Sebbene non sia una tecnologia propriamente nuova nel panorama TV, per Sony l’OLED ha già alle spalle una storia decennale, per quanto infruttuosa. Ora che la tecnologia organica sembra aver finalmente raggiunto la maturità, il colosso nipponico è tornato sulla scena da protagonista con il Bravia A1, televisore 4K che fonde l’apprezzatissimo processore Sony X1 Extreme con lo scintillante display Ultra HD di LG di ultima generazione (il competitor coreano è stato il primo a investire fortemente in R&D per l’OLED staccando i concorrenti sul nascere).
A questo ha aggiunto un design minimalista estremamente bello e un assoluto inedito in ambito TV quale il sistema audio a trasduzione Sony Acoustic Surface.
Sony Bravia OLED A1: recensione e prezzo
Prezzo e disponibilità (↑)
I televisori Sony Bravia OLED della serie A1 arrivano sul mercato in diverse dimensioni, così da adattarsi al meglio ai salotti di ogni tipo: da 77 pollici, 65 pollici e 55 pollici. Per quanto riguarda i prezzi, si va dai €3.499 del modello più piccolo, ai € 5.499 per quello medio e €14.999 per il più grande.
Design One Slate (↑)
Osservando il televisore, ciò che balza fin da subito all’occhio è che l’attenzione dello spettatore viene concentrata esclusivamente su ciò che più conta: l’immagine. Non ci sono distrazioni. Niente altoparlanti né piedistallo. È ciò che Sony definisce design One Slate.
Il Bravia A1 è un televisore dall’impatto decisamente unico: il suo elegante minimalismo lo fa assomigliare a un prezioso monolite nero lucido, contornato unicamente da sottili cornici di metallo color canna di fucile. Null’altro è visibile a parte un piccolo LED di stato.
Per tenersi in equilibrio, ha un sostegno posteriore incorporato, anch’esso unico nel suo genere perché, oche oltre a ospitare un subwoofer, accoglie anche parte dell’elettronica del TV e tutte le connessioni. Certo è che se da un lato questa scelta rafforza la pulizia estetica celando alla vista tutti i cavi, dall’altro si rivela molto scomoda da gestire poiché poco accessibile una volta che l’A1 è stato montato.
Va anche detto che, a causa di questo particolare supporto, l’A1 ha un discreto ingombro (oltre 30 cm di profondità per il modello da 65” qui in prova). Inoltre non è particolarmente indicato per il montaggio a parete, sebbene sia possibile (VESA), dato che il pannello rimane piuttosto staccato dalla superficie della parete proprio a causa del supporto. Con il suo profilo di soli 5 mm, il Sony Bravia A1 trova dunque la sua collocazione ideale su di una superficie piana quale un mobile moderno. Montarlo è un’operazione abbastanza semplice, purché la si faccia almeno in due persone (Sony ne consiglia tre).
Stona invece il telecomando che, a livello estetico, non rispecchia granché lo stile e la classe dell’A1. Si tratta di una versione leggermente migliorata della gamma 2016, comunque intuitiva e pratica. Non mancano i tasti Netflix e Google Play dedicati né il microfono per i comandi vocali con cui interagire con il sistema operativo Android 6.0.1. In sostituzione, è possibile ricorrere all’app Sony Video & TV SideView (Android e iOS) che consente di controllare tutte le funzioni del TV e, in aggiunta, offre un pratico puntatore a video.
Acoustic Surface (↑)
La tecnologia Sony Acoustic Surface di fatto trasforma l’intero pannello in una sorta di speaker: quattro attuatori sono posizionati sul retro della superficie (due per ogni canale, destro e sinistro) e la fanno vibrare in modo impercettibile all’occhio per emettere onde sonore. Il subwoofer, come detto, è nascosto sul retro.
Tale sistema audio a trasduzione offre un risultato è complessivamente molto buono, specie per la spazialità acustica che è in grado di ricreare, per certi versi migliore – soprattutto nel parlato – di quella riprodotta da una soundbar, poiché riesce a far corrispondere l’audio alla posizione a schermo dei personaggi parlanti o del punto in cui avviene una determinata azione.
A garanzia della resa audio, Sony ha inserito quattro tecnologie: ClearAudio+ e S-Force Front Surround, entrambe dedicate al coinvolgimento dello spettatore tramite un effetto di virtual surround, Clear Phase per l’ottimizzazione del sistema in oggetto, e DSEE, rivolta al miglioramento delle sorgenti audio compresse tipiche dei servizi in streaming.
L’innovativo sistema convince per l’estensione della gamma sonora più che buona, supportata da un subwoofer integrato nella staffa posteriore. Certo è, però, che non si tratta di una soluzione per appassionati: 10W di potenza e un piccolo subwoofer sono infatti insufficienti per avvolgere lo spettatore e accentuare i toni più profondi, tuttavia l’effetto complessivo è gradevole (in special scegliendo l’impostazione Cinema).
