Phablet
Con l’arrivo del Samsung Galaxy Note 2 sorge spontanea una riflessione su come e quanto il mercato della telefonia mobile sia cambiata rispetto a qualche anno fa. In pochi anni, infatti, le esigenze e le opinioni degli utenti sono cambiate, passando dall’esaltazione di cellulari microscopici, leggerissimi (meno di 100 grammi) e con una autonomia di una settimana a prodotti in totale controtendenza.
Il Samsung Galaxy Note è stato, in tal senso, una vera e propria pietra miliare, col suo formato che stravolgeva le aspettative del pubblico. Adesso, a un anno di distanza, abbiamo il piacere di testare sul campo il suo erede, il Samsung Galaxy Note 2, che, forte del successo del predecessore, mostra in modo evidente l’intenzione e l’ambizione di affinare un concetto costruttivo molto estremo.
Stiamo parlando di uno smartphone Android con uno schermo da ben 5,5 pollici di diagonale, a metà strada fra uno smartphone e un tablet. Il difficile posizionamento ha portato qualcuno a definire phablet questa categoria di prodotti. Definizioni a parte, siamo di fronte a un terminale di dimensioni veramente generose (80.5 x 151.1 x 9.4 mm) e un peso in proporzione meno impressionante, anche se comunque importante (180 grammi). Diventa legittimo chiedersi quanto sia maneggiabile uno smartphone con questi numeri.
Abbiamo utilizzato il Samsung Galaxy Note 2 per oltre una settimana, in modo anche intensivo, e siamo rimasti favorevolmente impressionati. Certo, abbiamo a che fare con un vero e proprio peso massimo, ma abbiamo potuto apprezzare alcune scelte di Samsung per migliorare l’utilizzo del terminale. Il confronto col predecessore, infatti, evidenzia un aumento dell’altezza (+4 mm) e una diminuzione della larghezza (-3 mm) a tutto vantaggio di una presa in mano che diventa leggermente più agevole nell’uso “tradizionale”. La diminuzione delle dimensioni è accompagnata anche dall’adozione di uno schermo dalla diagonale leggermente superiore (il Note misurava 5,3″), con il pannello molto prossimo ai bordi laterali.
I materiali utilizzati per il Samsung Galaxy Note 2 restano quelli plastici del modello precedente o, se preferite, del Galaxy S3. Pur essendo di buona qualità e aiutando a limitare il peso complessivo, qualcuno potrebbe gradire l’utilizzo di materiali più nobili per i top di gamma.
La rimozione della cover posteriore mette subito in risalto la batteria da 3.100 mAh. Sempre sotto la cover troviamo gli slot per la SIM card (in formato MicroSIM) e per la MicroSD (fino a 64 GB). Ai lati trovano posto i pulsanti di accensione/stand-by (lato destro), volume (lato sinistro) e i connettori MicroUSB (per la ricarica e uscita video) e audio da 3,5 mm.
Hardware
Parlando di hardware, è veramente difficile individuare nel Samsung Galaxy Note 2 un anello debole. Siamo, di fatto, di fronte al concentrato di quanto di meglio possa ora offrire la tecnologia mobile. Il cuore è il processore quad-core Samsung Exynos 4412 Quad (SoC basato su ARM Cortex-A9) funzionante alla frequenza di ben 1,6 GHz. Il SoC di Samsung integra anche una GPU ARM Mali-400 MP4, mentre la RAM a disposizione è pari a 2 GB. La memoria d’archiviazione a disposizione per dati e applicazioni è pari a 16 GB (un po’ meno quelli effettivamente a disposizione dell’utente), ma è integrabile con l’aiuto delle schede MicroSD.
Il complesso, al di là dei numeri senza dubbio da primo della classe, porta a prestazioni davvero molto elevate. Il Samsung Galaxy Note 2 è sempre molto reattivo e non abbiamo mai assistito a particolari lag o incertezze. I 2 GB di RAM (il Galaxy Note II è uno dei pochi attualmente in commercio a vantare una simile dotazione) garantiscono una fluidità invidiabile, forse più del pur esuberante processore quad-core, con un’esperienza d’uso superiore al Galaxy S3. Parte del merito è da attribuirsi anche al sistema operativo Jelly Bean (Android 4.1) e ad alcune ottimizzazioni operate da Samsung.
