Reuters ha recentemente creato un interessantissimo sito che raccoglie, attraverso una veste grafica accattivante e semplice, il migliore materiale prodotto dai propri inviati in cinque anni di guerra in Iraq.
Come noto sono tanti i giornalisti a recarsi di persona sul campo, ma purtroppo i media tradizionali spesso censurano gran parte del loro lavoro anche per la crudezza delle immagini.
E’ vero, consiglio di andare a visitare il sito solo a chi è in grado di sostenere la visione di foto e video crudi. Del resto la guerra è crude, è dolore, è sofferenza: è morte.
Volere a tutti i costi nascondere questa realtà, ovattandola in qualche immagine di bombardamenti dall’alto è come mistificare la realtà. Per fortuna grazie ad internet è possibile informarsi in modo alternativo e scoprire il lavoro per il quale molti professionisti hanno rischiato la vita.
Nel sito troviamo, dopo una introduzione che ci fa subito comprendere le “difficoltà” che incontrano giornalisti e fotografi di guerra, una serie di sezioni dedicate alle persone che cercano le notizie nel luogo in cui queste nascono, la timeline degli eventi di questa seconda guerra del Golfo, mappe e ulteriori link per approfondimenti.
Non è un sito “zeppo” di contenuti, ce ne sono pochi ma presentati bene e, soprattutto, di grandissimo valore.