Quarto capitolo
La serie RX100 di Sony è nata tre anni fa con l’obiettivo di “impacchettare” una qualità fotografica elevata in un corpo macchina estremamente compatto e leggero, così da soddisfare gli amatori e i professionisti più esigenti, alla ricerca di una seconda fotocamera da affiancare alla propria reflex. La Sony RX100 IV rappresenta il quarto passo nell’evoluzione di questa serie, ed è anche una delle compatte premium di riferimento in questa attraente nicchia di mercato.
Rispetto alla precedente incarnazione RX100 III troviamo uno scatto più rapido, una superiore versatilità nelle riprese video (anche 4K e ad altissima frequenza), un mirino elettronico estraibile e ad alta risoluzione.
Il quarto capitolo della RX100 sembra ancora più appetibile e competitivo, ma Sony chiede ben 1.150 euro per l’acquisto, un prezzo alla portata di chi ha un portafogli ben fornito e che ha voglia di investire in un prodotto di questo genere. Però, prezzo a parte, questa RX100 IV è una fotocamera compatta pressoché perfetta.
Design e comandi
La qualità dei materiali e delle finiture è all’altezza delle attese e conferma l’attenzione di Sony nello sviluppo di questa piattaforma di successo.
La struttura in lega di magnesio ha dimensioni ultra compatte (101,6×58,1×41 mm) che, insieme al peso contenuto in circa tre etti (298 g, comprese la batteria e la scheda di memoria), la rendono una delle fotocamere più maneggevoli in assoluto.
Sicuramente questo è uno dei pilastri portanti della serie RX100, insieme all’estetica accattivante, dal giusto mix tra classico e moderno, senza tralasciare la robustezza: è possibile maltrattarla, senza ripercussioni negative, a parte una certa delicatezza dello schermo posteriore, su cui è consigliato applicare una pellicola protettiva.
La RX100 IV non è solo piccola, bella e solida, ma anche comoda da usare che, alla fine, è quello che conta: la presa è sicura anche con una mano sola, con il pad posteriore – in corrispondenza del pollice – di grande aiuto.
Questa compatta di alta gamma è una vera e propria meraviglia anche per il fatto di non aver rinunciato ai controlli manuali, che richiamano in tutto e per tutto il setup adottato sulle mirrorless professionali della serie A7 di seconda generazione.
Rispetto alla terza serie della RX100, ha una texture in rilievo sulla ghiera dell’obiettivo per migliorare la stabilità della presa in mano. Ovviamente non manca la possibilità di personalizzare le funzioni di alcuni tasti programmabili, soluzione molto pratica anche se le loro piccole dimensioni non saranno amate dagli utilizzatori con mani e dita grandi.
Schermo e mirino
Il controllo della Sony RX100 IV raggiunge lo stato dell’arte grazie anche e soprattutto all’accoppiata schermo inclinabile e mirino elettronico estraibile.
Il primo è un display TFT da 3” con risoluzione di 1,28 Mp, ultra luminoso e definito, capace di visualizzare colori fedeli e tutte le informazioni che servono prima e dopo lo scatto. È inclinabile di circa 45° verso il basso e ben 180° verso l’alto. Questo significa che è completamente ribaltabile e che è possibile scattarsi quei selfie così tanto di moda adesso, ma a una qualità ben più elevata di quella assicurata dagli smartphone. Il ribaltamento dello schermo abilita in automatico la modalità autoritratto con uno scatto ritardato di tre secondi, cosa chiedere d’altro?
A impressionare è pero il mirino elettronico retrattile, dalla qualità eccelsa: è di tipo OLED, con contrasto e luminosità elevatissimi, risoluzione di ben 2,36 Mp (quasi il doppio dello schermo posteriore), rivestimento antiriflesso Zeiss T*, copertura totale della scena, per comporla perfettamente. Sarà amato da chi ama fotografare in modo “tradizionale”, oltre a incrementare naturalmente la stabilità nello scatto. La procedura di utilizzo richiede un paio di passi – dopo l’apertura bisogna estrarre la parte posteriore – ma ne vale assolutamente la pena.
Zoom compatto
L’estensione dello zoom potrebbe essere un tasto dolente di questo miracolo della miniaturizzazione in campo fotografico. L’obiettivo Zeiss Vario-Sonnar T*, infatti, passa da 24 a 70 mm equivalenti, con un range modesto, configurando la RX100 IV come una compatta adatta ai viaggi, ai ritratti e alla street photography.
Chi vuole di più può considerare la più potente RX10 II, anche se questa parziale lacuna è pienamente compensata dall’eccezionale luminosità, con un range di f:1,8-2,8.
Ma non finisce qui: infatti, è possibile decidere la velocità alla quale funziona lo zoom motorizzato, aiutando e non poco nelle riprese video.
Velocità estrema
L’ottica di qualità lavora a braccetto con un autofocus estremamente rapido e preciso, basato su un sistema a contrasto di fase, che potrebbe sembrare un limite se paragonato a un più evoluto e versatile approccio ibrido che comprende anche il rilevamento di fase.
