Design
Wiko Fever si presenta come uno smartphone dal design semplice ed elegante, proprio come i più importanti top di gamma del momento. D’altro canto, strizza l’occhio ad una fascia di prezzo medio/bassa ed è per questo uno degli smartphone più interessanti in questo periodo.
Nella parte frontale è presente un grande pannello in vetro che ospita un ampio display da 5,2 pollici. Tale pannello è leggermente curvo ai lati, proprio come accade su iPhone 6s di Apple, e sfocia in un frame in alluminio che fa da contorno a tutto il terminale. Il frame separa il display dalla scocca posteriore, non composta, in questo caso, da materiali pregiati. La scocca rimovibile è in un materiale che a prima vista ricorda la pelle, ma in realtà è plastica. La texture applicata è particolare, ma non restituisce un grip degno di nota. Una volta rimossa, non è possibile accedere alla batteria, ma è possibile inserire fino a due microSIM.
Un particolare interessante è dato dalla presenza delle antenne lungo il frame laterale, che, stando a quanto la casa produttrice francese dice, sono fosforescenti. Nel modello in prova (di colore nero) tale fosforescenza non è emersa.
A differenza della parte laterale sinistra del frame, che rimane completamente vuota, la parte laterale destra ospita il bilanciere del volume ed il tasto per l’accensione e spegnimento del terminale. Nella parte bassa del frame è stata posta una porta micro USB 2.0 per la ricarica ed il trasferimento dei dati assieme al microfono. La parte superiore del frame, infine, rimane spoglia, eccezion fatta per il jack da 3,5 mm per gli auricolari.
Un flash LED dual-tone ed una fotocamera leggermente sporgente popolano la parte posteriore del Wiko Fever. È presente, inoltre, anche uno speaker. Purtroppo non è molto performante in quanto disposto in modo tale che, appoggiando semplicemente il Fever su di una superficie piana, l’audio risulta decisamente ovattato.
Il pannello frontale in vetro ospita lo speaker per l’audio in ingresso, la sensoristica e una fotocamera frontale. Particolarmente apprezzato il flash che accompagna quest’ultima, in quanto i selfie che il terminale riesce a regalare sono davvero buoni. È presente anche un led RGB per le notifiche.
Display e fotocamera
Wiko Fever vanta un ottimo display con risoluzione Full HD ed una densità di pixel molto elevata: si contano ben 424 pixel per pollice. Si tratta di un IPS dunque l’angolo di visuale è buono così come il comportamento sotto il sole (in virtù del sensore di luminosità ambientale che sembra comportarsi egregiamente).
Nel complesso, si tratta di uno dei pochi smartphone di fascia di prezzo medio/bassa con un display così buono.
La fotocamera posteriore è da 13 megapixel mentre quella anteriore è da 5 mpx. Entrambe, nel complesso, sono sufficienti. Per quanto riguarda la fotocamera posteriore, gli scatti sono buoni, ma bisogna avere una certa predisposizione allo scatto: la messa a fuoco non è particolarmente veloce, infatti, e questo è un dettaglio da non sottovalutare. È buona la gestione della luce, anche in notturna. I dettagli che si riescono a catturare, però, non sono molti: probabilmente il sensore non è di qualità eccelsa.
Per quanto riguarda la fotocamera anteriore, invece, è particolarmente apprezzata la presenza di un flash LED che, in combinazione con i 5 mpx del sensore, fa sì che lo scatto dei selfie vada sempre a buon fine.
Infine, i video sono nella norma: Wiko Fever riesce a registrarne in riprese in Full HD a 30 fps.
Software e prestazioni
Wiko Fever esce dalla scatola con Android Lollipop 5.1 installato. Non si tratta di un Android stock al 100% perché è presente una lieve personalizzazione da parte di Wiko, concentrata, più che altro, sull’estetica del sistema. Il re-design è invece completo per quanto riguarda le icone: Wiko ha scelto uno stile minimale e uguale per tutte le icone, per quanto concerne la forma.
Il sistema nel complesso gira discretamente: durante la prova sono state rare le situazioni di freezing e gli impuntamenti.
Per quanto riguarda i dettagli più tecnici, Wiko Fever ospita il chipset MediaTek MT6753 Cortex-A53 con processore Octa-core dalla frequenza di clock pari 1,3 GHz con architettura a 64 bit. La GPU è una Mali-T20, mentre la RAM è pari a 3 GB.
L’hardware è dunque di tutto rispetto per un terminale del genere e si fa sentire nell’uso di tutti i giorni: Wiko Fever è in grado di eseguire qualunque tipo di applicazione, dai social ai giochi con grafica pesante, passando per le applicazioni per gestire documenti. Davvero pochi gli impuntamenti.
Parlando di memoria a disposizione, il Fever viene venduto in un’unica configurazione: 16 GB, accettabili per l’utente medio, decisamente pochi per chi utilizza di più il proprio smartphone. Tuttavia è possibile inserire una microSD ed espandere la memoria fino a 64 GB.
Dal punto di vista della connettività, Wiko Fever offre, oltre ai moduli GSM e 3G, anche il modulo LTE. Buono il comportamento in ricezione e in chiamata. Anche la connessione Wi-Fi risulta stabile e senza intermittenze.
Per quanto riguarda l’autonomia, con una batteria da 2900 mAh si può lasciare il carica batterie a casa ed usufruire dello smartphone tutto il tempo che si vuole.
E il prezzo? Nulla da dire anche qua. Wiko Fever viene proposto ufficialmente a €199, e sono inoltre presenti offerte in Rete che lo propongono a qualche euro di meno.