Grazie alle reti neurali non sarà più necessario aggiornare l’antivirus per rilevare nuovi malware. Deep Instinct, una startup israeliana, ha avviato lo sviluppo di un software che sfrutta il deep learning per individuare codice infetto. I primi risultati hanno dimostrato che la sua capacità di intercettare malware sconosciuto è superiore a quella dei software tradizionali. Occorrono però ancora molti mesi prima dell’arrivo sul mercato del prodotto finale.
I malware possono superare le difese di un antivirus se il suo autore modifica poche righe di codice. Il software non sarà quindi in grado di rilevare la sua “firma”. Secondo Deep Instinct, la soluzione migliore è usare reti neurali artificiali che simulano il funzionamento del cervello umano. Il deep learning viene oggi sfruttato per riconoscere il volto di una persona attraverso migliaia di foto. La stessa tecnologia può essere utilizzata per addestrare la rete neurale e identificare nuovi virus.
L’azienda israeliana ha sottoposto alla rete migliaia di parametri di differenti file. Questo processo, molto pesante dal punto di vista computazionale, è stato eseguito da un cluster di GPU. Il risultato finale è una rete neurale statica che non viene aggiornata (quindi non richiede potenti computer), ma può riconoscere i nuovi malware. Inoltre, a differenza degli antivirus tradizionali, il software di Deep Instinct non viene ingannato dalle modifiche apportate al codice.
Secondo Virus Bulletin, il migliore antivirus commerciale può rilevare l’87% di nuovi malware solo molti mesi dopo dall’ultima aggiornamento. Il software israeliano, invece, raggiunge un’accuratezza superiore del 20%. Le deep learning networks vengono studiate da numerose aziende, tra cui Microsoft e Invincea.