Samsung Galaxy Note 10+

Samsung Galaxy Note 10+ è un phablet Android con display edge-to-edge Infinity-O da 6.8 pollici, 8 o 12 GB di RAM e SoC Exynos 9825.

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il voto di Webnews  
Samsung Galaxy Note 10+ è un phablet Android con display edge-to-edge Infinity-O da 6.8 pollici, 8 o 12 GB di RAM e SoC Exynos 9825.

Samsung Galaxy Note 10+: tutti i dettagli

Design ()

Galaxy Note 10+ è caratterizzato da un design simile al modello precedente, con display edge-to-edge Infinity-O da 6.8” con tecnologia Dynamic AMOLED HDR10+ con risoluzione 3040 x 1440 (498 pixel per pollice) e la classica S Pen inserita nel foro apposito nell’angolo destro della parte inferiore della scocca. Le dimensioni sono 77.2 x 162.3 x 7.9 mm, per 196 grammi, mentre la S Pen ha dimensioni 5.8 x 4.35 x 105.08 mm, per 3.04 grammi. È disponibile nelle colorazioni Aura Glow, Aura Black e Aura White, quest’ultima solo in mercati selezionati.

Scheda tecnica ()

Galaxy Note 10+ di Samsung dispone del chip Exynos 9825 con processo produttivo a 7 nm , con CPU fino al 33% più veloce, GPU fino al 42% più veloce, 8 o 12 GB di RAM, 256 o 512 GB di memoria interna, connettività LTE e 5G e supporto al Wi-Fi 6.

Il reparto multimediale include una fotocamera frontale da 10 MP con apertura focale f/2.2 con focus automatico da 80°, mentre la fotocamera posteriore comprende quattro sensori: l’Ultra Wide, da 16 MP f/2.2 (da 123°); il grandangolo, da 12 MP, con autofocus da f/1.5 a f/2.4 OIS (da 77°); la lente telephoto, da 12 MP f/2.1 OIS (da 45°) e il sensore DepthVision con risoluzione VGA.
I sensori includono l’accelerometro, il giroscopio, il sensore per il riconoscimento delle impronte ad ultrasuoni sotto il display, il barometro, il sensore geomagnetico, il sensore di prossimità. La S Pen dispone di giroscopio a 6 assi.

Samsung Galaxy Note 10+

La connettività include Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac/ax (2.4/5 GHz) con velocità in uplink e downlink fino a 1.2 Gbps, Bluetooth 5.0, ANT+, USB-C, NFC e sensori di localizzazione GPS, GALILEO, GLONASS, BELDOU). La connettività cellulare è composta da rete LTE cat.20 4×4 MIMO con velocità fino a 2.0 Gbps in downlink e 150 Mbps in uplink, e rete 5G Non Standalone (NSA) per celle Sub6 e mmWave.

La batteria, non rimovibile, ha una capacità di 4300 mAh e permette di ricaricare altri dispositivi tramite la funzionalità Wireless PowerShare.
Galaxy Note 10+ ha la certificazione IP68.

Disponibilità e prezzo ()

Galaxy Note 10+ sarà disponibile in pre-ordine a partire dalla serata del 7 agosto e sarà disponibile all’acquisto immediato dal 23 agosto. Per il mercato italiano, saranno disponibili le colorazioni Aura Glow e Aura Black con 12 GB di RAM e 256 GB di memoria interna (espandibile con microSD) al costo di 1129€, o 512 GB di memoria interna al costo di 1229€.
Galaxy Note 10+ in versione 5G sarà disponibile nella sola colorazione Aura Black con 12 GB di RAM e 256 GB di memoria interna, al costo di 1229€.

Recensione ()

Come è fatto lo smartphone perfetto? Ottima fotocamera, display ottimo da vedere, grande autonomia e, ovviamente, prestazioni classe desktop.

Con Galaxy Note 10+ la sensazione è proprio questa: di tenere in mano uno smartphone che si camuffa da computer desktop, con un hardware impressionante ma con alcuni difetti software non imputabili direttamente a Samsung.

La versione ‘+’ (Plus), con il grande display da 6.8”, sta bene in molte tasche: gli spigoli non si sentono moltissimo perché – non sembra – ma sono molto morbidi nonostante la forma squadrata che ha il dispositivo.

Le dimensioni sono generose, il dispositivo ovviamente non si può usare con una sola mano con facilità ma, facendo attenzione, si può ruotare lo smartphone con una sola mano per accedere alle icone negli angoli più lontani o per digitare qualche lettera dalla parte opposta rispetto all’impugnatura.

Nonostante la superficie scivolosa della scocca posteriore, quindi, l’impugnatura rimane salda in quasi tutte le situazioni.

