Ammiraglia
Con il nuovo top di gamma Xperia Z, lanciato a distanza di pochi mesi dallo smartphone Xperia T, Sony ha stupito tutti. Le caratteristiche, sia hardware sia software, sono di prim’ordine, facendone un vero e proprio oggetto del desiderio.
Infatti, non è affatto difficile farsi affascinare dallo splendido schermo da 5” incastonato in uno chassis comunque compatto (spessore di 7,9 mm) e dal design elegante e al cui interno batte un potente processore quad core. Questo Xperia Z surclassa facilmente device comunque riusciti come lo stesso Xperia S, oltre vantare un pacchetto di caratteristiche e performance superiore agli smartphone più rappresentativi del mercato attuale: Samsung Galaxy 3, Google Nexus 4 e Apple iPhone 5.
Presentato al CES 2013 di Las Vegas e disponibile in Italia da inizio aprile, Sony Xperia Z colpisce duro anche i concorrenti futuri – gli annunciati Samsung Galaxy S4 e HTC One – con cui si dovrà confrontare molto presto: processore Qualcomm quad core da 1,5 GHz con 2 GB di RAM e 16 GB di memoria interna espandibile via microSD, fotocamera posteriore da 13,1 megapixel con tecnologia Exmor RS, schermo Full HD da 5 pollici con Mobile Bravia Engine 2, multitouch per gesture sino a 10 dita, supporto NFC e reti 4G, chassis impermeabile IP55/IP57, Android 4.1.2 Jelly Bean presto aggiornato con la versione 4.2, batteria da 2.330 mAh.
Al momento, grazie anche a un interessante prezzo di lancio di 639 euro, questo Sony Xperia Z non può non essere preso in esame fra i top di gamma dell’attuale panorama Android.
Design
L’impegno profuso da Sony nello sviluppo della propria linea smartphone è particolarmente evidente in questo Xperia Z, più di quanto espresso sul precursore Xperia S – il primo smartphone dell’era post Sony-Ericsson, lanciato a inizio 2012 – e dal precedente topo di gamma Xperia T, introdotto alla fine dell’anno scorso.
Tra le mani abbiamo uno dei cellulari più impressionanti, visivamente, che abbiamo mai visto, con lo schermo da 5” Full HD racchiuso in un design elegante e sottile che sprizza qualità da tutti i pori. Per rendere il dispositivo ancora più attraente, Sony lo vende in tre colorazioni: nera, bianca, viola.
Il design, chiamato Infinity, è sempre minimalista nel solco della tradizione Sony, con finiture curatissime e un sottile rivestimento gommato ai bordi che non influisce sull’ingombro complessivo e mantiene l’eleganza ai massimi livelli, aiutando a proteggere il dispositivo da inevitabili urti, graffi e cadute. Solo il rivestimento posteriore e l’ampio schermo edgeless frontale, entrambi in vetro di tipo Dragontrail, pur garantendo una grande resistenza agli urti, catturano facilmente le impronte digitali, rovinando ben presto il piacere di tenere in mano questo vero oggetto di design.
La presa in mano si conferma molto buona, il dispositivo è ben bilanciato e il profilo leggermente arrotondato aiuta insieme al rivestimento gommato che sporge leggermente rispetto ai pannelli frontale e posteriore.
Abbiamo verificato la certificazione IP55/IP57 mettendo duramente alla prova il dispositivo, prima sotto il rubinetto dell’acqua, poi immergendolo in una ciotola piena di liquido: il Sony Xperia Z non ha fatto una piega, necessitando solo di una pulita e asciugata finale prima di ritornare a essere utilizzato durante la vita di tutti i giorni. Avere tutte le porte riparate da sportellini con chiusura ermetica aumenta considerevolmente la vita dello smartphone, naturalmente protetto anche da polvere e sporco. Ad aiutare contro i potenziali danni da infiltrazioni, il telefono avvisa l’utente se queste porte sono lasciate aperte.
Un aspetto in cui il Sony Xperia Z potrebbe essere migliorato è nella collocazione dei pulsanti. Ci sono solo due controlli fisici – pulsante Power/Sleep e bilancere volume – sistemati al centro del lato destro, un posizionamento che porta a premere accidentalmente soprattutto il secondo.
Nel complesso, per la prima volta nell’era Sony abbiamo avuto l’impressione di una soluzione curata anche nei minimi dettagli, sia per forma sia per materiali sia per finiture. Il tutto si traduce anche in uno smartphone compatto (139x71x7,9 mm) e leggero (146 g) oltre che bello, robusto e piacevole da usare.
Schermo
È uno dei fattori chiave di questo Xperia Z. Lo schermo Full HD (1.920×1.080 pixel) è una delizia per i colori brillanti, vivaci e fedeli, offrendo dettagli elevatissimi nella riproduzione di foto e video, rispettivamente grazie al rinnovato Mobile Bravia Engine 2 e all’elevatissima densità di 443 ppi. Lo schermo TFT capacitivo supporta gesture sino a 10 dita, con una grande reattività e precisione nel tocco.