Scheda tecnica (↑)
Il pannello OLED è il cuore pulsante del televisore. L’impiego della tecnologia OLED permette di eliminare qualsiasi forma di retroilluminazione e di gestire ognuno degli oltre otto milioni di pixel in maniera del tutto indipendente. Ogni punto crea la propria sorgente luminosa e, in caso di necessità, può essere spento completamente, generando così neri profondi e rapporti di contrasto molto elevati. Un altro vantaggio è rappresentato dall’angolo di visione, estremamente ampio e senza alterazioni nella qualità dell’immagine osservata dalle varie posizioni.
L’elaborazione è affidata al processore X1 Extreme (lo stesso della serie ZD9) che contribuisce a ridurre il rumore di fondo, a ottimizzare ogni dettaglio e a migliorare sia il contrasto che i colori. Molte le tecnologie dedicate alla qualità video: rimasterizzazione HDR object-based; Motionflow XR per la compensazione del moto eliminando le scie; Triluminos Display per la gestione della gamma cromatica; Super Bit Mapping 4K HDR per le transizioni di colore; 4K X-Reality Pro per esaltare i dettagli; HDR10 per accrescere gamma dinamica e contrasto (un aggiornamento presto aggiungerà il pieno supporto a Dolby Vision e HLG).
In tema di connessioni, non manca nulla: 4 porte HDMI, 3 USB (di cui una sul lato del treppiede, l’unica a trovarvi spazio), audio digitale ottica, audio/video analogico, LAN, jack per le cuffie e slot per moduli Common Interface. Inoltre il Sony Bravia A1 dispone di tuner DVB-T2 e DVB-S2, Wi-Fi, Bluetooth e 8GB di memoria integrata ulteriormente espandibile tramite hard disk esterno (sul quale si possono registrare programmi TV gestibili tramite MediaPlayer, applicazioni e giochi da Google Play).
Smart TV (↑)
Focalizzando l’attenzione sul comparto software, il televisore equipaggia il sistema operativo Android TV (versione 6.0.1) di Google ed è dunque pienamente compatibile con le applicazioni dedicate da scaricare tramite Play Store. Inoltre la piena compatibilità con la tecnologia di Chromecast semplifica la condivisione dei contenuti multimediali in ambito domestico, da smartphone e tablet, in modalità wireless.
Sono assenti particolari personalizzazioni, ma per fortuna la piattaforma di Google sta finalmente raggiungendo la sua maturità. Peccato per un notevole e fastidioso ritardo nella risposta ai comandi – inizialmente imputato a un presunto danneggiamento del telecomando –, segno evidente che qualcosa non è stato ottimizzato a dovere nonostante la presenza di un processore quad-core dedicato (MediaTek MT5891). Per fortuna, Sony ha promesso un update software imminente.
Recensione (↑)
Ciò significa che è possibile guardare film, episodi delle serie TV e fotografie High Dynamic Range da una varietà di sorgenti: streaming (ad esempio con Netflix), dischi Blu-ray, console videoludiche (PS4 Pro, Xbox One S) ecc.
La resa video è strabiliante. La ricchezza cromatica che l’A1 riesce a offrire è eccellente e, per gli appassionati, c’è anche un Color Management System avanzato. Lo stesso dicasi per il livello del nero, semplicemente perfetto, ma comunque modificabile tramite regolazioni per il fine tuning. Data poi l’ottima luminosità, il rapporto di contrasto è elevatissimo garantendo nitidezza anche con le sfumature di nero più complicate (tipicamente quelle degli elementi di scena in background). Con le immagini in movimento, poi, il Motionflow (anch’esso regolabile a amano) entra in gioco sublimando quanto visto finora su altri TV OLED ed eliminando di fatto l’effetto scia.
Ma non basta. Il sistema di upscaling è perfetto con i contenuti Full HD e molto buono con quelli a 720p, merito del doppio database con algoritmo X-Reality PRO. Idem per l’HDR, che esalta ancor più quanto di buono descritto fin qui. Ne risulta un’esperienza di visione esaltante di dischi Ultra HD Blu-ray, eccellente in Blu-ray e ottima persino in DVD, e sorprendente da Netflix (Full HD e Ultra HD con HDR) e da Amazon Prime. Lo stesso si può dire per i videogiochi su console di ultima generazione (PS4 Pro, Xbox One S).
In sostanza, il Sony Bravia A1 è uno dei migliori, se non il migliore, TV OLED attualmente sul mercato. Pressoché perfetto nella qualità video, offre un innovativo ed efficace sistema audio integrato e sfoggia un design di alto pregio. Uniche pecche, il ritardo nell’elaborazione dei comandi da parte della Smart TV e un’accessibilità non ottimale alle prese. Tutto sommato, i prezzi per ciascun polliciaggio sono ben commisurati alla qualità complessiva del prodotto.