La Lumix GX8 è la nuova ammiraglia di Panasonic nel settore delle mirrorless compatte. La sua missione è quella di rivaleggiare con il meglio che la categoria ha da offrire: strumenti apprezzati come la Olympus OM-D E-M1 o la Fujifilm X-T1. Il prezzo riflette quest’ambizione: 1.200 euro per il solo corpo macchina e circa 1.600 per la confezione che include anche il versatile obiettivo 14-140mm stabilizzato.
Scheda tecnica
La Panasonic Lumix GX8 impiega un sensore CMOS in formato 4:3 con una risoluzione da 20 Megapixel: la più alta raggiunta finora dalla categoria. Non è l’unico aspetto notevole di questa fotocamera, che offre un pannello posteriore OLED da 3 pollici e 1 milione di punti (completamente articolato e dotato di tecnologia touch), un mirino elettronico anch’esso orientabile, un otturatore meccanico che raggiunge l’ottima velocità di 1/8.000s (con 1/250s di sincronia flash) e una raffica da 6fps con autofocus continuo o 10fps con AF singolo.
Non poteva mancare la modalità video 4K (con un massimo di 25fps e 100Mbps). Interessante anche la nuova tecnologia di stabilizzazione Dual I.S., che è in grado di sfruttare sia lo stabilizzatore integrato nel corpo macchina, sia quello eventualmente presente negli obiettivi, per un risultato combinato ancora più efficace.
La dotazione tecnologica continua con l’inclusione di antenna Wi-Fi, NFC e ingresso per microfono esterno (in standard 2,5mm). Assente, invece, il flash: non è né integrato nel corpo macchina, né fornito nella confezione sotto forma di unità esterna. Per utilizzare un lampeggiatore con questa macchina, bisogna dunque acquistarlo a parte.
Costruzione e controlli
La Panasonic Lumix GX8 è costruita e disegnata molto bene, a parte un dettaglio che vale la pena menzionare subito: le sue dimensioni sono parecchio generose per una mirrorless. Il corpo macchina misura 133,2 x 77,9 x 63,1 mm e pesa 487g: una volta innestato anche l’obiettivo, questa fotocamera non è la più trasportabile tra le compatte, pur rimanendo comunque distante dai volumi di una reflex tradizionale.
Per il resto, la costruzione della GX8 è molto soddisfacente. La scocca è realizzata in metallo e plastiche di ottima qualità e risulta molto solida e piacevole da impugnare, anche grazie al grip molto pronunciato e comodo. Inoltre il corpo macchina è parzialmente tropicalizzato e dunque resistente a polvere e spruzzi d’acqua.
La disposizione dei tasti e la profondità del sistema di controllo sono indubbiamente da macchina avanzata, pronti a soddisfare anche i fotografi più esigenti. Oltre alle due ghiere tradizionali, sono infatti presenti un selettore fisico per la compensazione dell’esposizione (fino a +3 e -3 stop), un bottone per il quick menu e davvero un’infinità di tasti personalizzabili (oltre 5, di cui uno frontale), per avere tutte le funzioni sempre a portata di dito. Sia le ghiere che i bottoni trasmettono inoltre un feeling tattile molto solido e preciso.
Anche il pannello touch aggiunge interessanti opzioni di controllo, così come lo schermo e il mirino completamente snodabili (quest’ultima caratteristica ripresa dalla GX7 ed esclusiva dei modelli Panasonic).
Prestazioni e usabilità
Le prestazioni della Lumix GX8 sono ai vertici della categoria mirrorless. L’autofocus singolo è rapidissimo, molto preciso e (con i giusti obiettivi) totalmente silenzioso. Anche l’AF continuo è efficace: mantenendo i soggetti inquadrati nell’area centrale, si riesce a tracciarli con risultati notevoli. Il tracking sull’intero quadro è disponibile e senz’altro utilizzabile, ma non altrettanto preciso (si tratta, del resto, di una feature molto avanzata e solitamente appannaggio delle reflex professionali).
