Retina Display per i nuovi Mac, lusso inutile?

Cult of Mac si interroga sull'effettiva utilità di un display Retina per i nuovi Mac e MacBook: un lusso inutile?
Retina Display per i nuovi Mac, lusso inutile?
Cult of Mac si interroga sull'effettiva utilità di un display Retina per i nuovi Mac e MacBook: un lusso inutile?

I nuovi iMac e MacBook, che verranno probabilmente presentati da Apple durante il WWDC 2012, potrebbero essere dotati di un Retina Display, lo stesso utilizzato per iPhone e recentemente per l’ultima generazione di iPad. Il portale Cult of Mac tuttavia si interroga sull’effettiva utilità dell’alta risoluzione, sentenziando come vi siano altre qualità fondamentali di un display, quali luminosità, colori e ombre. La scelta del Retina, insomma, rischia di apparire come un lusso inutile.

Il primo aspetto da prendere in considerazione è l’effettivo salto che vi sarebbe rispetto gli attuali modelli di Mac e MacBook. Prendendo in esame iPhone 4S e il nuovo iPad, lo smartphone ha bisogno di una densità di 329,7 pixel per pollice per raggiungere la cosiddetta “qualità Retina“, mentre il tablet soltanto 214,9.

Tutto è correlato alla dimensione del display: tradotto, la distanza media alla quale è solitamente tenuto il dispositivo. Ovvio che iPad venga posizionato più distante dagli occhi dell’utente rispetto a quanto si farebbe con un iPhone, per questo non ha bisogno della stessa densità pixel del melafonino.

Attualmente, il display del MacBook Pro da 15 pollici è quello più distante dalla qualità Retina, con il 77% di densità. Lo stesso modello, ma in alta risoluzione, raggiunge invece il 90% della pulizia e nitidezza dell’immagine tipica del Retina. La media per un iMac aleggia invece tra l’80 e il 90%. Se si raddoppiasse la risoluzione di ogni Mac e MacBook tramite l’implementazione di un display specifico di tipo Retina il salto di qualità non sarebbe enorme, perché soprattutto nel caso dell’iMac da 27 pollici si supererebbe addirittura del 33% la soglia oltre la quale l’occhio umano non può scorgere reali differenze.

Ci sono peraltro altre due caratteristiche da studiare: la prima riguarda i consumi. Più pixel devono essere gestiti dal dispositivo, maggiore è il consumo di batteria. Non è un caso che Apple per mantenere la medesima autonomia della generazione precedente con il nuovo iPad, abbia dovuto aumentare la capacità della batteria da 6944 mAH a 11.666 mAH: si tratta di un salto di quasi il 70%.

Gli iMac sarebbero quasi “esclusi” da problematiche di questo genere, ma la diminuzione dell’autonomia della batteria diventerebbe un grosso grattacapo per MacBook Pro e MacBook Air. Apple vuole mantenere la linea dei dispositivi sottili e leggeri, batterie più capienti hanno maggior peso e dimensioni. Due elementi che si scontrano frontalmente.

In secondo luogo l’indipendenza di OS X, rispetto a iOS, nella gestione della risoluzione video. Il sistema operativo per Mac è stato chiaramente pensato per gestire molti e differenti formati di display, mentre l’edizione mobile supporta al momento soltanto i 3.5 pollici di iPhone e i 9,7 di iPad. Insomma, Cupertino potrebbe gestire la cosa dal software, senza affidarsi a costose soluzioni come il display Retina.

Concludendo, la linea Mac non sembra avere bisogno dello stesso salto qualitativo che invece coinvolse iPhone prima, e iPad poi. Sarebbe un lusso inutile e la soglia entro la quale l’utente riconoscerebbe differenze sostanziali sarebbe superata di gran lunga, con costi maggiori, consumi superiori e le ovvie conseguenze in prezzo e design. Ne vale davvero la pena?

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