirrorless ultra compatta
Il numero nella sigla della fotocamera compatta Panasonic Lumix GF5 non deve ingannare: la GF5 è solo la quarta nella gamma di fotocamere compatte a lenti intercambiabili micro quattro terzi.
Le differenze tra la Lumix GF5 e la precedente GF3 sono relativamente poche, tali da non giustificare un upgrade da quest’ultima. In ogni caso gli aggiornamenti compiuti da Panasonic su design e funzionalità rendono la Panasonic Lumix GF5 una proposta attraente per chi arriva da una compatta tradizionale, per versatilità e prestazioni.
Abbiamo provato la nuova compatta mirrorless con l’ottica Lumix G X Vario 14-42 mm f3,5-5,6 compresa nel kit GF5X, oltre al nuovo zoom grandangolo 12-35 mm f2,8 che si presenta come il più luminoso e performante della gamma Panasonic per micro quattro terzi.
Design e controlli
Il design della Panasonic Lumix GF5 è spartano ed essenziale, facendola apparire come una fotocamera compatta di lusso se equipaggiata con l’ottica zoom collassabile X Vario 14-42.
La presa in mano rivela i grandi miglioramenti compiuti da Panasonic sul design. Messe fianco a fianco GF3 e GF5, notiamo come le dimensioni siano praticamente le stesse, ma il piccolo appoggio in gomma per il pollice sul retro e la nuova impugnatura frontale – più ampia e con rivestimento in gomma più morbida – rendono la presa molto più confortevole e sicura con una mano sola. Solo montando zoom tele estesi si avverte uno sbilanciamento nella distribuzione dei pesi, consigliando l’impiego dell’ottica collassabile X Vario 45-175 mm per sfruttare le focali più ampie.
Altri miglioramenti che abbiamo gradito nella Panasonic Lumix GF5 sono lo schermo con risoluzione raddoppiata rispetto la GF3 – 920.000 pixel contro i precedenti 460.000 – e la presenza del pulsante Display sul retro per un controllo più immediato delle opzioni di visualizzazione.
Un tocco di classe è il flash incorporato, completamente collassabile nel corpo macchina. Possiamo usarlo anche come illuminazione indiretta, tenendolo sollevato con una mano mentre scattiamo, oltre che nel tradizionale modo diretto.
Touchscreen
La modalità di controllo della Panasonic Lumix GF5 è molto simile a quelli della precedente GF3, a partire dal touchscreen il cui utilizzo è fondamentale per l’utilizzo della fotocamera. Questa è la principale differenza rispetto a modelli di fascia più alta della serie G, compresa la recente GX1, dove invece troviamo una serie completa di ghiere e selettori per un controllo completo della fotocamera.
La mancanza di pulsanti, ghiere e switch non è una problematica. Infatti, il touchscreen si combina bene con i pochi controlli fisici, permettendo di accedere alle impostazioni che si desiderano cambiare, dopo una breve fase di apprendimento.
La risoluzione elevata non rende solo più belli i menu, ma permette di incrementarne anche la complessità. I testi sono più nitidi, accompagnati da icone più grandi e, nel caso dell’impiego della modalità Creative Control, possiamo anche vedere in tempo reale l’effetto applicato a un’immagine d’esempio, con una piccola ma utile guida a corredo.
Prestazioni
Il primo approccio con la Panasonic Lumix GF5 è avvenuto, come detto, con l’obiettivo kit X Vario 14-42 (28-42 mm equivalente), un potente zoom grandangolo motorizzato con stabilizzatore Power OIS integrato.
Già dai primi scatti abbiamo verificato come questa combinazione sia impressionante per una fotocamera così compatta, ma al tempo stesso prestante. Il merito delle dimensioni contenute va ripartito in egual misura tra corpo e obiettivo, mentre per le prestazioni dobbiamo guardare sotto il cofano della GF5.
Troviamo un nuovo sensore Live CMOS da 12 megapixel, evoluzione di quello impiegato sulla GF3, ora con elettronica di controllo migliorata per ottimizzare le prestazioni in condizioni di scarsa luminosità.
