La RIAA non molla la presa, e con una nuova ondata di 482 segnalazioni propone una nuova dimostrazione di forza contro il mondo del Peer To Peer. Steven Marks, consigliere generale RIAA, ha espressamente sottolineato l’importanza di tale nuova azione legale evidenziando inoltre come il mercato della musica digitale online sia drammaticamente cambiato rispetto a un anno or sono, quando l’iniziativa muoveva i primi passi.
I numeri ora si fanno importanti: il numero dei segnalati ammonta ora a 3.429 individui. Per gli anonimi le generalità saranno identificate (ovvero correlate agli indirizzi IP segnalati) solo in seguito ad esplicito permesso della Corte.
L’iniziativa legale continua dunque sui binari virtuali di una denuncia senza colpevoli, operando così più nel senso di una pressione psicologica attuata al fine di scoraggiare la pratica del P2P (a vantaggio del nuovo mercato digitale emergente) piuttosto che per ottenere concrete rivalse legali.
Marc Morgenstern, CEO Overpeer, rileva due cambiamenti importanti direttamente correlabili alle denunce della RIAA: innanzitutto sono in aumento gli utenti che sfruttano parassitariamente i network P2P, scaricando musica ma non offrendo nulla per l’upload altrui; inoltre c’è una sostanziale migrazione degli utenti dai poli forti quali Kazaa (il più colpito dal mirino della RIAA) verso servizi di altri network.
Ad oggi risulta in sospeso la gran parte delle denunce. Centinaia di utenti, sotto la pressione del pericolo legale, hanno accordato un patteggiamento di 3000 dollari.