Milena Gabanelli ha tenuto a precisare l’intento dell’ormai famoso servizio trasmesso domenica sera, “Il prodotto sei tu” nel quale i social network sono stati presi di mira.
Le polemiche esplose oggi erano d’altronde inedite per una trasmissione solitamente abituata a soffrire gli strali della politica e non dell’opinione pubblica. Così, in una intervista al quotidiano “l’Unità” che verrà pubblicata il 12 aprile (alcuni estratti nel video sotto) ha preso la parola per puntualizzare l’intento di quel servizio:
“Noi non abbiamo fatto una puntata per la Rete, che conosce benissimo e sa tutto, abbiamo portato in una TV generalista un argomento che di solito viene discusso in rete tra competenti. Abbiamo dovuto ovviamente adattare il linguaggio, semplificare, ma penso che il servizio sia stato molto utile per tanti genitori e per tanti frequentatori che molte informazioni non le hanno.”
La giornalista, conduttrice e ideatrice del programma, non ci sta a passare per accusatrice di Facebook e Twitter, ribadendo di non aver mai detto che bisogna prendere le distanze da questi strumenti:
“Non penso che abbiamo fatto del terrorismo, anzi normalmente cerchiamo di usare un po’ di lievità nel racconto. […] Volevamo capire noi certi meccanismi, ho capito che tanta gente non li sa, non li conosce e abbiamo dedicato dei mesi a indagare questo mondo.”
Per la Gabanelli, in ogni caso, comunque la si pensi sulla qualità del servizio mandato in onda, è importante distinguere i linguaggi: la TV generalista non può parlare come la Rete, quindi, a suo dire:
“La Rete deve avere pazienza, se qualcuno usa un linguaggio semplice per spiegare cose “addetti ai lavori”, bisogna anche fare questo sforzo, altrimenti ci sono dei soggetti che parlano solo fra loro e il resto del mondo fuori”.
Cosa pensate di queste prime risposte?
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