Le dimensioni contano
Appena un anno fa, la Panasonic Lumix GM1 irrompeva sul mercato con un rapporto tra dimensioni fisiche e qualità fotografica davvero sensazionale. In solo 12 mesi la situazione nel campo delle ultra-compatte ad alte prestazioni è però diventata molto più concorrenziale, quindi è ormai tempo per Panasonic di rilanciare con una nuova evoluzione della piccola di casa.
Il rilancio avviene con la Lumix GM5, che eredita tutti i pregi del modello precedente e tenta di estenderne ulteriormente le qualità e le funzionalità. Il tutto a un prezzo ufficiale di circa € 849, in kit con l’obiettivo 12-32 mm f/3,5-5,6: circa 150 euro in più rispetto al vecchio modello.
Scheda tecnica
La Panasonic Lumix GM5 integra un sensore in formato micro 4:3 da 16 megapixel di risoluzione, affiancato dal processore Venus Engine e da un otturatore che, in modalità elettronica, offre tempi fino ad 1/16.000 di secondo. La raffica massima è di circa 5fps, con autofocus attivo, e la modalità video consente di registrare filmati fino alla risoluzione 1080p con 50 fotogrammi al secondo.
La new entry più evidente in termini di dotazione è il nuovo mirino elettronico da 1.166k punti e con un rapporto d’ingrandimento relativo di 0,92x. Quest’ultimo rappresenta senz’altro un’aggiunta gradita, ma purtroppo va a prendere il posto del flash, che, differentemente da quanto avveniva nel modello precedente, non è più integrato: viene incluso nella confezione sotto forma di una piccola unità aggiuntiva.
Lo schermo LCD è da 3″, con funzionalità touch, e offre una risoluzione di 921.000 punti. Il Wi-Fi è integrato ma privo di modulo NFC.
Design, costruzione e usabilità
La Lumix GM5 ha guadagnato qualche millimetro di volume rispetto alla precedente GM1, ma resta decisamente ultra-compatta per quanto riguarda il settore delle fotocamere a ottiche intercambiabili (misura 99x60x36 mm, per 211g di peso). La qualità costruttiva e il design, in compenso, sono nettamente migliorati.
Il corpo macchina è molto solido e piacevole all’impugnatura, grazie all’utilizzo di materiali principalmente metallici e la disposizione dei comandi, nonostante il poco spazio a disposizione, è piuttosto logica ed efficace. La nuova ghiera cliccabile presente sul dorso è comoda da raggiungere e ruotare, mentre la presenza di due tasti personalizzabili arricchisce l’esperienza d’utilizzo. L’unica imperfezione di design riguarda il tasto dedicato alla ripresa video: si trova appena sotto al grip del pollice ed è davvero facile da premere accidentalmente. Panasonic ne è forse consapevole, dal momento che permette di disattivarlo tramite menu: una soluzione, comunque, non ottimale.
Il nuovo mirino elettronico rappresenta un’ottima aggiunta a livello di scheda tecnica, ma purtroppo la sua usabilità risulta piuttosto compromessa all’atto pratico. L’immagine offerta è, infatti, davvero minuscola e dalla qualità non eccellente, tanto da risultare appena utilizzabile. Comporre le immagini sull’ampio schermo LCD è molto più comodo e piacevole, tranne che in situazioni di forte controluce o simili. Tramite le sue funzionalità touch, inoltre, il pannello posteriore consente di eseguire operazioni come la messa a fuoco selettiva in modo naturale e rapido. Viene da chiedersi, dunque, se sia valso la pena sacrificare il flash integrato per lasciare spazio al nuovo mirino.
Il lampeggiatore esterno aggiunge una certa dose di volume alla macchina e, oltretutto, presenta la stessa limitazione già riscontrata nella GM1: non può essere utilizzato con tempi di otturatore più veloci di 1/50s, rendendo in sostanza impossibile il compito di impiegare il flash di riempimento in scene con luce solare. I fotografi più avanzati ed esigenti potranno essere infastiditi da questo dettaglio.
