Polaroid Originals OneStep+

La Polaroid Originals OneStep+ è una fotocamera istantanea che può essere completamente controllata via Bluetooth tramite app dedicata

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il voto di Webnews  
La Polaroid Originals OneStep+ è una fotocamera istantanea che può essere completamente controllata via Bluetooth tramite app dedicata

Non c’è più la Polaroid di una volta. Letteralmente. Quella che oggi si chiama Polaroid Originals in realtà è la olandese Impossible Project, che ha cambiato nome nel 2017, non appena acquisiti i diritti per utilizzare il nome Polaroid . Ma questo non toglie il merito a Florian Kaps e soci, i fondatori della Impossible Project,  di aver salvato i preziosi macchinari dismessi nel 2008, quando l’allora americana Polaroid decise di interrompere la produzione di pellicole istantanee.

Infatti dal 2010 l’Impossible Project ha immesso nel mercato le sue pellicole istantaee, indispensabili per evitare il pensionamento forzato di migliaia di fotocamere Polaroid. Alla produzione delle pellicole si è poi affiancata nel 2016 la produzione dell fotocamera  Impossible I-1 e nel 2018 delle fotocamere Polaroid Originals OneStep 2Polaroid Originals OneStep+. Quest’ultima si distingue tra l’altro per la connettività Bluetooth che ne consente il completo controllo manuale.

Polaroid Originals OneStep+: recensione e prezzo

Polaroid Originals OneStep+: prezzo ()

La Polaroid Originals OneStep+ è in vendita a un prezzo di Euro 159.99. La sua sorella minore Polaroid Originals OneStep 2, priva del controllo remoto via Bluetooth e del secondo gruppo ottico per riprese ravvicinate, viene invece venduta a Euro 129.99.

Polaroid Originals OneStep+: caratteristiche ()

La Polaroid Originals OneStep+ è una fotocamera istantanea che utilizza pellicole i-Type e 600, disponibili sia a colori che in bianco e nero, dalla superficie di 10.7×8.8cm. Il funzionamento è garantito da una batteria al litio da 1100mAh, ricaricabile tramite presa MicroUSB. Il corpo è realizzato interamente in plastica, garantendo un peso contenuto in 460 grammi, nonostante le dimensioni importanti, pari a 150x110x95 mm.

Tramite una levetta è possibile scambiare i due gruppi ottici a fuoco fisso, uno generico per soggetti a una distanza compresa tra 0.6 metri e infinito, uno specifico per soggetti a una distanza compresa tra 0.3 e 0.9 metri. Per entrambi la lunghezza focale è di 106mm, pari a circa un 40mm sul formato Leica. Tramite i controlli sul corpo macchina è possibile controllare lo stato della batteria, pulire i rulli di espulsione, disattivare il flash, attivare l’autoscatto, sottoesporre o sovraesporre.

Tutte le altre opzioni possono essere controllate con l’app dedicata Polaroid Originals via Bluetooth. Non mancano l’attacco per cavalletto e gli attacchi per la tracolla fornita in dotazione. Da segnalare la presenza delle istruzioni anche in lingua italiana.

Polaroid Originals OneStep+: design ()

Il design della Polaroid Originals OneStep+ è ovviamente un palese tributo all’omonimo modello del 1977. Le forme sono praticamente identiche ed è stato riprodotto anche l’iconico arcobaleno che va dall’ottica all’apertura di espulsione delle pellicole. L’operazione nostalgia è perfettamente riuscita, tanto che non è raro ricevere domande del tipo “ma queste fotocamere d’epoca funzionano ancora?".

Rispetto al modello del 1977 spicca però la presenza della “lingua di rana“, ovvero una specie di tenda a scorrimento che protegge le foto subito dopo l’espulsione. Le foto infatti sono sensibili alla luce nei primi minuti e le immagini sono stabili solo dopo 5/10 minuti per le pellicole in bianco e nero, mentre si devono aspettare 10/15 minuti per le pellicole a colori.

Polaroid Originals OneStep+: recensione ()

Utilizzare la Polaroid Originals OneStep+ è estremamente semplice: si carica la pellicola, si accende la fotocamera e si scatta. Grazie all’esposimetro e al fuoco fisso le foto vengono sempre bene. Solo l’attesa per vedere il risultato finale può risultare snervante e si deve evitare di agitare la stampina per velocizzare il processo come si vede nei film anni ’70: oltre ad essere inutile potrebbe piegare l’emulsione danneggiando l’immagine.

Se ci si vuole divertire è però possibile giocare con i tanti controlli a disposizione, specialmente quelli offerti dall’app via Bluetooth: possiamo controllare da remoto lo scatto, i tempi, i diaframmi, la potenza del flash e anche l’espulsione della pellicola, permettendo esposizioni multiple. L’app consente inoltre di realizzare lightpainting con il led dello smartphone e di fotografare le istantanee, correggendo anche le distorsioni in fase di ripresa.

L’app inoltre facilita il controllo dello stato della fotocamera: riporta in tempo reale il livello di carica della batteria integrata, il numero di scatti rimanenti nel caricatore della pellicola e il gruppo ottico utilizzato. Quando poi si utilizza l’esposizione manuale, un indicatore ci mostra sempre in tempo reale lo scostamento rispetto alla lettura effettuata dall’esposimetro integrato nel corpo macchina.

I risultati sono sempre piacevoli, in particolar modo quelli in bianco e nero dove si apprezza l’elevato contrasto. Le foto a colori sono ben sature ma meno contrastate. La nitidezza rimane comunque leggermente limitata dalla qualità degli elementi ottici e dalla messa a fuoco fissa. Altro limite il mirino ottico galileano che dà un’indicazione approssimativa dell’area inquadrata e risente di un evidente errore di parallasse quando siamo a ridotta distanza dal soggetto.

Nel catalogo della appena rinata Polaroid Originals si avverte in effetti la mancanza di un corpo macchina con caratteristiche tecniche simili a quella che era il sogno proibito degli appassionati di fotografia istantanea negli anni ’70: la leggendaria reflex Polaroid SX-70 progettata da Henry Dreyfuss.

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