Note 3, il phablet che non passa inosservato
Presentato in occasione dell’IFA di Berlino all’inizio di settembre, è dato poco arrivato sul mercato il Samsung Galaxy Note 3, il nuovo super smartphone (o phablet, per i puristi) del produttore coreano e lo fa in grande stile, stabilendo nuovi punti di riferimento nel settore.
Diretta evoluzione del precedente Note 2, il Note 3 riprende gran parte dell’hardware dell’altra punta di diamante di casa Samsung, il Galaxy S4, introducendo tuttavia alcune migliorie che lo rendono ancor più interessante, sebbene le dimensioni scoraggeranno gli utenti più sensibili a tematiche come portabilità e comodità di utilizzo.
Siamo di fronte a un terminale Android 4.3 con processore quad-core e ben 3 GB di RAM, un mix in grado di garantire prestazioni davvero di primo livello.
Il terminale si presenta con il classico form factor candybar, con il grande schermo Super Amoled Full HD da 5,7 pollici che domina la parte frontale e ne caratterizza l’aspetto e le dimensioni. La scocca del Note 3 rimane in policarbonato, con i soliti vantaggi e svantaggi legati a questa scelta, ma si nota il tentativo da parte di Samsung di impreziosire lo smartphone con una cover posteriore che ricorda della simil-pelle, con tanto di finte cuciture. Anche se la presa rimane più che buona, da un punto di vista stilistico appare una forzatura non eccelsa, che stona un po’ in un terminale di questa classe.
La cover nasconde la batteria removibile da 3.200 mAh, gli slot per schede microSD e per la MicroSIM.
I lati del Samsung Galaxy Note 3 restano ancora abbastanza sobri, con il pulsante di accensione sul lato destro e il bilanciere del volume sul lato sinistro; manca il pulsante hardware per la fotocamera. Non mancano il jack audio da 3,5 mm e il connettore multifunzione. C’è anche la porta infrarossi, utile per comandare alcuni dispositivi (in genere TV). Sopra lo schermo troviamo anche il led di stato, sempre utile, e i vari sensori di prossimità, luminosità e gesture.
Finalmente, l’altoparlante di sistema è stato spostato in basso, in questo modo l’audio rimane di buon livello quando il terminale è appoggiato sul tavolo, ad esempio per visualizzare un filmato o per una chiamata in vivavoce.
Le dimensioni sono, obiettivamente, importanti (151,2×79,2×8,3 mm e 168 grammi), ma rimangono quasi invariate rispetto al precedente Note II: lo spessore è diminuito di un millimetro e il peso di una decina di grammi. La maneggevolezza rimane, quindi, invariata e sempre abbastanza impegnativa, specialmente se non si hanno mani grandi.
La qualità costruttiva è indubbiamente molto elevata. L’assemblaggio appare molto curato ed esente da scricchiolii, gioghi e disallineamenti, segno di un’elevata attenzione ai dettagli dedicata dagli ingegneri Samsung.
La confezione che accompagna il Samsung Galaxy Note 3 è abbastanza tradizionale e non nasconde particolari sorprese. Oltre all’alimentatore da 2 Ampere con cavo USB 3, troviamo le cuffie di tipo in-ear di buona qualità e alcune punte di ricambio dell’S-Pen. Una dotazione, forse, un po’ scarna per un terminale che, stando al prezzo di listino attuale, supera i 700 euro.
Hardware, c’è tutto
Se con il Note II avevamo avuto a che fare con un terminale che non temeva confronti sul piano delle prestazioni assoluti, con il Samsung Galaxy Note 3 non possiamo non ripeterci. Il cuore del sistema è un processore Qualcomm Snapdragon 800 funzionante a 2,4 GHz. Si tratta di un’unità quad-core con GPU Adreno 300 che permette di assecondare ogni richiesta del sistema. Le versioni non LTE montano SOC Samsung Exynos 5 Octa (quattro core Cortex A15 e altri quattro Cortex A7), ma non dovrebbero arrivare sui mercati europei.
Se il processore è di primo piano, sul fronte della dotazione della RAM siamo al cospetto del nuovo punto di riferimento. Il Samsung Galaxy Note 3, infatti, monta ben 3 GB di RAM. Se da un punto di vista dell’autonomia questo comporta un consumo aggiuntivo rispetto al modello precedente, le prestazioni ne traggono un importante giovamento, anche se si notano di meno rispetto al balzo dal Note (1 GB) al 2 (2 GB).
Il sistema è sempre molto reattivo e anche le situazioni più impegnative non mettono assolutamente in difficoltà il terminale, che riesce a gestirle con estrema disinvoltura. Abbiamo testato anche diversi videogiochi senza avvertire alcuna incertezza o rallentamento significativo.
Lo spazio di archiviazione a disposizione per programmi e dati nel Samsung Galaxy Note 3 è pari a 32 GB (25 GB disponibili per l’utente), ma può essere incrementato con schede microSD (fino a 64 GB), dunque le potenzialità sono, complessivamente, molto elevate.
L’elemento che più caratterizza il Note 3 è sicuramente lo schermo da 5,7 pollici di diagonale, e non potrebbe essere altrimenti. Si tratta di un pannello in tecnologia Super Amoled con risoluzione Full HD (1.080×1.920 pixel) di ottima fattura. È grande, ma anche piacevole e mantiene un’ottima visibilità in tutte le condizioni. Forse, solo in presenza di luce solare diretta la leggibilità diminuisce, ma non in modo drammatico. La personalizzazione Samsung del sistema operativo, inoltre, consente di variare una gran quantità di parametri, permettendo all’utente di adattare la resa cromatica alle proprie preferenze.