Una scelta discutibile del design di questo smartphone è il posizionamento degli unici tre pulsanti: il bilanciere per il volume e il tasto di accensione/spegnimento, infatti, sono collocati entrambi sul lato destro, risultando difficile per mancini (come il sottoscritto) che impugnano lo smartphone con la mano destra, raggiungerli senza problemi. Fortunatamente il problema si può limitare solo al bilanciere, perché nelle impostazioni è possibile configurare il Raise-to-Wake, che però inficia (anche se non drasticamente) sull’autonomia complessiva.

La velocità e le prestazioni del sistema non sono da discutere: multitasking senza ritardi, ottimo rendering di giochi complessi.

Il comparto fotografico è davvero completo: la fotocamera posteriore offre scatti ottimi in qualsiasi condizione, riproducendo correttamente i colori in scene con intensa luce naturale e bilanciando la gamma cromatica in condizioni di luce artificiale. In notturna e in condizioni di scarsa luce naturale.

L’autonomia è ottima: durante i 10 giorni di test, lo smartphone è stato utilizzato nelle varie modalità di ottimizzazione energetica, garantendo circa 1 giorno e mezzo di autonomia con circa 5 ore di standby se impostato in risparmio energetico medio, circa 1 giorno di autonomia con 5 ore di standby se impostato con il bilanciamento ottimizzato (impostazione predefinita). I test sono stati eseguiti con i soliti 45 – 60 minuti di navigazione stradale con Waze, una decina di scatti, messaggistica istantanea varia, 4 mail in push, bluetooth, GPS, Wi-Fi e rete 4G sempre attivi.

È davvero difficile recensire un prodotto come Galaxy Note 10+, perché solitamente una recensione dovrebbe focalizzarsi sugli aspetti positivi che bilanciano quelli negativi. Il voto finale è, appunto, il bilanciamento di impressioni positive e negative, il riassunto di un compromesso da descrivere.

Galaxy Note 10+ non è facilmente descrivibile in questi termini, perché come smartphone da tutto quello che si può chiedere: performance eccezionali, display ultra-definito, fotocamera che scatta ottime foto e video per ogni occasione, un’autonomia superiore alla media, un design che fa ricordare di sé e che è inoltre molto funzionale, oltre che esteticamente bello. C’è una sola pecca che affligge Note 10+, suo malgrado, è il suo punto caratteristico: la S Pen.

La S Pen è il motivo principale per cui un utente deve propendere forzatamente per la gamma Note rispetto alla gamma S, nella fattispecie rispetto al Galaxy S10+. La S Pen è stata migliorata, certo: oltre ad eseguire dei tratti ultra-precisi con ritardo nella visualizzazione pressoché nullo, nell’app Samsung Notes c’è il riconoscimento immediato della scrittura. Anche una scrittura molto poco chiara viene immediatamente riconosciuta ed indicizzata, davvero notevole.

Anche il riconoscimento delle scrittura alternativo alla tastiera è veloce e in grado di riconoscere più parole insieme, anche scrivendo relativamente piccolo.

Ma la vera novità per la S Pen è l’aggiunta delle gesture per delle piccole azioni, che da Samsung sono state implementate principalmente nell’app Camera e che comprendono il cambio di fotocamera (con uno swipe verso l’alto), lo zoom (seguendo una circonferenza), lo scatto (con la semplice pressione del pulsante sulla Pen) e il cambio di modalità (con uno scorrimento a sinistra o destra). Tutte queste gesture sono azionabili, tranne lo scatto, tenendo premuto il tasto sulla S Pen. Fatta eccezione per lo zoom, che è davvero inutilmente complesso da eseguire, tutte le altre gesture sono molto utili da utilizzare, in particolar modo quella relativa allo scatto: capita spesso di tenere lo smartphone in mano con l’app Camera in uso e scattare foto con la S Pen nell’altra mano. Risulta tutto straordinariamente più veloce, anche se non sembra.

Il grande punto interrogativo, però, è l’ecosistema: Samsung ha messo a disposizione un SDK per sfruttare le gesture in app di terze parti, e questo potrebbe abilitare tutta una serie di app e giochi innovativi che potrebbero diventare più interattivi e unici rispetto a quelli presenti su altri smartphone.

Galaxy Note 10+ rimane lo smartphone definitivo per chiunque, ma anche il costo è definitivo. Con la S Pen limitata alle app Samsung e poche altre app sul Play Store che però non traggono vantaggio reale dalle gesture, il target di utilizzo rimane quello business, ma potrebbe diventare molto più ampio, includendo i gamers, gli smart workers e chissà cos’altro. Ma non lo è ancora, per ora.

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