Quante volte ci siamo chiesti quanto fosse affidabile la persona con cui avevamo scambiato i nostri contatti? Abbiamo guardato il suo curriculum e non abbiamo trovato risposta alla nostra domanda, perchè effettivamente il Web 2.0 pur mettendo in contatto milioni di persone, non ha ancora strumenti idonei per valutare la loro reputazione.
Parlo di reputazione in rete e traggo spunto proprio da un nuovo servizio 2.0 che porta il nome di TrustPlus e ha come obbiettivo quello di fornire uno strumento per la creazione e gestione di una propria reputazione personale sul web.
Ottima idea, il sistema è molto simile a quello già utilizzato da eBay e si basa anche esso sull’utilizzo di feedback, attribuibili tra gli utenti. Quindi nulla di rivoluzionario, se non fosse che TrustPlus rivela la sua vena sociale proprio nel meccanismo che consente di invitare altri utenti nel proprio TrustCircle, perchè esprimano un giudizio su di noi. Il meccanismo diviene così semplice: impossibile ottenere falsi commenti e false reputazioni, chi ci conosce inserirà informazioni veritiere, positive o negative che siano.
Ottima anche l’idea di rendere disponibile (per ora in fase di test) le API del servizio, in modo che la piattaforma possa essere usata anche da altri servizi. Il servizio appare impeccabile, se non fosse per il fatto che la sua diffusione rischia di essere debole e limitata come quella di altri servizi, che non trattano però un argomento così importante come quello della reputazione sul web.
Sapere con chi abbiamo a che fare nel mondo reale è la normalità e ci vengono in aiuto fattori non di poco conto come l’aspetto fisico, l’abbigliamento e il linguaggio, nel mondo virtuale della rete, soprattutto quando non possiamo incontrare queste persone dal vivo, risulta fondamentale potersi fare un’idea su di essi, che non scaturisca da un curriculum, ma dall’opinione altrui.
Leggo sul numero di Nova di questa settimana che anche Wikipedia sta cercando di affinare gli interventi nelle proprie voci, cercando di capire quali siano effettivamente le più “affidabili”: in realtà si sa poco degli autori di Wikipedia, quanto sarebbe utile allora poter conoscere di più sulla persona che edita le informazioni dell’enciclopedia? Ci farebbe leggere le sue pagine sotto un’altra prospettiva, sicuramente.
Favorevole quindi alla diffusione di servizi come TrustPlus, perchè portano a galla problemi che il Web 2.0 non conosce, ma che spesso rimangono nella nicchia, divengono “passatempi” invece di divenire “standard”, che è il ruolo che gli spetterebbe nella rete di oggi.