Samsung Galaxy S6 edge: recensione e prezzo
Bello e impossibile (↑)
Presentato in occasione dell’ultimo Mobile World Congress di Barcellona, arriva finalmente anche sul mercato italiano il nuovo Samsung Galaxy S6 Edge. Si tratta di un Galaxy S6 standard, quindi uno smartphone Android 5.0 Lollipop, ma in versione decisamente più esclusiva, caratterizzata da un schermo dai bordi incurvati.
Galaxy S6 Edge unboxing (↑)
L’elemento che più caratterizza il Galaxy S6 Edge è senza alcun dubbio lo schermo curvo sui bordi, quindi non integrale come LG G Flex 2. Una soluzione simile a quanto visto con il Galaxy Note Edge ma con differenze sostanziali: nel Note Edge la curvatura era molto accentuata e limitata a un solo lato, dando vita a un vero e proprio schermo aggiuntivo; nel Galaxy S6 Edge, invece, la curvatura riguarda entrambi i lati ed è molto meno pronunciata.
Da un punto di vista estetico la soluzione si integra decisamente meglio nelle linee dello smartphone. Il risultato è un terminale davvero elegante che cattura l’attenzione e non passa assolutamente inosservato, specialmente nella versione nera. Sul piano pratico rimane qualche dubbio sulla reale utilità di questa novità, nonostante gli sforzi profusi da Samsung per sfruttarla con funzioni dedicate.
Lo schermo non colpisce soltanto per le curvature ma anche per risoluzione e qualità. Si tratta di un pannello SuperAMOLED da 5.1 pollici con risoluzione Quad HD (2560 x 1440 pixel). L’unione tra diagonale e risoluzione porta a una definizione di 577 ppi. Il numero in sé potrebbe dir poco, ma all’atto pratico si traduce nell’impossibilità di distinguere i punti ad occhio nudo. Anche qui, l’utilità pratica di risoluzioni così elevata è ancora tutta da dimostrare, tuttavia è un valore assolutamente da top di gamma.
Anche l’utilizzo quotidiano non sminuisce l’impressione di trovarsi di fronte a un pannello di qualità: gli angoli di visuale sono molto ampi e anche in ambienti molto luminosi, in particolare con luce solare diretta, mantiene una leggibilità buona. Ciò è possibile grazie anche alle impostazioni automatiche della luminosità, che sembrano funzionare bene, senza troppe incertezze o ritardi nella variazione del livello che in altri concorrenti alcune volte infastidiscono un po’. Se poi si vuole regolare i colori, si può scegliere una delle quattro modalità presenti, che ottimizzano la gamma dei colori, la saturazione e la nitidezza per alcune applicazioni.
Alla base dello schermo si trova il classico pulsante hardware, che integra, come negli ultimi top di gamma Samsung, anche il riconoscimento delle impronte. Rispetto ai modelli precedenti, qui il sistema sembra funzionare meglio: ora è sufficiente, per esempio, la semplice pressione con il pollice per sbloccare automaticamente il terminale al posto della scomoda “strisciata”. Un consiglio: nella fase di configurazione delle impronte è bene afferrare normalmente lo smartphone e premere con il pollice in una posizione un po’ obliqua, anziché passargli il polpastrello pieno; in questo modo la percentuale di riconoscimento aumenta.
Ai lati del pulsante hardware rimangono i due pulsanti touch e retroilluminati gestiti direttamente dal sistema operativo per le funzioni Multitasking e Back. La retroilluminazione dura un po’ poco il che obbliga, per esempio in piena notte, ad andare un po’ a tentoni.
La sensazione di elevata qualità costruttiva del Samsung Galaxy S6 Edge è esaltata anche dai materiali utilizzati. Il passaggio dalla plastica al metallo porta dei benefici non indifferenti, almeno sul piano “emotivo”. Nell’insieme è un piacere per gli occhi. Le cornici sono in metallo mentre la parte posteriore mostra un rivestimento in vetro Gorilla Glass che dovrebbe garantire una certa resistenza ai graffi qualora si scegliesse di non utilizzare una custodia. E anche se il Galaxy S6 Edge è molto costoso, sarebbe un peccato nasconderlo con una custodia. La scocca posteriore, tuttavia, è integrata e non rimovibile dall’utente e tale risulta anche la batteria, soluzione meno apprezzata dagli utenti ma sempre più comune per i modelli top di gamma.
La fotocamera posteriore con flash led è caratterizzata da un piccolo gradino, una differenza di spessore che non pone la lente a filo con la superficie, una cosa che almeno i puristi troveranno antiestetico
Ad ogni modo, il Samsung Galaxy S6 Edge offre una presa sicura e comoda. Non è eccessivamente grande (142,1 x 70,1 x 7 mm), anzi probabilmente è il giusto compromesso per uno smartphone in questo periodo. In tasca non si sente troppo, anche grazie al peso ridotto (132 grammi), e del resto il tempo dei cellulari diu piccole dimensioni è finito da tempo.
