Samsung Alpha: unboxing, scheda tecnica e prezzo
Toccaferro
Se la ricerca delle prestazioni e delle funzionalità è sempre stata una priorità in Samsung, altrettanto non può dirsi per i materiali utilizzati. Se è vero che i materiali plastici, in generale, rendono i terminali più leggeri e meno impegnativi, è altrettanto vero che li rendono anche meno pregiati e ricercati. Consapevole di questo, Samsung ha in parte deciso di ascoltare le richieste di molti utenti introducendo sul mercato il Galaxy Alpha, il nuovo smartphone Android con processore octa-core, schermo da 4,7 pollici e, per l’appunto, finiture metalliche.
Va detto subito che si tratta di un top di gamma per finiture e, parzialmente, anche per caratteristiche hardware, ma soprattutto per il prezzo ufficiale di vendita, 699 euro, che appare un po’ elevato.
Galaxy Alpha: l’unboxing (↑)
Che Samsung abbia aggiunto qualcosa di diverso nel Galaxy Alpha è avvertibile sin dall’inizio analizzando la confezione dello smartphone. Il colore non è più il tipico marrone con effetto legno, ma un meno originale grigio/argento, che però richiama subito la principale novità.
Estratto dalla scatola, il Galaxy Alpha sorprende non tanto per le dimensioni (132,4×65,5 mm) quanto per lo spessore ridotto, solo 6,7 millimetri. Tuttavia, chi si aspettava un corpo completamente metallico, o comunque in materiale pregiato, rimarrà in parte deluso. Il metallo è riservato alle sole cornici laterali, che presentano una piacevole smussatura, mentre la cover posteriore rimane in policarbonato come in tutti gli altri smartphone di casa Samsung.
Sebbene quella del metallo sia dunque un’adozione parziale, le sensazioni in mano sono decisamente positive. L’assemblaggio, infatti, appare molto curato e privo di gioghi particolari, restituendo un’impressione di solidità molto elevata. La presa, a dire il vero, è un po’ influenzata da quell’effetto “troppo sottile” che richiede un po’ di tempo per essere superato, ma si tratta di un’impressione soggettiva, senza contare che l’utilizzo di custodie protettive o bumper può sicuramente aiutare in tal senso. Anzi, lo spessore ridotto colpisce favorevolmente, ma anche il peso non è da meno. Il Galaxy Alpha si ferma a 115 grammi, un valore di assoluto rilievo considerando anche i contenuti tecnici in gioco.
La rimozione della cover plastica posteriore, per l’inserimento della SIM, è abbastanza agevole. È importante ricordare che il Galaxy Alpha utilizza il formato 4FF (o nanoSIM), quindi è bene assicurarsi di avere il giusto formato o passate in un punto vendita del proprio operatore mobile per la sostituzione, in genere al costo di una decina di euro. La cover posteriore non nasconde nessuno slot per schede microSD, infatti assente. Nella gran parte dei casi non è un grande problema, visti i 32 GB “onboard”, ma gli utenti più esigenti potrebbero storcere un po’ la bocca, specie a fronte del prezzo di vendita elevato (ma in fondo iPhone 6 e Google Nexus 6 non fanno meglio).
Il resto della struttura è del tutto tradizionale con i pulsanti power/stand-by, il jack audio da 3,5 mm, il bilanciere del volume e la porta microUSB, che, come in molti altri modelli, è del tipo OTG e consente, con un adattare opzionale, di collegare diverse periferiche USB (se collegare una pendrive può rivelarsi molto utile per trasferire dei file senza passare per la “nuvola”, l’utilizzo di mouse e tastiere potrebbe sembrare meno pratico, specie ai meno esperti, ma in ogni caso è possibile). L’unica critica è legata allo standard adottato, USB 2.0, anziché il più veloce USB 3.0 presente in latri top di gamma.