Prestazioni
In termini di prestazioni, la GM5 offre una qualità indubbiamente notevole. Tutti i fondamentali fotografici sono più che buoni, a partire dalla velocità dell’autofocus, praticamente istantaneo e abbastanza preciso, anche quando viene ingaggiata la modalità continua e si seguono soggetti in movimento con lo scatto in raffica: un traguardo importante per una macchina tascabile.
Rapido e positivo anche il playback delle immagini, che si possono navigare e ingrandire comodamente tramite touch screen.
L’unica critica al comparto prestazionale riguarda l’otturatore: per esigenze di miniaturizzazione, il meccanismo impiegato consente un tempo di scatto massimo di 1/500s (ed impiega comunque una prima tendina elettronica), con tutti gli altri tempi (fino ad 1/16.000s) che vengono resi disponibili solo tramite l’opzione di otturatore interamente elettronico. Quest’ultimo ha i suoi risvolti positivi (è, ad esempio, assolutamente silenzioso), ma al contempo è soggetto alle problematiche tradizionali di tale tecnologia come, ad esempio, il potenziale effetto di rolling shutter (o “effetto gelatina”) sui soggetti in rapido movimento.
Qualità foto e video
La qualità d’immagine è ottima per una fotocamera di queste dimensioni. Il sensore da 16 megapixel è essenzialmente lo stesso montato dalle altre mirrorless Panasonic, ben più grandi della GM5, e i risultati sono visibili. A ISO base le immagini sono molto ricche di dettaglio e ben contrastate, proprietà che sono mantenute anche a valori più elevati, con ISO 800 e 1.600 ancora del tutto utilizzabili, nonostante la presenza di qualche blocco di rumore cromatico.
Gli automatismi della macchina sono generalmente precisi nello stabilire l’esposizione, mentre l’engine Jpeg svolge un buon lavoro, a parte la consueta tendenza di Panasonic di offrire toni leggermente troppo caldi in alcune situazioni. Nel complesso, la distanza dalla qualità d’immagine della compatte più tradizionali è davvero notevolissima, mentre il gap con le reflex entry-level è sorprendentemente ridotto.
Eccellente anche il fronte video, come da tradizione per Panasonic. Non è disponibile la modalità 4K offerta dalla “cugina” LX100, ma i filmati registrati in formato 1080p con 50fps sono comunque dettagliatissimi, offrono ottimi valori cromatici e un dinamismo davvero apprezzabile. Anche l’autofocus è rapido, preciso e completamente silenzioso: nelle giuste mani, la GM5 può sostituire con soddisfazione non solo una reflex, ma anche una videocamera consumer.
Verdetto
La Panasonic Lumix GM5 è una ultra-compatta molto interessante per chiunque cerchi un rapporto dimensioni/qualità estremo e un design piacevole e funzionale. Le sue doti fotografiche sono paragonabili a quelle di fotocamere ben più grandi e la compatibilità con l’intera gamma di obiettivi micro 4:3 attualmente sul mercato è un chiaro punto a suo favore, nonché un elemento di distinzione rispetto alle compatte “premium” con obiettivo integrato.
Anche questa nuova incarnazione della “piccola” di casa Panasonic, però, non è perfetta: tra i difetti spiccano, soprattutto, l’assenza di flash integrato (che stona in una macchina così attenta alle dimensioni) e la presenza, al suo posto, di un mirino elettronico davvero sotto gli standard. Anche la prestazione dell’otturatore, con un tempo massimo di 1/500s in modalità meccanica e una sincronia flash massima di 1/50s, può rappresentare un ostacolo per i fotoamatori dalle particolari esigenze creative.
Infine, il prezzo: la Lumix GM5 offre senz’altro interessanti spunti di unicità, ma la richiesta di 849 euro appare leggermente troppo ambiziosa e apre il campo a paragoni potenzialmente pericolosi: a cifre comparabili o inferiori, infatti, si possono acquistare sia macchine più performanti e solo leggermente più grandi (come la LX100 della stessa Panasonic), sia fotocamere più tascabili e comunque eccellenti in termini qualitativi (come la RX100 Mk III di Sony), spesso accompagnate da obiettivi più luminosi e dal range di zoom maggiore di quello qui offerto in kit. La scelta, come sempre, spetta al fotografo e alle sue esigenze.