Nel complesso l’esperienza utente è più naturale e coinvolgente, sotto ogni punto di vista: riproduzione video Full HD, scorrimento tra le schermate e tra i menu, navigazione web, ecc.
Sebbene l’angolo di visualizzazione sia ampio, tuttavia, non è il meglio che possiamo trovare sul mercato, con un calo marcato della luminosità e della vivacità dei colori con lo smartphone di poco inclinato rispetto alla visuale diretta. Il problema si risolve parzialmente aumentando il contrasto del display e disattivando il controllo automatico.
La luminosità automatica funziona decisamente bene grazie all’efficace sensore integrato, reagendo immediatamente a salti tra zone d’ombra e la luce diretta del sole, dove il valore massimo di 463 nit porta a una visibilità pressoché perfetta.
L’impressionante schermo del Sony Xperia Z ha, però, un impatto negativo sull’autonomia complessiva, cui non riesce a far fronte neppure la capace batteria da 2.330 mAh, un problema che vedremo più avanti.
Interfaccia utente
Semplice, fluida ed efficiente nella maggior parte dei casi, l’interfaccia utente del Sony Xperia Z offre molto in più rispetto a quello che ci si aspetterebbe da un device basato su Android 4.1.2 Jelly Bean.
Troviamo poche aggiunte (ma ben riuscite) da parte di Sony, come le app proprietarie dedicate alla gestione dei contenuti multimediali – Album, Film, Walkman – e le utili Small App, che aprono piccole finestre liberamente ridimensionabili e posizionabili sulla home per gestire compiti di produttività. Accessibili tramite il pulsante Multitasking di Android, ne troviamo quattro preinstallate – calcolatrice, note, registratore vocale, timer – e altre scaricabili da Google Play (utilissimi il convertitore di unità e il cambia valute soprattutto per chi viaggia molto).
Apprezzabili anche la funzione di telecomando Media Remote per TV Sony, il caricamento via Wi-Fi di immagini e video sul servizio cloud PlayMemories Mobile, il PlayStation Store per accedere al parco giochi per Playstation Mobile, il servizio di streaming musicale Music Unlimited e il catalogo di film a noleggio Video Unlimited.
La tastiera virtuale, come da tradizione Sony, dispone già della funzionalità swipe per scrivere trascinando il dito sulle lettere che compongono una parola. In ogni caso la digitazione è soddisfacente per velocità e precisione, grazie anche alla possibilità di modificare il layout inserendo i tasti dedicati a “punto” e “virgola” e alle emoticon. Il risultato è una scrittura più veloce e fluida, non interrotta dagli altrimenti necessari salti tra i vari menu di input (lettere e numeri/segni di punteggiatura). Abbiamo solo sentito la mancanza di una scorciatoia da tastiera per “.com” così da rendere più veloce la digitazione di indirizzi Internet o mail.
Sempre in termini di lievi miglioramenti dell’esperienza d’uso con Android Jelly Bean, Sony ha agito sulla sincronizzazione dei contatti. Possiamo scegliere se integrare la rubrica telefonica con i nostri contatti di Gmail e/o Facebook, la procedura è semplicissima e permette di riempire quasi ogni campo disponibile, a partire dalle mail per finire con l’immagine del profilo utente.
Fotocamera
Il Sony Xperia Z è uno dei primi dispositivi che vanta un sensore da 13 megapixel, che, grazie alla tecnologia proprietaria Exmor RS, è in grado di produrre scatti impressionanti per qualità in ogni condizione di ripresa. Anche se l’autofocus non è dei più veloci, è comunque preciso per uno smartphone e contribuisce alla qualità complessiva delle immagini.
Ci ha sorpreso anche in condizioni di scarsa illuminazione, dove è però assolutamente necessario usare il capace flash a LED per mantenere alto il dettaglio e riprodurre scene ben bilanciate per colori e illuminazione. Il meglio, ovviamente, lo si ottiene con scene ben illuminate, dove conferma quanto di buono si era già visto sul precedente Xperia T, con cui condivide il connubio ottica/sensore, talmente buono che alcuni concorrenti lo usano sui propri device di fascia alta.
Anche lo zoom digitale funziona discretamente bene, con un degrado della qualità complessiva tutto sommato contenuto.
Nel Xperia Z troviamo poi le solite funzioni extra di Sony, come il riconoscimento del sorriso, l’avvio veloce e una serie di effetti e filtri automatici che, pur non migliorando la qualità delle immagini, sono una gradita aggiunta per soddisfare gli utenti più esigenti. Invece la modalità intelligente I+, che riconosce con successo la scena inquadrata adattando automaticamente i principali parametri, garantisce risultati ottimali anche all’utente meno esperto.
Abbiamo apprezzato anche il contenimento del rumore, presente, sì, ma non in modo invasivo e comunque limitato per uno smartphone, e l’ampia gamma dinamica che gestisce bene i controluce, limitando le scene sovraesposte.
