La neutrale Svizzera sceglie in via unilaterale gli applicativi prodotti da Microsoft e suscita la ferma reazione di Red Hat. La società della famosa distribuzione Linux ha, infatti, depositato una causa legale presso un tribunale amministrativo elvetico per ottenere la cancellazione di un contratto stipulato da un’agenzia governativa della Svizzera con Microsoft senza una regolare gara di appalto. Il contratto, del valore di circa 28 milioni di Euro, prevede la fornitura di licenze per applicativi desktop e server e l’assistenza per la loro manutenzione su base triennale.
L’Ufficio federale delle costruzioni e della logistica (UFCL) sostiene di aver stipulato l’accordo direttamente con Microsoft, senza una gara aperta alla concorrenza, per alcune semplici ragioni tecniche legate alla natura del contratto e delle esigenze dell’istituzione elvetica. Secondo l’UFCL, nessun altro competitor avrebbe potuto raggiungere i requisiti minimi imposti, condizione che ha così portato alla scelta unilaterale degli applicativi prodotti dalla società di Redmond. Una decisione inevitabile, supportata dalla legge svizzera che permette in questi casi alle agenzie governative di procedere alla stipulazione dei contratti senza effettuare le gare d’appalto.
Red Hat contesta fermamente la posizione dell’UFCL, ricordando come numerose altre istituzioni elvetiche utilizzino ormai da tempo e senza problema alcuno le soluzioni open source al posto del software proprietario prodotto da Microsoft. «Il Cantone di Soletta, la Città di Zurigo, l’Agenzia Federale di Scienze informatiche e telecomunicazioni, l’Istituto Federale per la Proprietà Intellettuale e altre istituzioni svizzere utilizzano già le alternative fornite da Red Hat» ricorda in un breve comunicato stampa la società produttrice della celebre distribuzione Linux.
Oltre a Red Hat, all’iniziativa legale in Svizzera partecipano altre 18 società impegnate nello sviluppo e nella produzione di nuove soluzioni open source. Tra queste spicca l’azienda Open-Xchange, il cui fondatore Frank Hoberg non sembra avere dubbi: «Abbiamo valide alternative per quanto proposto da Microsoft, quindi dovremmo avere almeno la possibilità di partecipare a una gara d’appalto. Alla fine della vicenda, il governo potrebbe risparmiare. […] Il panorama dell’IT cambia così rapidamente da rendere molto più sensata la possibilità di essere liberi di cambiare i componenti senza limitazioni. L’open source è una valida alternativa perché è basato su standard aperti e API che possono interagire senza alcuna limitazione».
Depositata alcun giorni fa, la richiesta delle compagnie legate all’open source con in testa Red Hat sarà valutata attentamente dal tribunale amministrativo elvetico competente, che deciderà infine se istituire una causa legale contro l’UFCL.