La raffica, nelle sue numerose versioni, è eccellente. La modalità tradizionale offre l’ottima velocità di 6fps con AF continuo e consente di congelare gli istanti con grande efficacia. Impiegando l’AF fisso si raggiungono i 10fps a risoluzione piena e addirittura i 25fps in modalità raffica 4K (con risoluzione ridotta ad 8 Megapixel). Il buffer non è mai un problema: nella maggior parte dei casi si può scattare in tutta libertà dozzine di immagini consecutive, senza mai incorrere in rallentamenti. Nel complesso, la GX8 è una delle fotocamere più reattive e scattanti sul mercato e dà la sensazione di non essere davvero mai in difficoltà, neppure negli scenari più complicati.
Interessante la funzione post focus (introdotta con l’aggiornamento firmware del 25 novembre), tramite la quale è possibile scattare una raffica di immagini e selezionare in seguito il punto di messa a fuoco desiderato, anche tramite touch screen. La sua implementazione, però, non è raffinatissima o particolarmente immediata: va lanciata dal menu elettronico e, finché rimane attiva, sovrascrive molte altre impostazioni. Nei futuri modelli, probabilmente, la vedremo comparire sulla ghiera di controllo.
Meno lodevole, invece, l’autonomia di circa 330 scatti: visto l’ampio spazio a disposizione, si poteva optare per una batteria più capiente.
Qualità foto/video
La qualità d’immagine espressa dalla Panasonic Lumix GX8 è molto buona per una fotocamera micro 4:3. In condizioni di scatto ideali, i file prodotti rendono giustizia ai 20 Megapixel del sensore, risultando ricchi di dettaglio e ben bilanciati in termini di esposizione e contrasto.
Il profilo cromatico non sempre è brillante (come spesso accade nei modelli Panasonic), ma i numerosi parametri di intervento consentono di personalizzarlo a piacere. I più esigenti da questo punto di vista, comunque, possono scegliere di scattare in RAW e sviluppare in seguito le proprie immagini.
La prestazione in bassa luce è buona per la categoria, ma non impressionante in senso generale. Agli ISO base le immagini sono ben dettagliate e pulite, ma è sufficiente spingersi fino a valori intermedi (500-800) per notare una certa degradazione nel dettaglio fine, specialmente nei toni medi (come ad esempio l’incarnato). Spingendosi a 1600 e oltre, il rumore digitale e la relativa soppressione si fanno sempre più insidiosi, rendendo le immagini via via più morbide e appannate, nonché caratterizzandole con la comparsa dei blocchi cromatici.
Si tratta di compromessi tipici per un sensore a diagonale ridotta, ma in una fotocamera di questo costo è impossibile non fare confronti con le migliori reflex mid-range, che in molti casi offrono una qualità d’immagine ancora superiore. I più sensibili a questo tema potranno fare le loro valutazioni e decidere se il compromesso vale la pena.
Sul fronte dei video, invece, la Panasonic Lumix GX8 non teme confronti. I filmati sia a risoluzione 1080p che in formato 4K sono eccellenti in termini di dettaglio e dinamicità; le numerose funzioni avanzate (zebra pattern, profili colore professionali, ecc.) offrono una grande profondità di utilizzo per i video maker più smaliziati, mentre gli automatismi aiutano l’utente meno esperto ad ottenere comunque buoni risultati, anche in termini di autofocus. Peccato per l’impossibilità di utilizzare anche nei video lo stabilizzatore integrato.
Verdetto
La Panasonic Lumix GX8 è un’ottima fotocamera mirrorless, caratterizzata da un reparto prestazionale di primissima linea, una grande profondità di controllo, una costruzione fisica di alto livello ed una modalità video tra le più avanzate mai incluse in una fotocamera consumer.
La qualità d’immagine, pur non raggiungendo quella offerta dalle migliori reflex di pari costo, è comunque molto buona per una mirrorless. Da valutare con attenzione anche le dimensioni, non eccessive, ma piuttosto generose per una categoria che da sempre fa della massima portabilità il suo principale fiore all’occhiello.
1.200 euro per il solo corpo macchina sono senz’altro una cifra elevata, ma questo è il prezzo da pagare se si desidera avere il meglio in ambito mirrorless: un club molto esclusivo del quale la GX8 fa sicuramente parte.