Tecnologicamente rifinita
Sono passati ormai diversi anni da quando Panasonic, in consorzio con Olympus, ha stravolto il mercato della fotografia digitale introducendo l’innovativo concetto di mirrorless e il suo formato micro 4:3. La Panasonic Lumix GF6 è la nuova erede di questa avventura tecnologica e si presenta come una fotocamera perfettamente rifinita e matura dal punto di vista tecnico: una vera alternativa alla reflex tradizionale, anche per i fotografi mediamente avanzati ed esigenti.
La scheda tecnica parla chiaro: abbiamo un sensore CMOS da 16 megapixel di risoluzione massima (14 in formato 3:2 tradizionale), una modalità video Full HD a 25fps (o 1080i a 50fps), un AF tra i più veloci nella categoria, una raffica da 4,2 fps con Live View e autofocus, uno schermo multi-touch articolato da 1.040.000 pixel di risoluzione e, infine, l’inclusione di antenna Wi-Fi (come sempre più spesso riscontriamo nelle fotocamere recenti) e di modulo NFC per facilitare la connessione senza fili con dispositivi compatibili.
Design e controlli
A livello di design, Panasonic ha scelto di tornare sui suoi passi per quanto riguarda la serie GF, dotandola nuovamente di un quantitativo di controlli fisici abbastanza esteso e rendendo dunque l’esperienza di scatto meno superficiale. Nella Panasonic Lumix GF6 accogliamo con piacere, ad esempio, il ritorno di una ghiera dedicata alla selezione delle modalità, che rende molto più semplice la selezione di impostazioni fondamentali per i fotografi avanzati, come la priorità dei tempi, dei diaframmi o la modalità completamente manuale. L’ammiraglia della categoria, quella a cui gli amatori più esperti si rivolgeranno, resta l’ormai non più recentissima GX1, ma finalmente anche la serie GF risulta meno limitata a un pubblico totalmente amatoriale.
Sul resto del corpo macchina, i tasti non sono abbondantissimi, ma comunque ben disposti e soprattutto personalizzabili: abbiamo addirittura 4 tasti “fn” a cui assegnare le nostre funzioni preferite, due dei quali sono delegati al touchscreen, soluzione non ottimale ma apprezzabile. Grazie a questa scelta, una volta personalizzata secondo le proprie preferenze, la Panasonic Lumix GF6 risulta di utilizzo comodo e veloce, anche grazie alle funzionalità multi-touch dello schermo, che consente di ingrandire o rimpicciolire le immagini scattate esattamente come faremmo su uno smartphone.
Da notare una particolarità insolita per una fotocamera a ottiche intercambiabili: intorno al tasto di scatto, la Panasonic Lumix GF6 presenta una ghiera identica a quella che solitamente vediamo nelle compatte. Qui è assegnata di base alla compensazione dell’esposizione, ma quando è innestato l’obiettivo 14-42 mm power-zoom ultracompatto, che è possibile scegliere come ottica in kit, torna alla sua funzione naturale e gestisce dunque proprio lo zoom.
A livello di costruzione generale ed ergonomia, siamo su livelli soltanto discreti: Panasonic, solitamente impeccabile, o quasi, dal punto di vista tecnologico, può fare ancora passi in avanti su questo fronte. Il design, elementare e squadrato, rende l’impugnatura non comodissima (anche a causa di un grip frontale appena accennato), mentre la qualità dei materiali appare migliorabile, soprattutto per un dispositivo di questa fascia di prezzo. La Lumix GF6, nel complesso, è solida a sufficienza, ma il feeling tattile potrebbe trasmettere più qualità e alcune parti (ad esempio, lo sportellino di plastica che cela l’uscita mini HDMI) appaiono più fragili del dovuto.
Peccato anche per l’assenza di una caratteristica apprezzata dai fotografi avanzati, ossia una slitta per il collegamento di flash esterni, o mirini elettronici. Con la GF6 siamo relegati all’utilizzo del flash integrato (oltretutto piccolo – GN 5 a 100 ISO – e capace di sincronizzare solo fino a 1/160) e dello schermo, che fortunatamente offre un’ottima visibilità ed è completamente orientabile, in grado addirittura di ribaltarsi in posizione del tutto verticale, capovolgendo l’immagine per consentire autoscatti comodissimi.
Il tutto in dimensioni complessive davvero compatte, anche quando sulla baionetta si innesta il nuovo obiettivo disponibile come scelta in kit: il 14-42mm f/3.5-5.6 con meccanismo di zoom tradizionale, con il quale è stata effettuata questa prova.
Performance e qualità d’immagine
A livello di velocità della performance, la Panasonic Lumix GF6 è una delle migliori fotocamere compatte a lenti intercambiabili attualmente sul mercato. L’autofocus in particolare è istantaneo, davvero ai vertici della categoria, e risulta rapido e affidabile anche in condizioni di luce non ottimali. L’otturatore è sempre pronto a scattare, l’accensione rapidissima, i tempi di scrittura/lettura su card sono molto buoni e la fotocamera si dimostra reattiva anche quando il buffer è congestionato.
