Narra la leggenda che Androide voleva soverchiare Mela e che questa, accortasi della minaccia, scagliò milioni di saettanti app contro il gigante di ferro fin quasi a sopraffarlo. In uno sforzo disperato per non soccombere, Androide inviò a sua volta schiere di fiammeggianti smartphone e tablet con cui riuscì a circondare Mela. Da allora, miriadi di app e device si combattono senza posa nei cieli lucidi degli OS.
Se è vero che ogni leggenda nasconde sempre un fondo di verità, allora è anche vero che nella scelta fra Apple e Android, e ancor più fra un dispositivo Android e un altro, pesano moltissimo le app messe a disposizione, i servizi offerti e la vita del sistema operativo nel lungo periodo. Con buona pace dell’hardware, che nel 90% dei casi è sempre lo stesso fra un dispositivo e l’altro – con alcune dovute eccezioni.
In Sony probabilmente credono alle leggende. In perfetto stile nipponico, i dirigenti hanno chinato il capo riconoscendo i propri errori, mentre i progettisti già trascorrevano notti insonni alla ricerca di soluzioni che potessero fare la differenza nel comparto smartphone, settore nel quale il colosso nipponico ha perso moltissimo terreno negli ultimi anni.
Per fortuna di Sony, mentre il reparto mobile caracollava, altri brillavano: vedi le sorprendenti fotocamere della serie Alpha, la rinnovata gamma TV Viera 4K e i consolidati sistemi audio Hi-Fi. Per fortuna, si diceva, perché per la rinnovatissima gamma Xperia si è pensato brillantemente di sfruttare le conoscenze e i risultati acquisiti negli altri comparti dotando un prodotto come l’Xperia XZ delle collaudate tecnologie audio, video e fotografiche Made in Sony. A questo è stato poi aggiunto un ecosistema di app e servizi che difficilmente trova eguali per completezza e ricchezza nel vasto panorama Android.
Nasce quindi così, questo Sony Xperia XZ, un mix del meglio delle tecnologie prodotte in casa, condensate nei 5,2 pollici di diagonale dello schermo.
Design
Si parte dallo schermo, protetto dal Corning Glass, non molto oleofobico e circondato da due fasce alte in plastica, sopra e sotto, e da sue molto più sottili ai lati. Queste fasce ospitano, in basso, il solo microfono per chiamate mentre, in alto, il microfono audio in uscita, un set di sensori, la fotocamera e un LED di stato lampeggiante di fredda luce bianca.
Sul retro, defilati sulla sinistra e ordinati in colonna, l’obbiettivo principale, altri sensori e il flash. Il fianco sinistro alloggia soltanto il cassettino per nanoSIM e scheda microSD estraibile a mano mentre il fianco destro lascia spazio a tasto di accensione, bilanciere del volume e tasto di scatto. La posizione è invertita rispetto alla maggior parte degli smartphone, con il bilanciere collocato nella parte bassa del bordo, che non si fa trovare spontaneamente, ad esempio, per modificare il volume durante una chiamata.
Il lato superiore ospita il jack da 3,5 mm e un microfono ambientale; quello opposto, un secondo microfono e la presa USB Type-C con OTG. Tutte le giunture fra chassis centrale, pannello posteriore e schermo sono perfette, e non potrebbe essere altrimenti visto che l’XZ ha ottenuto lo standard IP65/68 per la piena resistenza a polvere e acqua (solo brevi immersioni accidentali però).
Nell’insieme, il Sony Xperia XZ è un bel telefono, dal look raffinato, ben impugnabile (146 x 72 x 8,1 mm) e ingentilito sui bordi, che finalmente abbandonano gli spigoli dei vecchi Xperia preferendo le forme arrotondate più recenti. La parte posteriore è in metallo satinato, poco oleofobico, ma molto elegante nelle bellissime colorazioni Blu foresta, Nero minerale e Platino. Il peso di 161 grammi contribuisce a rafforzare l’indiscutibile solidità del terminale.
La confezione è minimal: un parallelepipedo in cartone rigido bianco al cui interno dovrebbero trovarsi un cavo USB con adattatore per la corrente e un paio di cuffie ad alta risoluzione. Il condizionale è d’obbligo visto che l’unità in prova è arrivata in redazione priva di tutto ciò.
