Spark è il nome del modello base della gamma smartphone di Wileyfox, un brand basato nel Regno Unito che ha iniziato a rilasciare prodotti nel 2015 e che, quest’anno, arricchisce la propria line-up. Ad affiancare Spark sono infatti Spark+, Spark X, oltre a Swift e Storm rilasciati lo scorso anno.
Packaging e design
La confezione del Wileyfox Spark è a cassetto, nera e arancio acceso. All’interno si trovano la batteria removibile, gli auricolari, una ricca documentazione, un foglietto illustrativo e un cavo di ricarica microUSB.
Lo smartphone appare morbido nelle curve, lungo tutte le cornici e anche lungo i lati. Per inserire la batteria, è necessario staccare la scocca posteriore, attraverso la fessura in concomitanza della porta microUSB.
La scocca è molto solida, tenuta insieme da più di 10 ganci lungo tutta la struttura. All’interno trova spazio anche lo slot per due microSIM e quello per la microSD fino a 32 GB. Le dimensioni sono contenute: 143 x 70,4 x 8,65 mm di spessore per un peso di 134,5 grammi, ben distribuito lungo tutta la superficie.
Caratteristiche
Wileyfox Spark ha un comparto hardware rivolto ai bassi consumi e alle performance ridotte: chip Mediatek MT6735A con CPU quad-core a 1.3 GHz, GPU Mali-T720, 1 GB di RAM, e 8 GB di memoria di archiviazione interna (di cui sono disponibili però, solo 3,6 GB all’utente).
Il display è un pannello IPS a laminazione completa da 5 pollici, con risoluzione 1280 x 720 (HD), 294 ppi, con rivestimento Dragontrail. Non mancano Bluetooth 4.0, Wi-Fi b/g/n, A-GPS e sensori di prossimità e ambientale, mentre la rete cellulare supporta l’LTE cat. 4 sulle bande 800/1800/2600 MHz.
Prestazioni
Wileyfox Spark è sicuramente uno smartphone pensato per chi non ha troppe pretese per il proprio telefono: si rende già evidente dalla presenza di soli 3,6 GB di spazio di archiviazione resi disponibili per l’utente.
Installando infatti le app di Google (meno di 10), resta spazio solo per al massimo 15 altre applicazioni. Il telefono potrebbe teoricamente avere spazio per un numero maggiore di app, ma 15 è il limite che riesce a gestire il sistema operativo senza incappare in continui e frequentissimi blocchi, che altrimenti sarebbero all’ordine del giorno.
Dai test specifici effettuati, risulta che la GPU non è in grado di eseguire giochi più complessi, come testimonia lo score di AnTuTu 3D Benchmark pari a 2.66 FPS in rendering 720p.
Entrambe le fotocamere, posteriore e anteriore, hanno un sensore CMOS da 8 MP con focus, senza flash. Naturalmente, in notturna c’è poco da descrivere: le foto risultano buie, e con moltissimo rumore. Anche in diurna, la gamma cromatica non è ben riprodotta e c’è rumore in tutta l’immagine. Stesso discorso vale per i video, nonostante il sensore registri contenuti fino a 1080p (30 fps). Discreto invece il comparto audio, con cuffia auricolare che si sente piuttosto bene in chiamata, speaker che hanno un volume non altissimo ma nemmeno troppo basso.
Cyanogen OS
La caratteristica peculiare di Spark, e di tutti gli smartphone Wileyfox, è la presenza del sistema operativo Cyanogen OS 13.0, una personalizzazione profonda di Android 6.0 Marshmallow.
L’OS introduce tutta una serie di migliorie e di ottimizzazioni che, per uno smartphone di fascia bassa come Spark, sono fondamentali a gestire consumi e prestazioni generali, con il risultato di avere un dispositivo più veloce di quanto non sarebbe se avesse Android stock preinstallato. Per esempio, le applicazioni Email e Calendario sono fornite in collaborazione con Boxer, la famosa software house che produce le rispettive app per Android e iOS. C’è anche AudioFX, un’app per gestire i controlli di equalizzazione del volume, e un’app Telefono arricchita di funzioni, come Truecaller, il riconoscimento dell’identità di un numero sconosciuto.