Molto buona anche la raffica, che ci consente di scattare circa 4 fotogrammi al secondo (mantenendo AF e Live View) per un numero di scatti virtualmente infinito. È presente anche una modalità SH, con otturatore elettronico, che aumenta la cadenza di scatto fino a circa 20 fps per un totale di circa 40 fotogrammi: una caratteristica che consente di congelare l’azione in modo davvero eccezionale, e che curiosamente non troviamo menzionata nelle schede tecniche e promozionali Panasonic. A nostro giudizio è uno degli assi nella manica più interessanti a disposizione di questa fotocamera.
Sul fronte della qualità d’immagine, la Panasonic Lumix GF6 si comporta bene, ma non è in grado di stupire altrettanto. I file catturati dal sensore sono buoni in quanto a dettaglio e il bilanciamento del bianco automatico è solitamente affidabile, ma le immagini Jpeg hanno a volte un aspetto leggermente duro e troppo digitale, specialmente nella gestione dei colori e dei contrasti, che possono risultare troppo carichi e artificiali. In parte questo è dovuto alle limitazioni fisiche del sensore: il formato micro 4:3 è infatti nettamente più piccolo dello standard APS-C generalmente usato nelle reflex di fascia consumer e, quindi, offre valori inferiori per quanto riguarda il micro-dettaglio e la gamma dinamica, soprattutto in presenza di densità di megapixel così elevate. È possibile, comunque, intervenire sulle impostazioni dell’immagine, abbassando saturazione e contrasto dai valori di default per ottenere immagini dal tono più neutro, oppure scattare direttamente in RAW e risolvere in parte il problema alla radice.
Buona, ma non eccezionale, anche la performance sugli alti ISO: le immagini sono pulite e gradevoli dal valore base di 160 fino a quello di circa 800 ISO, ma il rumore digitale comincia a insorgere quando si raggiungono i 1.600, degradando sia il dettaglio che la qualità cromatica, e a 3.200 la performance è nettamente inferiore a quanto riscontrabile in reflex appartenenti alla medesima fascia di prezzo. Del resto, la scelta di dimensioni ultra-compatte deve pur comportare qualche sacrificio.
Infine, ottima la dotazione di modalità scena e creative: tra l’opzione per realizzare piacevoli scatti in HDR, una modalità Panorama perfettamente funzionale (che consente di catturare immagini dall’angolo visuale di grande impatto), le ormai consuete opzioni Toy Camera, Miniatura, ecc., la Panasonic Lumix GF6 è sicuramente una fotocamera divertente da utilizzare.
Sul fronte video, poi, abbiamo la possibilità di registrare filmati fino alla risoluzione massima di 1080p con 25 frame al secondo (in formato Mp4), oppure 1080i con 50 fps (in formato AVCHD). Le immagini in movimento catturate sono piacevoli e ben dettagliate, il buon lavoro svolto dallo stabilizzatore (efficiente anche sul fronte foto) consente di ridurre le vibrazioni abbastanza da riprendere tranquillamente anche a mano libera e l’AF è ragionevolmente rapido e preciso. Nel complesso, dunque, i videoamatori alle prime armi saranno ben soddisfatti. Da notare, però, la mancanza di un ingresso jack per collegare microfoni esterni.
Verdetto
La Panasonic Lumix GF6 è un’ottima fotocamera mirrorless, in grado di offrire un significativo vantaggio funzionale e qualitativo rispetto a una compatta tradizionale (anche di fascia alta) e di rivaleggiare in quanto a funzioni e operatività generale con il settore delle reflex entry-level, rispetto alle quali offre anche apprezzabili vantaggi, come ad esempio una raffica iper-veloce e un AF in Live View rapido e affidabile, oltre ovviamente alle dimensioni estremamente compatte.
Dove la GF6 non riesce a tenere completamente il passo con le fotocamere più grandi (e, spesso, più costose) è nella qualità d’immagine pura: il sensore micro 4:3 consente di contenere al minimo le dimensioni di macchine ed obiettivi, ma alla risoluzione di 16 megapixel ha probabilmente raggiunto il suo limite tecnologico, e questo si nota in dettagli come, ad esempio, l’estensione della gamma dinamica, qui piuttosto compressa.
La performance complessiva della Panasonic Lumix GF6 resta, comunque, su livelli più che buoni e, se siete in cerca di una fotocamera ultra-compatta ma versatile, nonché in grado di utilizzare l’ampia gamma di ottimi obiettivi micro 4:3 già presenti sul mercato (fattore niente affatto da sottovalutare), questo potrebbe essere lo strumento che fa per voi.