Giusto per rimanere in tema con l’articolo di qualche giorno fa, sui nuovi accordi tra YouTube e CBS, vi riporto l’intervista che Ernesto Assante di Repubblica ha fatto a Chad Hurley, fondatore di YouTube.
Nell’intervista, che vi invito a leggere integralmente, si parla dei nuovi progetti di YouTube. Dagli accordi con alcuni network tra cui la Rai e la CBS, al futuro della televisione.
Nonostante questi recenti accordi con la CBS e la Rai, Hurley non ha alcuna intenzione di mettere in secondo piano i contenuti generati dagli utenti. In fin dei conti sono proprio questi video ad aver generato il fenomeno YouTube e sono sempre questo tipo di contenuti che attraggono i pubblicitari.
L’obbiettivo degli accordi con i network televisivi è stato solo quello di offrire loro gli strumenti giusti per gestire al meglio la loro presenza sulla grande piattaforma di YouTube, ormai diventate un punto di riferimento per tutto il Web.
Parlando poi dell’impatto che YouTube ha avuto con la gente, Hurley ci tiene a sottolineare come il fenomeno abbia colpito trasversalmente tutta la popolazione. Anche i politici, infatti, riconoscono ormai l’importanza comunicativa che ha questa piattaforma e il suo potere di penetrazione tra il pubblico.
Ovviamente tutta questa rilevanza sociale ha avuto qualche lato negativo, soprattutto se si pensa ai video di bravate, o quelli di bullismo pubblicati anche da giovanissimi. Ma Hurley sostiene che sono errori migliorabili e che in questi casi è fondamentale la collaborazione della comunità nel segnalare un certo tipo di contenuti. Insomma non bisogna condannare il mezzo ma il cattivo utilizzo dello stesso.
Riguardo poi al futuro della TV, Hurley crede fermamente nella rete come sistema distributivo. Spetterà poi alla gente decidere su quale supporto vedere i contenuti video che preferisce. Per questo motivo YouTube vuole continuare ad essere un “video hub” globale capace di ospitare il maggior numero di contenuti e di qualsiasi genere.
Infine, relativamente al problema dei copyright, che a me sta molto a cuore, vi riporto integralmente quello che Hurley ha detto al giornalista di Repubblica:
Il problema del copyright è estremamente complesso, perché le regole sono diverse da paese a paese e noi siamo una struttura globale. E non c’è chiarezza sui confini del “fair use”, che dovrebbe permettere un certo utilizzo dei contenuti protetti da copyright. Detto questo penso che in un mondo in cui si condivide sempre di più i contenuti le regole del passato sono inadatte, la rivoluzione digitale deve portare a una riscrittura delle regole, anche se è difficile quando il modello di business in atto è completamente basato su quelle regole. Ma noi facciamo del nostro meglio, cerchiamo di lavorare con tutti in maniera positiva e di regolarci diversamente da paese a paese. Abbiamo le più moderne tecnologie di audio e video fingerprint per individuare i materiali che vengono caricati sui nostri siti, nessun altro offre quello che offriamo noi, ma non ci accontentiamo, continuiamo a cercare nuove soluzioni.