L’alloggiamento della SIM (in formato NanoSIM) si trova nella parte superiore con carrellino estraibile tramite la solita graffetta in dotazione. Il pulsante di accensione/stand-by rimane sulla parte destra, mentre a sinistra ci sono i due pulsanti per la regolazione del volume; in basso, speaker, connettore microUSB e jack audio standard da 3,5 mm.
Il Galaxy S6 Edge non è dotato di slot MicroSD quindi ci si deve “accontentare” della memoria a disposizione che è legata alla versione: tre sono le varianti proposte da Samsung – 32, 64 e 128 GB – con i prezzi che lievitano di conseguenza. Per un modello che, nella variante più economica, sfiora i 900 euro tale rinuncia appare come una limitazione importante.
La confezione non grida al miracolo essendo ridotta all’essenziale: cavo USB/MicroUSB, cuffie di tipo in-ear e alimentatore. Chi sperava in qualche extra resterà deluso.
Galaxy S6: hardware (↑)
L’attenzione verso il design rischia di far passare in secondo piano la dotazione hardware del Galaxy S6 Edge, anch’essa da top di gamma. Tutto ruota intorno al SoC a 64 bit di casa Samsung: l’Exynos 7 Octa 7420. È il prodotto di punta del costruttore coreano e non a caso è stato scelto per spingere anche l’altro top di gamma , il Galaxy S6 “liscio”. Il chip è prodotto con tecnologia a 14 nm e si basa su 8 core (4 core da 1.5 GHz Cortex-A53 e 4 core da 2.1 GHz Cortex-A57) che operano secondo l’architettura “big.LITTLE with GTS”, che permette di creare un sistema multiprocessore in grado di ripartire il carico più gravoso sui core più potenti e i compiti più leggeri sui core meno prestanti e meno avidi di energia.
Il risultato è un sistema potente, in grado di affrontare senza affanno anche i compiti più impegnativi, ma anche di adeguarsi dinamicamente ai carichi variabili, per ottimizzare i consumi energetici. La bontà della piattaforma e anche la buona implementazione è testimoniata sul campo da temperature sulle scocche assolutamente sotto controllo. Un po’ di calore è ovviamente avvertibile, specialmente sotto sforzo, ma non si ha mai la sensazione di un surriscaldamento vero e proprio.
La parte grafica è gestita dalla GPU ARM Mali-T760 MP8 con prestazioni sempre molto elevate. Il classico test basato su Real Racing 3, al massimo dei dettagli, non ha evidenziato nessuna incertezza o calo avvertibile del frame-rate. Anche il test basato su browser e pagine web pesanti e ricche di contenuti è stato portato a termine senza problemi. Qualche volta si sono verificate delle leggere incertezze, ma molto probabilmente imputabili al firmware, ancora molto “giovane”, e sicuramente risolvibili nei prossimi aggiornamenti.
I rapidi benchmark eseguiti non hanno fatto altro che confermare la bontà dell’hardware, posizionando il Samsung Galaxy S6 Edge nel gruppo dei modelli più prestanti disponibili ora sul mercato.
Connettività
Che il Samsung S6 Edge sia un terminale completo è confermato anche dalla sezione relativa alla connettività, dove non si evidenziano particolari mancanze: GSM/GPRS/EDGE, UMTS/HSDPA e LTE con velocità di download molto sostenute (fino a 300 Mbps in download), aumentabili con il Download Booster configurabile nelle impostazione che consente di combinare reti mobili e reti Wi-Fi.
Per il Wi-Fi, in particolare, è garantita la compatibilità con gli standard 802.11 a/b/g/n/ac sulle bande a 2.4 e 5 GHz. La ricezione si è mantenuta su buoni livelli per tutta la durata dei test, con una buona sensibilità e velocità abbastanza stabili anche in presenza di segnale debole. Se il Bluetooth, in versione 4.1, non desta nessuna sorpresa, si apprezza la presenza della porta infrarossi, molto comoda per comandare TV e lettori vari. Non mancano NFC e il localizzatore della posizione basato sulle tecnologie GPS, Glonass e Beidou (utile solo in Cina).
Troppo spesso si esaltano le doti e le potenzialità dei diversi modelli trascurando la qualità del servizio principale messo a disposizione, ossia telefonare. Anche su questo versante il Samsung Galaxy S6 Edge conferma le prestazioni di buon livello: la sezione radio ha permesso una continuità delle chiamate anche con un segnale basso o negli handover.
Fotocamera e Multimedia (↑)
La fotocamera principale del Samsung Galaxy S6 Edge vanta una risoluzione pari a 16 megapixel oltre allo stabilizzatore ottico e all’autofocus. Il risultato? Foto di qualità molto buona fino a una risoluzione di 5312 x 2988 pixel in 16:9.