Sul retro è ben evidente la fotocamera da 12 megapixel che, però, essendo leggermente sporgente, sembra troppo esposta ai graffi. Accanto alla fotocamera c’è il flash LED con sensore per il rilevamento del battito cardiaco, un plus introdotto con il Galaxy S5 (e presente anche nel Note 4).
Più utile è sicuramente lo sensore per le impronte digitali, integrato nel pulsante fisico Home. Per l’utilizzo è necessario anzitutto registrare il proprio polpastrello in maniera piuttosto semplice e, se si ha l’accortezza di passare il dito sullo scanner con calma, il sistema assicura una percentuale di riconoscimento al primo colpo abbastanza elevata.
Scheda tecnica del Galaxy Alpha (↑)
L’hardware adottato da Samsung per il Galaxy Alpha segue abbastanza fedelmente quanto già proposto nei mesi scorsi con il Galaxy S5. Il cuore del sistema è il SoC Exynos 5 Octa (5430) con tecnologia big.LITTLE della stessa Samsung, con otto core in totale (4+4). Si tratta di un’unità molto performante, con quattro core Cortex-A15 funzionanti a 1,8 GHz e quattro core Cortex-A7 a 1,3 GHz. Insieme all’ Exynos 5 Octa 5433, montato sul Samsung Note 4, è uno dei primi processori in campo mobile ad abbracciare la tecnologia di produzione a 20 nm.
La tecnologia big.LITTLE con HMP, in particolare, permette di utilizzare tutti gli 8 core contemporaneamente in caso di necessità, assegnando i thread più impegnativi ai core più potenti. Un approccio asimmetrico, quindi, che permette un’ottimizzazione dei consumi energetici in molte condizioni.
I 2 GB di RAM sembrano un compromesso accettabile per assecondare le richieste del sistema, che risulta sempre reattivo e fluido nel funzionamento, anche se un altro GB non avrebbe certo guastato. La parte grafica è gestita dalla GPU ARM Mali T628MP6.
La memoria a disposizione per lo storage, come già anticipato, è pari a 32 GB senza nessuna possibilità di espansione, ma a disposizione dell’utente ne rimangono circa 25.
Il Galaxy Alpha non sfigura nemmeno nel campo della connettività. È un terminale 4G LTE-A classe 6, come il Galaxy S5, ma in questo caso basato su un modem Intel XMM7260 al posto del classico Qualcomm, con velocità massima teorica in download di 300 Mbps e 50 Mbps in upload, operatori mobili permettendo.
Come negli ultimi Galaxy, è presente il Download Booster che migliora le prestazioni in download. Quando necessario, infatti, con la funzionalità attivata, è possibile scaricare file di grandi dimensioni combinando le potenzialità della rete mobile e di una rete Wi-Fi: è molto utile a patto di avere reti (mobili e Wi-Fi) caratterizzate da una velocità effettiva paragonabile, in caso contrario si perde ogni vantaggio e, anzi, il terminale potrebbe scegliere di appoggiarsi solo alla rete più veloce.
Il Wi-Fi è del tipo a/b/g/n/ac, ma sono supportati anche Wi-Fi Direct e lo screen mirroring Miracast. Sono presenti anche Bluetooth 4.0 LE e NFC.
Schermo e fotocamera (↑)
Esprimere un giudizio sullo schermo non è facile. Si tratta di un pannello da 4,7 pollici con Gorilla Glass 3 con tecnologia Super AMOLED, ma la risoluzione è solo di 1.280×720 pixel, forse un po’ poco per un terminale dal prezzo elevato e in un periodo in cui la base per i top di gamma è almeno il Full HD.
Detto questo, la visibilità è sicuramente buona e i colori sono quelli tipici degli AMOLED, ovvero molto marcati. Attraverso le impostazioni, inoltre, un buon numero di parametri può essere modificato consentendo di variare le caratteristiche della visualizzazione in funzione dei contenuti. Per esempio, selezionando “schermo regolabile” il sistema provvede a ottimizzare lo schermo quando si utilizzano alcune applicazioni particolari come Galleria, Fotocamera e altre. In altre condizioni, invece, è possibile impostare “Cinema AMOLED” o “Foto AMOLED” per migliore la resa degli ambienti scuri o la fedeltà dei colori.
