A distanza di ormai un anno dall’inizio del blocco, l’enciclopedia online Wikipedia torna ad essere accessibile per l’utenza cinese. La nuova apertura è evidentemente frutto delle mediazioni avvenute nel frattempo con le autorità locali, le quali hanno però imposto particolari vincoli sui contenuti politici e storici del sito.
La versione cinese di Wikipedia, ad esempio, non riporta informazioni relative ai fatti di piazza Tienanmen e della relativa rivolta studentesca del 1989. Sebbene la Cina neghi forme di reale censura sul web, i fatti dimostrano il contrario ed evidenziano comunque una grave difficoltà da parte delle autorità nel contenere il fiume in piena rappresentato dai milioni di utenti (e blogger) che oltre la muraglia stanno iniziando a respirare l’aria di libertà ispirata dal World Wide Web. La versione inglese di Wikipedia è stata aperta alla Cina non più di un mese fa e l’apertura della versione cinese rappresenta un nuovo passo avanti. Ora viene però l’ostacolo più difficile per tutti: mantenere un rapporto equilibrato tra autori, contenuti ed autorità circa gli argomenti più sensibili per il regime.