Il connettore MicroUSB, oltre all’alimentazione e all’uscita video MHL (con adattatore opzionale per avere un’uscita HDMI), è del tipo Host e consente il collegamento di pendrive e hard disk. Inoltre il Samsung Galaxy Note 2 riconosce mouse e tastiere wireless. Non è dunque difficile mettere in piedi una postazione con mouse e tastiera da collegare alla TV o a un monitor esterno (come con il Motorola Atrix o qualche set-top box Android).
Il Samsung Galaxy Note 2 è completo anche dal punto di vista della connettività. Abbiamo, infatti, a disposizione un terminale quad-band GSM/GPRS/EDGE e UMTS/HSDPA/HSUPA con velocità massime pari a 21 Mbps e 5.7 rispettivamente in download e in upload. E fin qui parliamo del Galaxy Note II che potremmo definire “standard”, nome in codice N7100. Esiste anche una versione compatibile con le reti di quarta generazione (nome in codice N7105), prossima al debutto anche in Italia, sebbene non se ne conosca la data precisa di immissione sul mercato.
Se tutto ciò non fosse abbastanza, abbiamo la solita dotazione che per un terminale di questa fascia ormai consideriamo standard: Wi-Fi 802.11 b/g/n (dual band: 2.4 e 5 GHz) e Bluetooth 4.0. Non mancano nemmeno, ovviamente, l’NFC (l’antenna si trova sulla faccia interna della cover posteriore) per le comunicazioni a corto raggio, il chip aGPS/Glonass (sensibilità molto buona), la radio FM e i classici accelerometro, bussola, sensori di luminosità e prossimità e il barometro.
Il Samsung Galaxy Note 2 garantisce anche la compatibilità con diversi standard: Wi-Fi Direct (per la connessione di due dispositivi Wi-Fi senza l’ausilio di un access point), S-Beam (sfrutta la tecnologia NFC per instaurare uno scambio dati via Wi-Fi Direct), DLNA e AllshareCast, per la condivisione di file e di quanto visualizzato sullo schermo. Difficile, sinceramente, chiedere di più!
Multimedia
Lo schermo da 5.5 pollici è l’elemento che più caratterizza il Samsung Galaxy Note 2. Stiamo parlando di un pannello di tipo SuperAMOLED con risoluzione 1.280×720 e formato 16:9. La luminosità e sempre molto elevata come anche la leggibilità (diminuisce un po’ solo in presenza di una intensa luce solare diretta). Lo schermo è di tipo multitouch e capacitivo, con il classico strato Gorilla Glass che lo rende molto resistente ai graffi.
Il Samsung Galaxy Note 2 non delude nemmeno nella sezione multimediale. La fotocamera con Flash LED e autofocus, in particolare, appare in grado di scattare foto e filmati di qualità e risoluzione molto elevate. La risoluzione è pari a 8 megapixel con BSI per migliorare le prestazioni in condizioni di scarsa luminosità. Si possono girare filmati in formato Full HD (1080p).
Il software di gestione permette di personalizzare diverse impostazioni e di scegliere tra varie modalità. Abbiamo apprezzato la possibilità di girare filmati rallentati e accelerati, con un effetto finale molto buono. La fotocamera anteriore da 2 megapixel permette di gestire videochiamate VOIP e sotto rete 3G (ma qualcuno le usa ancora?).
Il software e S-Pen
Il Samsung Galaxy Note 2, come anticipato, utilizza l’ultima versione del sistema operativo Android (4,1 o Jelly Bean). Samsung ha dedicato molta attenzione nella personalizzazione del sistema. L’adozione della interfaccia proprietaria TouchWiz 4 è, questa molta, decisamente più soft e non si discosta troppo dalla versione standard proposta da Google.
Le opzioni e le possibilità di personalizzazione, gran parte già viste sul Samsung Galaxy S3, invece, sono veramente impressionanti. Una parte sfrutta, per esempio, la fotocamera anteriore: ci riferiamo allo stand-by intelligente che permette al terminale di andare in stand-by solo se non si sta guardando lo schermo (anche se a volte prende qualche abbaglio, ma con qualche aggiornamento software è probabile che si possa migliorarne il funzionamento). Con la rotazione intelligente, invece, il terminale si accorge dell’orientamento degli occhi rispetto allo schermo e impedisce la rotazione in determinate situazioni.