È possibile attivare anche la funzione per l’utilizzo con guanti, molto utile durante la stagione invernale. La l’angolo di visuale è ottimale per l’utilizzo con una sola mano e non presenta particolari difficoltà nell’utilizzo di tutti i giorni.
Già menzionata, la fotocamera da 12 megapixel permette di ottenere scatti di qualità buona, senza troppo rumore e, soprattutto, è accompagnata da un software di gestione molto completo, che consente di agire su un gran numero di parametri e di impostare diversi effetti. Anche i video sono di una buona qualità e con risoluzioni fino a UHD 4K (3.840×2.160) a 30 fps. La fotocamera anteriore, da 2,1 megapixel, rimane a disposizione per le videochiamate.
Android e applicazioni
La versione di Android montata sul Galaxy Alpha è la 4.4.4 KitKat. Non si hanno notizie ufficiali sulla futura disponibilità del neonato Android L-Lollypop, ma è verosimile attendersi l’uscita di un aggiornamento ufficiale da parte di Samsung nei prossimi mesi.
L’interfaccia utilizzata è l’ormai classica e collaudata TouchWiz. È forse un po’ troppo invasiva, ma, va detto che, complice la potenza hardware a disposizione, non si sono mai registrate incertezze o lag durante l’utilizzo di prova.
Tra le applicazioni con le quali Samsung ha personalizzato il sistema, è presente S-Health, l’applicazione per il fitness sviluppata dalla casa coreana: utilizzandola regolarmente, è possibile tracciare le proprie attività fisiche nonché le proprie abitudini alimentari alla ricerca della perfetta forma fisica. Anche la presenza del cardiofrequenzimetro va, quindi, vista in quest’ottica, così come la compatibilità con tutti gli ultimi indossabili Samsung (Gear 2 Neo, Gear Fit, ecc.).
Come da tradizione Samsung, rimane la funzionalità MultiWindows, che permette di visualizzare due applicazioni contemporaneamente sullo schermo, purché compatibili.
Attraverso Galaxy App, lo store di Samsung, è inoltre possibile scaricare alcuni software gratuiti aggiuntivi come Polaris Office per la gestione dei file Office.
Conclusioni (↑)
Il Galaxy Alpha, il primo top di gamma di Samsung con finiture metalliche, può essere sicuramente promosso ma non a pieni voti, complice una pericolosa sovrapposizione con l’altro top di gamma, il Galaxy S5: rispetto a questo, perde un po’ nello schermo e, soprattutto, nella resistenza a liquidi e polvere, ma guadagna dal punto di vista delle finiture metalliche.
Alle prese con i compiti di tutti i giorni, si è rivelato un terminale equilibrato. La potenza a disposizione è racchiusa in dimensioni non esagerate e alla portata di tutti, senza esagerare con schermi mastodontici, tuttavia qualcosa in più poteva essere proposto sul fronte della risoluzione.
L’unico vero limite è, forse, rappresentato dall’autonomia: il Galaxy Alpha, infatti, monta una batteria sostituibile da 1.860 mAh, punto debole di tutto il sistema. In fase di test, simulando diverse condizioni d’utilizzo tipiche, solo con qualche accortezza è stato possibile completare la giornata senza aver bisogno di ricaricare il terminale mentre, sfruttandone a pieno le caratteristiche hardware si entra in crisi molto presto, nonostante le funzionalità avanzate di risparmio energetico (ad esempio, disattivano Bluetooth e Wi-Fi e impostano lo schermo in bianco e nero).
A questo punto, la scelta di questo terminale piuttosto che di un altro è una questione di gusto personale o di stima della convenienza: hardware di buon livello e finiture metalliche da un lato, prezzo elevato dall’altro (sebbene online già si trovino offerte a prezzi leggermente ridimensionati).