Prestazioni
Il cuore pulsante del Sony Xperia XZ è un immancabile processore Qualcomm Snapdragon 820 (a 64 bit) – Dual-core 2.15 GHz Kryo + Dual-core 1.6 GHz Kryo – con a corredo 3 GB di RAM. La GPU è l’Adreno 530. Lo spazio di archiviazione non è molto: 32 GB, di cui 12 GB già occupati out of the box. Fortuna che è espandibile fino 256 GB tramite microSD.
Il profilo tecnico è dunque in linea con gli attuali top di gamma, e così le prestazioni. L’Xperia XZ non tentenna né vacilla mai, correndo veloce fra una funzione e l’altra e gestendo ottimamente numerosi processi in background e numerose app aperte – merito di una gestione automatica delle app che libera autonomamente la memoria che non è effettivamente utilizzata.
Le app stesse, anche le più complesse, si aprono in fretta ed elaborano rapidamente i task. Cosa importante, poi, i videogiochi sono perfettamente giocabili al massimo delle performance senza problemi.
Il contro è una tendenza a scaldarsi che si avverte sul retro metallico e un’autonomia che viene prosciugata rapidamente se la CPU è messa a dura prova. La batteria da 2900 mAh è comunque in grado di portare l’intera giornata a conclusione con un utilizzo medio-intenso. Ad ogni modo, in caso di necessità, intervengono le efficacissime tecnologie Sony Stamina per il risparmio energetico e, in caso estremo, la QuickCharge 3.0 di Qualcomm (peccato che serva un caricabatteria a parte e non compreso). La vita della batteria è inoltre tutelata dal sistema Qnovo Adaptive Charging, che letteralmente impara le abitudini dell’utente per regolare i cicli di ricarica, ad esempio durante la notte.
Attorno al tasto di accensione, quasi celato, opera il sensore di impronte digitali, davvero molto veloce nella fase di registrazione iniziale e accuratissimo nel riconoscimento successivo. L’XZ si sblocca in un istante.
Il profilo connessioni è completissimo: LTE, Bluetooth 4.2, Wi-Fi aggiornato al protocollo ac (dual band), NFC, GPS con Glonass. La ricezione da rete mobile è buona (cala molto in case con pareti spesse però), mentre il trasferimento dati wireless è ineccepibile.
Multimediale
La fotocamera anteriore del Sony Xperia XZ ha un sensore Exmor RS da 13 Megapixel con apertura focale ƒ/2.0 a cui si abbina una lente grandangolare da 22mm. È ottima per i selfie da soli e in gruppo.
La fotocamera principale è la stessa vista sull’X Compact quindi anche foto e video ottenuti riflettono quanto espresso nell’altra recensione: sensore Exmor RS da 23 Megapixel con apertura ƒ/2.0 e lenti G grandangolari da 24mm, a cui si sommano il sistema di elaborazione delle immagini BIONZ e la tecnologia Tri-Sensor, che a sua volta include Flash a LED, uno stabilizzazione d’immagine a 3 assi (che passa a 5 digitali per i video) e la messa a fuoco ibrida (laser + RGBC-IR). Molto comodo il tasto di scatto che agisce da scorciatoia per attivare in un lampo la fotocamera e opera con doppia corsa (la prima attiva la messa a fuoco laser).
Lo schermo è un IPS Full HD (424 ppi), quindi inferiore ad altri top di gamma che hanno adottato modelli OLED e i 2K. Compensano pienamente, però, le tecnologie Sony quali TRILUMINOS e Dynamic Contrast Enhancement oltre al motore di immagini X-Reality. In particolare, attivando quest’ultima si aumenta la nitidezza delle immagini mentre con Super-vivid si amplia la gamma colore (proprio come si fa su un TV attivando i preset Cinema, Sport, ecc.). Inoltre è possibile intervenire sul bilanciamento del bianco.