Sony ha puntato tutto sulla velocità che, in situazioni con contrasto elevato e buona illuminazione, non delude gli utilizzatori più esigenti. Sicuramente un sistema AF ibrido rappresenterà uno degli upgrade sulla futura RX100 V…
Rispetto alla terza generazione c’è invece un notevole miglioramento nello scatto in sequenza: il nuovo design del sensore CMOS da 1” con chip DRAM integrato consente di gestire un’elevata mole di dati in un tempo ridotto, portando la raffica all’eccezionale valore di 16 fps (Sony RX100 III si fermava a “soli” 10 fps). È possibile acquisire sequenze di 44 scatti in JPEG ad alta qualità, altrimenti 29 in formato RAW con la raffica ridotta a 9 fps (usando memorie SDXC di classe 10 o superiore).
Ama la luce
Il sensore CMOS da 1” impacchetta ben 20 megapixel in un design rinnovato rispetto alla precedente incarnazione, con cui condivide solo la risoluzione. Adotta uno schema a strati, con i circuiti inseriti dietro la superficie e non più ai lati come per il sensore BSI della RX100 III. Questo approccio, come già visto, aiuta tantissimo nella velocità operativa, con un miglioramento avvertibile anche in fatto di pura qualità delle immagini acquisite.
Le performance migliori dalla Sony RX100 IV si ottengono in condizioni di forte illuminazione – naturale o artificiale – con ridotti valori di ISO: la gamma dinamica è ampia, con un’apprezzabile lettura della luce e una nitidezza da primato nella categoria.
Chi ama scattare in RAW può realmente tirare fuori da ogni immagine anche i dettagli più minuscoli, anche se gli scatti JPEG non deludono da questo punto di vista.
Sino a ISO 800 le prestazioni si mantengono solide per rapporto segnale/rumore, dopodiché il decadimento è evidente, e non potrebbe essere altrimenti per una compatta con sensore da 1”, che seppure di qualità eccelsa non riesce a catturare così tanta luce quanto un più ampio e capace APS-C, senza scomodare un Full Frame.
Sempre lavorando in RAW, e usando la versione ottimizzata del software Capture One Express per Sony, si riescono a ottenere risultati apprezzabili, non solo per la visualizzazione a schermo ma anche per la stampa sino al formato A4. Oltre ISO 1600 il rumore, soprattutto di luminanza, prende il sopravvento, con il dettaglio che regge, richiedendo però un più lungo e profondo lavoro in post produzione per “salvare” lo scatto.
Il limite ragionevole di questa altrimenti prestante RX100 IV è un valore di ISO 3200, oltre il quale le immagini sono praticamente inutilizzabili.
Il filtro ND 3 stop merita un cenno, per la possibilità di ridurre la quantità di luce che raggiunge il sensore: è possibile usare tempi di posa più lunghi con forte luce naturale, per immagini suggestive. Anche la funzionalità HDR (personalizzabile) aiuta nei controluce più estremi o quando si vuole ampliare notevolmente la gamma dinamica.
Potenza video
Quando si tratta di video, invece si torna a una soddisfazione pressoché totale. Anche in questo caso il merito è del sensore CMOS dal design rinnovato.
La risoluzione passa da 1080p della RX100 III al 4K, con bit rate massimo da ben 100 Mbps in formato XAVC S (serve una scheda SDXC di classe 10 o superiore, e con oltre 32 Gb di capacità). Ma ben pochi sono i computer capaci di gestire flussi video di questo livello, così è meglio concentrarsi su altre funzionalità, ben più accattivanti.
Infatti, la RX100 IV abilita le riprese in super slow-motion a 1.000 fps, per quattro secondi a una risoluzione di 800×270 pixel, oppure di 2” a 1.136×384 pixel. È possibile registrare, con una comunque elevata frequenza di 250 fps, in formato Full HD, oltre ai più tradizionali 25 e 50 fps (che però non regalano il divertimento e l’emozione di un “ralenti” di qualità).
Le riprese sono estremamente flessibili, potendo decidere se dare la priorità alla qualità o all’autofocus, oltre alla possibilità di acquisire immagini fisse con risoluzione di 17 megapixel.
Funzionalità evolute
La Sony RX100 IV offre anche una connettività e funzionalità accessorie da primato. Integra Wi-Fi e NFC, per una connessione rapida e stabile con un dispositivo mobile su cui è installata l’app – per Android e iOS – PlayMemories Mobile: si parte dal controllo remoto per arrivare al trasferimento e alla condivisione online degli scatti e dei video.
Sony dà anche la possibilità di installare i preset PlayMemories Camera Apps direttamente sulla fotocamera, ampliando così le scene preimpostate per gli utenti meno pratici. Serve solo un PC o la connessione Wi-Fi della fotocamera.
Conclusioni
La Sony RX100 IV è una compatta d’alta gamma davvero straordinaria. Migliora l’esperienza della precedente incarnazione, soprattutto in fatto di rapidità operativa e funzionalità video.
Si rivolge sempre agli amatori evoluti e ai professionisti che vogliono scattare avendo a disposizione una replica in miniatura di una reflex – o mirrorless – di ben altra caratura.
Le performance complessive e l’estensione dello zoom la rendono ideale in vacanza, sia in città sia outdoor, dove acquisire foto di qualità e sbizzarrirsi con l’eccezionale versatilità in ambito video.
Il prezzo da pagare è elevato, come le precedenti incarnazioni, ma il piacere e la soddisfazione nell’utilizzo ripagano ampiamente l’investimento.