Connettività e multimedialità
La sezione connettività è quanto di più completo si possa trovare sul mercato. Il fiore all’occhiello è sicuramente il supporto LTE che consente, in presenza di copertura, di downstream fino a 150 Mbps (cat 4). In mancanza di coperture LTE, il supporto al sempreverde HSPA+ permette comunque velocità di picco in download fino a 42 Mbps. La possibilità di lavorare su quattro bande, inoltre, permette un’elevata flessibilità, gradita in particolar modo dai viaggiatori più incalliti. Anche il supporto Wi-Fi è completo (802.11 a/b/g/n, dual band e Wi-Fi Direct) e non mancano Bluetooth 4.0, NFC, DLNA. La porta IrDA, poi, è un piacevole ritorno nel settore mobile.
Anche il pacchetto dei sensori del Samsung Galaxy Note 3 è molto completo. In particolare, si segnala la possibilità di impartire dei comandi senza toccare il terminale. Per esempio, una volta selezionata la Air Gesture, muovendo la mano sullo schermo è possibile visualizzare informazioni su chiamate perse, notifiche e messaggi ricevuti o accettare le chiamate. Oppure, durante la navigazione, muovendo la mano verso il basso o l’alto è possibile scorrere le pagine Web. Non sono funzionalità fondamentali, ma denotano in ogni caso l’impegno di Samsung per migliorare l’utilizzo dei suoi terminali.
La fotocamera posteriore da 13 megapixel con BSI e flash Led permette scatti e filmati di qualità molto elevata. In particolare, vista la potenza hardware a disposizione, è possibile realizzare anche filmati 4K. Il software di gestione, come da tradizione Samsung, appare molto completo potendo contare su un numero di funzioni e personalizzazione davvero imponente.
La fotocamera frontale, invece, è da 2 megapixel e può essere usata per le videochiamate tradizionali, oltre a quelle tramite le applicazioni VOIP.
La riproduzione di filmati, anche Full HD, non pone nessun problema al sistema anche in presenza di un bitrate molto elevato. Manca, purtroppo, la radio FM.
S-Pen e il sistema operativo
L’altro elemento distintivo della gamma Note è sicuramente il pennino S-Pen. Nel Note II avevamo apprezzato le potenzialità del sistema che, nel Samsung Galaxy Note 3 possiamo affermare ha raggiunto la piena maturità. La forma dell’S-Pen è leggermente cambiata, ricordando vagamente quella del primo Note, con il pulsante un po’ difficile da trovare al primo colpo, se non si afferra il pennino nel modo giusto. L’estrazione dello stesso dalla sede o la pressione in una zona libera dello schermo fa comparire un menu rapido sullo schermo attraverso il quale è possibile attivare alcune funzionalità. In breve, con S-Pen è possibile scrivere, selezionare, ritagliare, prendere note e interagire con tutte le funzionalità del terminale, il tutto con la massima semplicità e immediatezza, incluse le Air Gesture di cui sopra.
Tutto ciò è possibile grazie anche alle personalizzazioni del sistema operativo Android 4.3 da parte di Samsung. Ad alcuni potrebbero sembrare un po’ troppo invasive, con un’esperienza decisamente lontana da quanto offerto dai Nexus, ma il lavoro degli ingegneri Samsung è senza dubbio di buon livello. Alcune personalizzazioni, poi, sono praticamente obbligate per migliorare l’utilizzo di un terminale con uno schermo di queste dimensioni. Ci riferiamo, in particolare, alla possibilità di modificare alcune schermate allineandole a destra o sinistra per migliorare l’utilizzo con una sola mano, soluzione già vista nei precedenti Note.
L’interfaccia TouchWiz (TouchWiz Nature UX), inoltre, permette di accedere a diverse funzionalità aggiuntive, anche se non appare sempre impeccabile. A questo si aggiungono le app Samsung, come Samsung Hub, ChatON e Samsung Link, oltre a Samsung Apps, lo store di casa. Non manca, infine, il sistema Multiwindows di Samsung, che consente l’utilizzo e la visualizzazione contemporanea di più applicazioni. Anzi, il numero di applicazioni compatibili con questo sistema appare in costante aumento, sicuramente un vantaggio in presenza di schermi di grandi dimensioni come quello del Samsung Galaxy Note 3.
Sul campo
Abbiamo stressato il Samsung Galaxy Note 3 per una settimana e non possiamo negare di essere rimasti favorevolmente impressionati sin dall’inizio. La potenza a disposizione è sempre tanta e, difficilmente, si riesce a mettere il sistema in difficoltà anche con i videogiochi. Nell’utilizzo quotidiano, il Note 3 si rivela un compagno quasi perfetto, con una flessibilità davvero invidiabile.
Anche la sezione telefonica non ha creato nessun problema, con una sensibilità e una velocità di riaggancio del segnale molto buona.
Se, poi, nel Note II avevamo apprezzato in modo particolare l’ottima autonomia, del Galaxy Note 3 possiamo praticamente dire lo stesso: con un utilizzo molto intenso (telefonate, messaggi, navigazione), siamo riusciti a completare una giornata senza particolari apprensioni, grazie alla batteria da 3.300 mAh.
In conclusione, il Samsung Galaxy Note 3 appare come un terminale veramente performante e in grado di assecondare tutte le richieste dell’utente più esigenze. Difetti? Se la scelta della cover posteriore in finta pelle è un fattore soggettivo, altrettanto non si può dire del prezzo: 729 euro per la versione da 32 GB appaiono veramente troppi, nonostante gli elevati contenuti tecnici, sebbene, a onor del vero, cercando in rete sia possibile risparmiare qualche decina di euro rispetto al prezzo ufficiale.