Anche su Cyanogen OS, come su iOS (dalla versione 9) e su alcuni smartphone Android, c’è LiveDisplay, una funzionalità che permette di impostare il tono di colore che deve avere il display durante le ore serali, e un browser più veloce di Chrome (specificamente progettato per il sistema operativo).
Uno dei motivi chiave per cui Wileyfox ha scelto Cyanogen OS come sistema operativo per i suoi smartphone è la privacy e sicurezza dei dati: Privacy Guard, per controllare selettivamente i permessi a tutti i singoli servizi del dispositivo da parte di ogni servizio del sistema operativo (con più dettaglio rispetto ad Android 6.0); PIN Scramble per generare numeri casuali da 0 a 9 sulla tastiera PIN in modo da rendere irriconoscibile la vera sequenza immessa agli occhi degli estranei; la possibilità di impostare un codice specifico all’apertura di ogni app; una Block List intelligente che si integra con Truecaller per impedire le chiamate da chi è in lista nera, anche nel caso in cui chiami utilizzando un numero sconosciuto; l’assistente vocale Cortana, che si integra profondamente con il sistema operativo.
Autonomia
Partendo dallo stesso presupposto considerato per le prestazioni dello smartphone Wileyfox, i benchmark sull’autonomia della batteria rimovibile, che ha una capacità di 2220 mAh, non sono comparabili a quelli di un top di gamma e nemmeno un fascia media: sono considerazioni che risultano dall’utilizzo del dispositivo prevalentemente come telefono per chiamare, mandare messaggi su Whatsapp e Facebook Messenger, e scattare qualche foto.
Con tutti questi presupposti, nel caso in cui le chiamate ammontano a circa mezz’ora, si riesce ad arrivare, seppur con fatica, alle 20. Con più minuti di chiamate, e un utilizzo più intenso di app di messaggistica, si arriva alle 18, mentre provando a utilizzare navigazione con Google Maps e qualche app un po’ più elaborata come Uber o Enjoy, che pure prendono le coordinate geografiche del dispositivo, non si riesce ad arrivare alla fine del pranzo. Tutti questi casi sono stati descritti partendo dall’assunto che lo smartphone venga staccato dalla presa alle 9 di mattina.
Conclusione
Per completezza di informazione, essendo la prima recensione di un dispositivo di questo produttore, è doveroso analizzare il contesto. Wileyfox sembra puntare molto sulla fascia giovanile, donando un’espressione pop ai suoi prodotti.
Sul sito del produttore le caratteristiche dei vari dispositivi, seppur non sensazionali, sono elogiate in un contesto completamente differente, come se l’utente fosse consapevole che smartphone oltre la fascia di prezzo del più costoso modello della linea (che viene 279 euro) non sono nemmeno contemplati.
E infatti, mentre è relativamente facile fare un confronto fra i più costosi Spark+, Spark X, Swift e Storm, che sono in fasce di prezzo di molti altri modelli, per Spark il compito diventa arduo: al prezzo di listino, 119,99 euro, sono disponibili pochi smartphone con garanzia e certificazione europea.
Certo, se la scelta venisse estesa a tutti gli smartphone attualmente disponibili nel mondo, marchi come Ulefone, Homtom, Iuni stanno sbaragliando il mercato con caratteristiche da medio gamma e prezzo intorno ai 100 euro. Ma il vuoto che vuole colmare Wileyfox non è quello dei geek affamati di telefoni, bensì quello di persone senza nessuna pretesa dal proprio dispositivo, che, oltre alle classiche applicazioni di messaggistica, non richiedono altro.
Ed è un mercato che, in Italia, non è ancora occupato da nessuno. Solo Vodafone, con ZTE, con Vodafone Smart Prime (che però ha già un costo superiore, 149 euro) si sono mossi in questo senso. Uno smartphone con sistema operativo aggiornato a 120 euro non si trova, ed è proprio questo il valore aggiunto di Spark.