Samsung ha tenuto in considerazione le difficoltà di utilizzo con una sola mano con un terminale di queste dimensioni e per questo ha introdotto la funzionalità “Uso con una sola mano” che, in qualche applicazione, sposta il contenuto dello schermo (per esempio la tastiera telefonica nel dialer) a destra o a sinistra in modo tale che sia raggiungibile con un solo dito.
Anche per il Galaxy Note 2, Samsung ha deciso di mantenere la S Pen, il pennino che permette di interagire con il sistema, incrementando le funzionalità offerte dal terminale. Rispetto al Note, è cambiata la geometria del pennino, che diventa leggermente più squadrato e permette un’impugnatura più comoda.
L’utilizzo di S Pen, insieme a un display di dimensioni così generose, risulta spesso molto appagante. È possibile inserire note, disegni o rispondere alle e-mail o selezionare una porzione di un’immagine o di una pagina web e inviarla o condividerla con le applicazioni compatibili. L’applicazione S Note è probabilmente l’ideale complemento del pennino ed è veramente di facile utilizzo.
Tra le personalizzazioni introdotte da Samsung non possiamo dimenticare S Voice, il sistema di comandi vocali vagamente ispirato a Siri di Apple, che permette di eseguire un certo numero di azioni direttamente con la voce. Non manca, ovviamente, Google Now, il sistema di comandi vocali introdotto da Android Jelly Bean, ma che presenta ancora qualche limitazione con la lingua italiana.
La personalizzazione continua con tutta una serie di widget e applicazioni abbastanza comuni sui terminali del costruttore asiatico. Ci riferiamo a ChatOn, un servizio di messaggistica divenuto ormai multipiattaforma (Android, Bada, Blackberry, Window Phone e iOS) o a Music Hub, applicazione per ascoltare la musica sul dispositivo o acquistare canzoni.
Infine, non possiamo dimenticare la funzionalità Multi Window che permette un multitasking più avanzato. Grazie a questa funzionalità, infatti, è possibile dividere lo schermo in due parti di dimensioni variabili e avere sempre a disposizione due applicazioni attive contemporaneamente. È sicuramente molto utile, per esempio, per navigare in Rete mentre si legge la posta elettronica, ma non tutte le applicazioni possono lavorare in questa modalità. Pur essendo una novità importante nel mondo Android, gli appassionati di lungo corso riconosceranno possibilità analoghe fornite da terminali Windows CE (direttamente) e Windows Mobile (con qualche hack).
Conclusioni
Se proprio dobbiamo trovare un difetto al Samsung Galaxy Note 2, possiamo affermare che la confezione non è all’altezza delle aspettative della fascia di prezzo. È abbastanza standard e prevede, oltre al terminale stesso, il caricabatteria standard, auricolari stereo di discreta qualità, il cavo dati MicroUSB e la guida rapida. Manca, purtroppo, una custodia.
Dettagli a parte, il Samsung Galaxy Note II ci è piaciuto, e molto, sotto tutti i punti di vista. Anche la sezione telefonica, forse il punto debole del precedente Note, è stata migliorata e adesso unisce una buona sensibilità a una buona qualità audio.
Per quanto riguarda l’autonomia, la batteria standard da 3.100 da mAh ci ha permesso di completare una giornata lavorativa anche dopo un utilizzo molto intenso. Non è escluso che, con un utilizzo più soft e con qualche impostazione ad hoc, si riescano a raggiungere le due giornate intere. Per un terminale con l’hardware del Samsung Galaxy Note 2 possiamo ritenerci soddisfatti.
Nel complesso, abbiamo a che fare con uno smartphone con potenza da vendere che non entra in crisi nemmeno nelle condizioni più gravose. Se non vi spaventano le dimensioni, obiettivamente importanti, possiamo tranquillamente affermare che il gigante di casa Samsung difficilmente vi deluderà.
Il prezzo, purtroppo, è allineato con i contenuti tecnici dello smartphone. Si parla di 699 euro, secondo il listino ufficiale, ma cercando bene tra le offerte online è possibile risparmiare anche 100 euro.