La nuova edizione del documento annuale Internet Trends Report pubblicato da Mary Meeker risulta di particolare interesse poiché fotografa le evoluzioni e le tendenze che riguardano da vicino il mondo online: si parla della lenta contrazione che sta toccando il mondo smartphone, del declino della TV tradizionale, del boom di Netflix e della forte crescita nel numero di connessioni in paesi come l’India. Un dato su tutti, però, riguarda il gruppo di Mountain View: è relativo alla tecnologia di riconoscimento vocale impiegata, tra gli altri, dall’Assistente Google.
La precisione è giunta al 95%, complice il miglioramento degli algoritmi che si occupano di interpretare il flusso audio pronunciato dagli utenti. Tutto merito del machine learning, ormai alla base della quasi totalità dei servizi offerti da bigG. Basti pensare che nel 2013 il livello di affidabilità era stimato intorno all’80% e che oggi è paragonabile a quello di un interlocutore in carne e ossa. Secondo l’inventore e informatico statunitense Ray Kurzweil, al lavoro con Google sui chatbot, entro il 2029 l’intelligenza artificiale sarà in grado di superare con successo il test di Turing.
Se pensate di poter avere una conversazione di un qualche significato con un umano, potrete intrattenerne una con un’intelligenza artificiale nel 2029. Potrete comunque già conversare in modo stimolante con un’IA prima di allora.
Il sistema messo a punto dal gruppo di Mountain View è ora alla base di dispositivi come Google Home dedicato all’ambito domestico, ma anche integrato negli smartphone. In futuro il suo raggio d’azione verrà ulteriormente esteso, arrivando a interessare pressoché qualsiasi ambito. E potendo contare su un volume di comandi vocali analizzati in costante crescita, anche la sua precisione migliorerà ulteriormente, arrivando a lambire quel teorico 100% forse già entro i prossimi anni.