Per i video si arriva fino alla risoluzione UHD (3840 x 2160 pixel) con buoni frame-rate. La bontà non si ferma soltanto alle capacità della parte hardware poiché anche il software di gestione è stato completamente rivisto. Adesso è ancor più completo e funzionale. In pochi istanti, da una situazione di partenza con schermo bloccato, è possibile scattare una foto senza troppe attese. Poi i vari filtri e modalità completano il pacchetto per la felicità degli appassionati.
La fotocamera anteriore da 5 megapixel, anche se di qualità paragonabile, riveste un’importanza inferiore essendo relegata a selfie, videochiamate e poco più.
Sistema operativo Android
Il Galaxy S6 Edge si presenta con la versione 5.0 di Android e non la 5.1, attesa comunque nei prossimi mesi. La personalizzazione di Samsung è meno invadente che in passato, con alcune applicazioni aggiuntive che possono essere rimosse, ad eccezione di quelle di sistema.
L’interfaccia è la TouchWiz, qui in versione rinnovata: appare più fluida e un po’ più alleggerita anche se il drawer delle applicazioni mostra qualche piccolo rallentamento in alcune occasione. È possibile modificare l’aspetto attraverso alcuni temi scaricabili da un apposito store Samsung: al momento sono pochi, ma sono sicuramente destinati a crescere.
Tra le altre applicazioni installate, c’è una versione rivista di S Health, il sistema di fitness di Samsung che dovrebbe aggregare i dati raccolti dallo smartphone e dagli indossabili della casa coreana (i vari Samsung Gear). In particolare, si interfaccia abbastanza bene con il cardiofrequenzimetro posizionato vicino al flash led. Sinceramente il sensore non è proprio il massimo della precisione – tanto che nelle misurazioni bisogna prestare molta attenzione a posizionare il dito nel modo corretto sopra il sensore evitando di parlare o di muoversi – ma è un gadget sempre apprezzabile.
Una parte importante rivestono le funzioni dedicate esclusivamente all’Edge che sfruttano, o almeno dovrebbero, la porzione curva dello schermo: con People Edge si possono definire cinque contatti preferiti, accessibili con un swipe che parte dal bordo, ognuno con un proprio colore; all’arrivo di una chiamata o di un SMS lo schermo, in particolare il bordo con lo smartphone rivolto verso il basso, assume il colore assegnato al contatto. Notification Edge, invece, permette la visualizzazione, sempre sul bordo, di feed RSS, orologio, meteo, notifiche e messaggi. Sono funzioni simpatiche, ma nulla di più.
Conclusioni e prezzo (↑)
Il Samsung Galaxy S6 Edge è senza dubbio impressionante. È elegante e con un hardware da pole position. È improbabile che non catturi l’attenzione quando poggiato sul tavolo nel ben mezzo di una riunione di lavoro.
Un punto debole sta nell’autonomia. Nonostante le ottimizzazioni hardware e la batteria integrata da 2600 mAh (50 mAh in più rispetto al Galaxy S6 “liscio”), il terminale fatica non poco a terminare la giornata lavorativa. Lo schermo, per quanto spettacolare e definito, è anche il principale imputato dei consumi elevati. Samsung ha in parte tappato la falla dotando l’S6 Edge di un alimentatore rapido, che porta la batteria all’80% in poco più di un’ora, e della ricarica wireless, con una base ovviamente opzionale. Giocando con le impostazioni del risparmio energetico è possibile migliorare l’autonomia guadagnando qualche ora in più ma rinunciando, in particolare, ai colori dello schermo.
Nell’uso di tutti i giorni, tuttavia, vale davvero la pena prediligere l’S6 Edge rispetto all’S6 base? Molto probabilmente no. Le differenze, se si escludono le implicazioni estetiche, non sono poi tali da giustificare il maggiore esborso economico. Nel Note Edge, per esempio, la porzione curva dello schermo era stata utilizzata in modo decisamente più proficuo aggiungendo delle funzionalità effettivamente utilizzabili e utili nell’uso quotidiano. Nell’S6 Edge, invece, sembrano più un contorno da utilizzare saltuariamente per stupire piuttosto che un reale ausilio.
Se poi si inquadrano le differenze anche considerando i prezzi, allora la connotazione di smartphone “status symbol” ne esce sicuramente rafforzata. Il Galaxy S6 Edge costa e molto. Nella versione da 32 GB ha un prezzo ufficiale di 889 euro. La più esclusiva versione da 64 GB si ferma, per modo di dire, a ben 999 euro.
E ancora non si conosce il prezzo ufficiale italiano della versione da 128 GB, ma forse è meglio non pensarci. Sono cifre destinate a essere più o meno lentamente ridimensionate durante la vita commerciale del prodotto, ma restano in ogni caso in assoluto elevate.
Infine, se si paragona al Galaxy S5, il Samsung Galaxy S6 Edge ha fatto qualche passo indietro: non è più a prova di spruzzi e la porta USB è tornata ad essere 2.0.