Il sito della candidata Pdl alle regionali del Lazio, Renata Polverini, è stato “aperto” il 27 gennaio alle 14, ma i commenti al post di apertura “Per una nuova regione con te” risalgono al 24 gennaio, come hanno evidenziato Luca Nicotra e Alessandro Capriccioli (il primo, segretario dell’Associazione radicale “Agorà digitale”; il secondo, membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani).
Il 24 gennaio 2010 alle 17:20, Rosanna scrive:
Sono sicura che sarai eletta, Renata. In bocca al lupo”; poco dopo, alle 17:26, Gio commenta: “Ti seguirò con attenzione. Il Lazio ha bisogno di persone serie: non si può più andare avanti con questi perditempo.
Sul blog “Metilparaben”, tra i primi ad approfondire il caso, leggiamo un “update” secondo cui i commenti sarebbero stati rimossi. In realtà, i commenti del 24 gennaio sono ancora visibili online, nonostante i curatori della campagna elettorale della Polverini si siano affrettati a dire che i commenti “sospetti” sono prove tecniche e che il caso è una montatura.
Che lezione trarne? Il marketing elettorale negli anni del Web 2.0 richiede molta prudenza. Wired ha dedicato un post ai “10 peggiori errori della politica italiana su Internet”: se ne potrebbero aggiungere altri e, del resto, un elenco del genere non può che essere in continuo aggiornamento. Quello della Polverini, rispetto ad altri, è un caso “minore”, ma comunque significativo.
Quanto al sito complessivamente preso, risulta sufficientemente comunicativo e adotta gli strumenti ormai classici del social networking: in evidenza l’agenda, il rimando a Facebook e Twitter, il canale YouTube (con un video sulla “visita al mercato”), un numero verde gratuito per parlare con il comitato elettorale. Una curiosità: il giorno successivo al lancio del sito, il 28 gennaio, la Polverini ha quasi 900 fan su Facebook e 34 follower su Twitter.