Microsoft ha più volte affrontato il problema della tecnologia del riconoscimento facciale. Il presidente della società, Brad Smith, ha fatto appello direttamente al Congresso americano lo scorso anno per prendere provvedimenti per arrivare a creare leggi ad hoc per regolamentare l’utilizzo di questa tecnologia.
Il gigante del software è effettivamente molto preoccupato di come può essere utilizzato il riconoscimento facciale ed è arrivato a bloccare le vendite di questa tecnologia alle forze di polizia della California. Fedele a questa sua linea di pensiero, Microsoft ha deciso di cancellare il suo database “MS Celeb” che contiene oltre 10 milioni di immagini di circa 100.000 persone.
Il database è stato originariamente pubblicato nel 2016 ed è stato descritto da Microsoft come il più grande set di dati di riconoscimento facciale pubblicamente disponibile nel mondo. Database utilizzato per addestrare sistemi di riconoscimento facciale da parte di aziende tecnologiche globali e ricercatori militari.
Le persone le cui foto appaiono nel set non hanno chiesto il consenso, ma poiché le persone erano considerate delle celebrità (da cui il nome del set), le immagini sono state estratte da internet con una licenza Creative Commons.
Tuttavia, MS Celeb, che è stato scoperto dal ricercatore di Berlino Adam Harvey, conteneva anche immagini di ciò che FT.com chiama “arguably private individuals” come foto di giornalisti e autori.
Parlando con FT.com, Harvey afferma anche che nonostante MS Celeb sia stato cancellato, i suoi contenuti sono ancora condivisi sul web. Una volta condivisi pubblicamente tali dati, è infatti sostanzialmente impossibile rimuoverli competentemente dal Web.
La cancellazione arriva non molto tempo dopo che FT.com ha condotto un’indagine approfondita sulla tecnologia di riconoscimento facciale e sul ruolo di Microsoft. Tuttavia, Microsoft ha spiegato la cancellazione del set di dati a FT.com come una semplice questione di protocollo. Il sito era destinato a scopi accademici ed era gestito da un dipendente che non è più con Microsoft.
Questo potrebbe spiegare perché la compagnia non è stata particolarmente esplicita su questa azione. Ciò nonostante, tutto questo dimostra che Microsoft è davvero impegnata a mettere dei precisi paletti sull’utilizzo di questa tecnologia.