Il Regno Unito sta per approvare una nuova legge che istituirà un “Grande Fratello” delle comunicazioni e lo estenderà ad ogni possibile mezzo possa mettere in contatto due utenti: dalle telefonate agli SMS, fino alle email, mettendo tutto sotto l’occhio vigile di una apposita commissione in grado di monitorare l’intero corpus dei messaggi veicolati entro i confini nazionali.
Le parti proponenti vedono in questo nuovo istituto un necessario rafforzamento delle norme fin qui adottate, qualcosa di imprescindibile al fine di tenere realmente sotto controllo eventuali minacce terroristiche latenti. La normativa prevede però anche un approccio trasparente al problema per far sì che la privacy possa non essere intaccata: “contact non content” esprime il principio di base a cui si fa appello, ove sono i contatti tra le persone ad essere monitorati e non piuttosto i contenuti delle comunicazioni medesime. Monitoraggio e privacy, quindi, garantite allo stesso tempo.
Sarà tutto in mano al cosiddetto Government Communications Headquarters (GCHQ). Quel che si intende mettere a punto è un sistema in grado di raccogliere in tempo reale i dati sulle comunicazioni in essere, ricevendo anche dagli Internet Service Provider gli indirizzi email che fanno capo ad ogni singolo messaggio di posta inviato. Così facendo il cervellone elettronico del GCHQ sarà in grado di avere sempre sotto controllo quanto accade, consentendo così alle autorità di avere facilmente a disposizione i contatti di eventuali persone controllate o di risalire a posteriori a monte di un illecito.
I contenuti saranno invece garantiti dalle medesime norme che impongono già oggi una azione della magistratura: senza precisa autorizzazione, insomma, non sarà possibile avere a disposizione contenuti ed intercettazioni, rendendo così trasparenti solo i legami tra gli utenti e non piuttosto la natura delle loro comunicazioni. Trattasi di una garanzia necessaria, senza la quale la proposta non potrebbe in alcun modo passare. Rimangono ancora poche settimane di concertazione e poi la bozza arriverà al voto definitivo.
Troppo oneroso? Troppo invadente? Poco garantito? Il Parlamento ha ancora tempo per portare avanti i propri dubbi, ma la proposta sembra ben incanalata verso il semaforo verde.