Con l’Xperia Z è anche possibile catturare video Full HD 1080p di pregevole qualità, con una stabilizzazione discretamente efficace, a parte i panning (ma dai video di uno smartphone non chiediamo questo), un autofocus discretamente reattivo, la possibilità di registrare immagini fisse durante la ripresa (purtroppo a solo un megapixel) e il plus della modalità HDR.
Multimedia
Nascendo come smartphone dalle spiccate doti multimediali, il Sony Xperia Z ha tutto quello che serve per eccellere nella riproduzione video, audio e nel gaming mobile.
L’altoparlante stereo integrato fa il suo dovere, con un sonoro nitido e pulito, che cala per qualità solo nella riproduzione dei toni bassi. Solo tenendolo in mano in modalità panoramica, come ad esempio in sessioni di gioco, la naturale posizione delle dita copre i piccoli speaker, smorzando inevitabilmente l’audio.
Insieme all’eccellente qualità visiva, solo penalizzata da un angolo di visuale non tanto ampio, l’esperienza nella riproduzione di video ad alta definizione è pienamente soddisfacente, soprattutto grazie ai colori vividi, al dettaglio elevatissimo e all’elevata fluidità anche nelle scene più concitate. Per finire, i player multimediali dedicati a video e audio – Film e Walkman – supportano i formati più diffusi e recenti.
Nel gaming mobile il processore Qualcomm APQ8064+MDM9215M quad core da 1,5 GHz, assistito da una GPU Adreno 320 e da 2 GB di RAM, assicura solide prestazioni anche con titoli particolarmente esosi in termini di risorse hardware, come ad esempio il recente Real Racing 3, che gira con fluidità oltre che essere una gioia per gli occhi sul grande schermo da 5”.
Infine, nonostante l’aspetto degli auricolari ear-in in dotazione non sia all’altezza della qualità dello smartphone, in termini di prestazioni audio non deludono affatto.
Autonomia e connettività
Anche sull’Xperia Z troviamo uno dei problemi più diffusi tra i device di questo genere: avere prestazioni eccellenti non supportate da un’adeguata autonomia operativa. L’autonomia, infatti, supera di pochissimo la giornata lavorativa sotto carichi moderati, pur vantando una batteria da 2.330 mAh. Purtroppo quest’ultima non è sostituibile, escludendo la possibilità di cambiarla in corsa.
Anche agendo sulla gestione avanzata del risparmio energetico, che segna un gradito ritorno dopo l’assenza ingiustificata sul precedente top di gamma Xperia T, la situazione non migliora più di tanto durante l’utilizzo. Infatti, il vero guadagno nell’attivazione della modalità Stamina si ha con il terminale in stand-by o con lo schermo spento, potendo disabilitare in questi frangenti la sincronizzazione dei dati e/o i principali sensori e la connettività integrata (come GPS, Bluetooth, Wi-Fi).
Sul versante connettività, l’Xperia Z non si fa mancare nulla: Wi-Fi di classe n, Bluetooth 4.0, NFC, supporto reti 3G/4G. Attraverso il dongle USB opzionale possiamo collegare lo smartphone a un TV ad alta definizione compatibile per la riproduzione di contenuti multimediali via MHL.
Chiamate e usabilità
Buono il comparto telefonico, sia per quanto riguarda la ricezione del segnale sia per la qualità delle chiamate, con un audio chiaro e non distorto nel complesso.
Nonostante il sistema di filtraggio del rumore di fondo funzioni bene, isolando la voce dell’interlocutore e permettendoci di concentrarci su di essa, l’audio appare un po’ vuoto, facendocelo percepire “distante” e senza molta sostanza.
In termini di usabilità, il Sony Xperia Z ha un grave inconveniente dovuto più all’hardware che al software: durante l’uso continuato, diventa molto caldo. Concentrando il calore sul retro, nella parte superiore (presumibilmente dove si trova la batteria), diventa scomodo da tenere in mano dopo circa un quarto d’ora di utilizzo continuo, oltre a trasferire il calore all’orecchio, nel caso di chiamate, un’esperienza non proprio piacevole. In ogni caso il prossimo aggiornamento firmware dovrebbe risolvere questo problema e portare anche una migliore gestione del risparmio energetico.
Conclusioni
Nonostante qualche piccolo difetto – in particolare autonomia e angolo di visuale – questo Xperia Z segna la supremazia di Sony nell’universo Android attuale.
Il nuovo top di gamma colpisce già al primo sguardo per il design sobrio ed elegante, continua a piacere nel tempo, grazie all’esperienza utente particolarmente soddisfacente, e promette di diventare un long seller grazie a caratteristiche hardware – processore quad core, schermo 5” Full HD, rivestimento impermeabile IP55/IP57 – che rimarranno ai vertici ancora per un periodo relativamente lungo.
Il prezzo di listino non è così elevato, considerata la qualità complessiva del terminale e, in particolare, se rapportato a quanto offerto al momento dai principali concorrenti nel mondo Android e non solo.
Detto questo, è difficile dimenticarsi della poca autonomia, un problema che contiamo sia risolto in un repentino aggiornamento firmware.