Si sente molto parlare di RFID ultimamente e lo si sente in ogni campo, dall’abbigliamento al magazzino dell’azienda, dal DVD all’aeroporto ma non sembra che questa tecnologia sia destinata a decollare: i motivi?
Come già detto l’RFID (acronimo di Radio Frequency IDentification – Identificazione a radio frequenza) è una tecnologia per la lettura a distanza di informazioni su oggetti, animali o persone usando dei lettori specifici.
Questa tecnologia potrebbe trovare la sua applicazione in moltissime attività di tutti i giorni, dai supermercati, all’antitaccheggio, ma sopratutto la gestione del magazzino con onde radio.
L’RFID è poco diffuso tra le aziende che non pensano ai grandi vantaggi economici che questa tecnologia potrebbe offrire!
Di contro però, i vantaggi e i risparmi economici della tecnologia a radio frequenza risulterebbero evidenti solo dopo un punto critico che solo imprese di grande dimensioni riescono a raggiungere.
Non è sufficiente attrezzarsi con le apparecchiature più moderne e costose ma è necessario saperle utilizzare al meglio per trarne benefici economici.
Il colosso americano Wal Mart, da recenti studi ha stimato che l’utilizzo di questa tecnologia le permetterebbe di risparmiare 250 milioni di dollari l’anno, ma il problema è ben più grande.
Infatti non basta che una azienda decida di utilizare l’RFID: tutti i prodotti presenti in magazzino andrebbero etichettati con le speciali tag RFID utili al riconoscimento a distanza.
Il fatto che pochi prodotti siano etichettati porta l’utilizzo della tecnologia ad un guadagno pressoché nullo e quindi un utilizzo scarso dell’RFID.
Altro esempio, e sempre di colosso del mercato parliamo, è quello della Kimberly Clark (nota azienda produttrice du Huggies e Kleenex) che sta lavorando nell’ambito della tecnologia RFID per utilizzare al pieno questa tecnologia e trarne elevati benefici economici, stesso discorso per la Procter&Gamble che già a fine 2006 aveva scommesso sulla tecnologia acquistando diversi milioni di tag RFID.
Stiamo a vedere…