Cambia anche il processore d’immagine, l’ultima versione del Venus Engine ha un sistema Multi Process Noise Reduction meno invasivo e più flessibile. Soprattutto quest’ultimo, che applica una riduzione del rumore “intelligente” trattando zone chiare e scure dell’immagine in modo diverso, contribuisce a un notevole passo in avanti nella qualità degli scatti, con un rapporto segnale/rumore finalmente convincente per la Micro 4:3 ultra compatta di Panasonic. La combinazione di questi fattori ha inoltre incoraggiato Panasonic a spingere la gamma ISO sino a 12.800.
Migliora la qualità delle immagini, ma anche la velocità nello scatto continuo, anche se si tratta d’inezie: la Panasonic Lumix GF5 passa da 3,8 a quattro fotogrammi al secondo.
Una novità che, invece, ci sentiamo di rimarcare è il cambiamento nel formato video. Ora possiamo registrare clip Full HD 1080/60i in formato MP4, più diffuso e compatibile dello standard AVCHD spinto da Panasonic, comunque disponibile. Rischia di passare inosservato il microfono, che passa da mono a stereo rispetto alla precedente GF3.
Lenti
Insieme all’obiettivo X Vario 14-42 Power OIS fornito nel kit GF5X abbiamo provato anche il nuovissimo zoom grandangolo G Vario 12-35 f2,8 (24-70 mm equivalente), l’ottica più veloce e luminosa nella serie Micro 4/3 di Panasonic.
Quest’ottica segna un importante passo in avanti rispetto ai precedenti obiettivi Lumix G in termini di costruzione e non solo di prestazioni. Il corpo principale, tra ghiera dello zoom e innesto a baionetta, è completamente in metallo così come l’anello della messa a fuoco manuale, con un’impugnatura finemente scanalata. Questo restituisce l’impressione di una qualità nella costruzione in precedenza assente nelle ottiche Panasonic.
Tale sensazione è rafforzata sin dai primi scatti, a partire dalla fluidità nell’azionamento della ghiera zoom.
Ruotando di circa 80° da un estremo all’altro, permette di perfezionare la composizione della scena con una grande precisione. La messa a fuoco manuale non restituisce la stessa fluidità nella rotazione, anche se la precisione è ai massimi livelli.
Riguardo alle pure prestazioni, pur avendo usato un esemplare di pre produzione su un corpo macchina invece definitivo della Panasonic Lumix GF55, siamo nell’ordine di prodotti di fascia alta per precisione, reattività e qualità degli scatti. Particolarmente apprezzabile il rendimento costante lungo l’intera escursione focale e alla massima apertura. Solo in termini di profondità di campo e di sfocato il 12-35 f2,8 non riesce a rivaleggiare con ottiche simili per reflex a pieno formato, comportandosi circa come un 24-7o f5,6.
Questo però è il compromesso generale di cui bisogna tenere sempre conto quando ci si approccia a una mirrorless micro quattro terzi, che ricordiamo avere un sensore con un’area equivalente a un quarto di quello di una reflex full frame.
È presto per fornire un giudizio definitivo su un esemplare di pre produzione, ma nel complesso siamo veramente soddisfatti di quello che promette questo veloce e compatto zoom grandangolo, anche su mirrorless più capaci della Panasonic Lumix GF5 in prova, come l’attuale top di gamma GH2 e la sua erede, che vedremo presentata nel corso dell’anno. Un successivo passo in avanti nella crescente maturità del sistema micro quattro terzi potrebbe essere il tanto atteso zoom tele 35-100 mm, sempre a focale fissa f2,8.
Kit e conclusioni
Nonostante si presenti solo come un aggiornamento della precedente GF3, la nuova Panasonic Lumix GF5 rappresenta un piccolo ma importante passo in avanti nello sviluppo di questa serie.
È migliorato il touchscreen posteriore sia per qualità delle immagini visualizzate sia per l’interfaccia di controllo integrata, così come la presa in mano del compatto corpo macchina. La combinazione di nuovo sensore ed elettronica di controllo migliora inoltre la resa delle immagini soprattutto negli scatti in condizioni di scarsa luminosità.
La nuova compatta mirrorless Panasonic Lumix GF5 sarà disponibile in tre kit: GF5K con obiettivo 14-42 standard, a 599,99 euro; GF5X con ottica motorizzata X Vario 14-42, a 769,99 euro; GF5W con 14 mm fisso e 14-42 mm standard, a 769,99 euro.