L’ICANN deve essere ripensata profondamente, così come la governance in generale del Web. Non ha dubbi in proposito il commissario europeo Viviane Reding, determinata a spostare gli attuali equilibri all’interno del famoso ente senza fini di lucro per la regolamentazione della Rete il cui principale referente è stato fino a ora il Dipartimento per il Commercio degli Stati Uniti. La proposta prevede una piena privatizzazione dell’ICANN e un aumento delle sue responsabilità a partire dal prossimo autunno.
«Credo che il Presidente Obama avrà il coraggio, la saggezza e il rispetto nei confronti della natura globale di Internet per aprire la strada nel mese di settembre a una nuova forma di governance per la Rete più trasparente, democratica, multilaterale e responsabile. Questo è il tempo di agire. E l’Europa sarà pronta a supportare gli impegni del Presidente Obama» ha dichiarato Viviane Reding nel corso del suo settimanale messaggio video rivolto ai cittadini dell’Unione Europea. La sfida lanciata agli Stati Uniti è molto importante e potrebbe modificare sensibilmente gli attuali assetti di potere e controllo all’interno dell’americanocentrica ICANN.
La data stabilita dal commissario Reding per ripensare struttura e funzionamento dell’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers non è del resto casuale. Il prossimo 30 settembre scadrà infatti l’accordo tra il Dipartimento per il Commercio statunitense e il famoso ente per la regolamentazione del Web, aprendo una importante partita non solo per il futuro dell’istituzione, ma anche per tutta la Rete: «Il momento della verità giungerà il prossimo 30 settembre, quando l’attuale accordo tra ICANN e il governo degli Stati Uniti sarà ormai scaduto».
Nel corso del suo messaggio video, Viviane Reding ha dimostrato di avere le idee molto chiare sul futuro dell’ente e sulle istanze dell’Unione Europea per allontanarlo dall’influenza statunitense. La scadenza dell’accordo: «aprirà le porte a una piena privatizzazione dell’ICANN, e solleverà il problema su chi dovrà vigilare a partire dal primo ottobre».
Per il Commissario responsabile per la Società dell’informazione e i media, l’unica strada percorribile ed equa sembra essere una completa privatizzazione dell’ICANN e l’istituzione di un organismo di controllo sovranazionale per verificare l’operato dell’ente: «La decisione dell’amministrazione Clinton di privatizzare progressivamente il sistema per i domini internet è la scelta giusta. A lungo andare, non è accettabile che un governo di un solo paese abbia la supervisione di una funzione legata a Internet utilizzata da centinaia di milioni di persone in tutto il mondo».
La proposta di Viviane Reding per riequilibrare la gestione della Rete si muove dunque lungo due binari principali. Il commissario europeo prevede la trasformazione dell’ICANN in ente totalmente privato e indipendente, soggetto ai vincoli di trasparenza e ai controllo tipici delle società i cui servizi sono di pubblica utilità. La signora Reding propone poi l’istituzione di un gruppo di lavoro multilaterale tra i governi per discutere le tematiche legate alla regolamentazione della Rete. L’idea è quella di creare un G12 per l’Internet Governance in grado di riunirsi almeno due volte all’anno per discutere e approvare nuove linee guida per l’ICANN totalmente privatizzata. Al G12 per il Web potrebbero partecipare due rappresentanti per il Nord America, due per l’America del Sud, due per l’Europa e due per l’Africa, cui si aggiungerebbero tre rappresentanti per Asia e Australia e il primo responsabile del nuovo ICANN, come membro osservatore e dunque senza diritto di voto.
Il piano europeo lanciato da Viviane Reding potrebbe mutare sensibilmente gli attuali equilibri per la gestione e l’organizzazione della Rete, strappando agli Stati Uniti il ruolo di principale controllore sulle attività dell’ICANN. A partire dal prossimo 6 maggio, l’Unione Europea avvierà una serie di consultazioni pubbliche per dar modo agli utenti di Internet del vecchio continente di esprimere giudizi e proposte per migliorare la riforma avanzata dal comissario Reding. Ottenuto e approvato un documento di massima, il confronto si sposterà oltre i confini Europei per coinvolgere nuovi paesi determinati a fare pressioni nei confronti degli Stati Uniti per avviare la rivoluzione dell’ICANN.