Visualizzare foto, filmati, film e videogiochi è dunque un’esperienza gradevole sul Sony Xperia XZ, arricchita da un audio stereo riprodotto dai due speaker frontali (nascosti sotto la griglia che ospita anche microfono e capsula audio) dotati delle tecnologie Audio Clear Audio+ e S-Force Front Surround. Le doppie casse sono sfruttabili anche per i video registrati dall’XZ, visto che è capace di registrare tracce audio stereo. Inoltre è inclusa la tecnologia Sony DSEE HX, che migliora la qualità dei file audio compressi (MP3 o AAC lossy). Purtroppo i bassi sono un po’ piatti e il volume massimo è inferiore a quanto si vorrebbe (è sembrato basso anche in vivavoce).
A completare l’offerta, le completissime app Sony Musica e Video. La prima, oltre a includere le consuete playlist e una partnership con Spotify, consente di impostare l’Xperia come server multimediale. La seconda, oltre alla normale riproduzione di filmati e l’ormai noto collegamento ad altri dispositivi multimediali Sony (TV, lettori Blu-ray, home theatre, ma anche smartwatch o altri device mobile) connessi alla rete domestica tramite la funzione Video & TV SideView, offre una guida completa ai programmi Mediaset Premium, Mediaset Play e Sky.
Infine, non poteva mancare l’app PS4 Remote Play (che ora offre anche l’app Riproduzione remota da PS4, scaricabile separatamente) per usare l’XZ come schermo principale o secondario per la console di Sony.
Sistema operativo
Il Sony Xperia XZ arriva sul mercato con Android Marshmallow 6.0.1, facendo già sapere che in seguito è previsto l’aggiornamento a Nougat. L’interfaccia utente è quella già vista sui precedenti Xperia, una UI versatile e intuitiva, ricca di temi, sfondi e widget (molti sono scaricabili dallo shop dedicato di Sony tramite app What’s New) e generalmente fluida. Inoltre è aggiornata frequentemente.
Chi non avesse dimestichezza con la UI di Sony avrà comunque l’ausilio di una “Guida ai nuovi utenti” e una lista di app popolari consigliate, che si aggiungono a quelle offerte in esclusiva agli utenti Xperia. Fra le altre cose, vanno segnalati la Swifkey con autocorrettore predittivo, che impara man mano a riconoscere lo stile di digitazione dell’utente, Xperia Care, che include un sistema di diagnostica (con assistenza online, controllo da remoto e forum), il riconoscimento del guanto e l’attivazione del telefono con doppio tap sullo schermo.
Vero punto di forza dell’ecosistema Sony, che si tratti di app che operano in background o permettano l’interazione diretta, è però la sua capacità di imparare man mano le abitudini e lo stile d’uso dell’utente, plasmandosi a misura delle sue necessità fino ad anticiparle. Questo rappresenta un grande valore aggiunto.
Conclusioni
Il Sony Xperia XZ rappresenta il nuovo top di gamma della linea Xperia. Se ci si interroga sul perché sia uscito a neanche otto mesi dal rilascio dell’Xperia X Performance – che aveva caratteristiche simili –, ebbene Sony fa chiaramente intendere che considera l’XZ il suo nuovo flagship e un device affatto simile al predecessore.
A dirla tutta, se si prende in considerazione l’intera offerta hardware e software di base, è lecito dubitare che l’Xperia XZ somigli troppo all’X Performance. D’altra parte, se si analizza il processo di ingegnerizzazione che ha comportato il solo nuovo design, si comprende meglio la portata del cambiamento introdotto.
Allora che ci si interroghi pure sul perché il produttore nipponico non abbia aspettato ancora qualche mese, magari per lanciare un prodotto nettamente più innovativo e all’avanguardia. E che lo facciano anche in Sony, è l’auspicio, perché la leggenda continui. Dai migliori è giusto aspettarsi di più.
Ad ogni modo, chi sceglierà di acquistare questo XZ avrà fra le mani un ottimo smartphone sotto ogni punto di vista, dalla velocità alla duttilità (anche fotografica), dalla solidità all’eleganza. Però dovrà prima convincersi a spendere i € 699 richiesti da Sony, quando validissimi competitor, anch’essi dagli occhi a mandorla, chiedono fino a 200 euro in meno per prodotti di pari livello.