C’era una volta il dialer. Si insinuava nel pc, creava una nuova connessione ed in pochi minuti la bolletta era destinata a gonfiarsi all’inverosimile determinando amare disperazioni di fine bimestre. Era il periodo in cui per scaricare un MP3 ci voleva qualche ora, YouTube era impensabile ed il web era tutto un “clicca qui” e “gratis” (beh, in questo poco è cambiato per certi versi). Era il periodo del 56k, quando ogni connessione era anticipata da una sigla gracchiante che tutti abbiamo odiato, che in molti ancora ascoltano e che tutti in ogni caso rimpiangono con la solita sindrome di Stoccolma che ti porta all’affezione verso le cose che ti hanno fatto soffrire. Ostaggi di quelle luci lampeggianti sul modem, dovevamo spesso controllare che tutto fosse regolare, soprattutto quando i siti navigati non erano propriamente un inno alla legalità. In quei posti “underground” il .exe era dietro l’angolo: una disconnessione, poi tutto riattivato in un attimo, quindi la bolletta falsata da chiamate (mai effettuate volontariamente) all’altro capo del mondo. Chi non ha almeno un amico caduto nella trappola?
«L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, presieduta da Corrado Calabrò, ha approvato il nuovo Piano di numerazione nazionale nel settore delle telecomunicazioni, che consente un migliore controllo del rispetto delle norme a tutela dell’utenza e più efficaci interventi diretti a contrastare le ripetute attività illecite poste in essere negli ultimi tempi»: poche parole per spiegare con chiarezza quale sia l’obiettivo portato avanti oggi dall’AGCOM: ridurre le truffe, tutelare il consumatore e regolamentare un comparto che da anni genera enormi introiti e gravi problemi. E nonostante oggi l’ADSL abbia pesantemente limitato il problema, ancora gli eredi dell’144 generano lucro con modalità fantasiose e legate oggi più che altro ai servizi telefonici. Rimaneva fino ad oggi il pericolo costante per tutti quegli utenti che (vincolati per vari motivi contingenti al digital divide nostrano) ancora accedono al web dopo il gracchiare di un modem e l’accensione dell’icona che segnala l’avvio della connessione dialup.
L’AGCOM ha comunicato l’approvazione del nuovo piano di comunicazione, piano con il quale viene posto un limite all’uso delle numerazioni telefoniche a sovrapprezzo. Utili a volte per piccoli servizi alternativi e spesso per lucrare sull’ingenuità degli utenti (se non adoperati direttamente in malafede), tali numerazioni hanno catalizzato le attenzioni di troppi malintenzionati e da strumento utile si son trasformate in vero e proprio canale per perpetrare truffe di vario tipo, spesso celate dietro gabelle legali di fronte alle quali il consumatore medio si trova spesso derubato e impossibilitato a muovere alcun rilievo legale contro i truffanti. Ma ora molto potrebbe cambiare grazie ad un intervento a monte con il quale l’Authority recide con decisione lo spazio di manovra disponibile.
Spiega il comunicato stampa dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni: «Il nuovo Piano di numerazione rappresenta il completamento di una strategia di interventi – avviata da tempo – che prevede il blocco di tutte le numerazioni a sovrapprezzo a partire dal prossimo 30 giugno. Il blocco potrà essere disattivato solo su espressa richiesta dell’utente. Per i consumatori che intendono attivare comunque i servizi a sovrapprezzo, è stabilita nel Piano dell’Agcom una ulteriore tutela con l’introduzione di soglie massime di prezzo pari a uno o due euro per i servizi a tariffa flat (televoto, donazioni, etc.). Questo tipo di tariffazione a scatto singolo è stato recentemente lo strumento di una serie di truffe, oggetto di indagine da parte dell’autorità giudiziaria. A molti utenti, infatti, sono stati addebitati fino a 15 euro per il solo accesso al servizio, indipendentemente dal tempo di collegamento. Col nuovo Piano di numerazione tali comportamenti illeciti non saranno più possibili».
Si limita, insomma, l’interesse potenziale e con ciò l’appetibilità di tali stratagemmi per affondare truffe et similia. Il tutto inizia oltre un anno prima, quando con l’adeguamento al “Decreto Landolfi” Telecom Italia iniziava ad allinearsi permettendo “Accesso Selettivo” tramite PIN per la riattivazione dei servizi a sovrapprezzo. Oggi il passo è ulteriore e definitivo. O almeno si spera, perchè tra beneficio del dubbio e voci relative a deroghe varie ancora una volta insorge il timore della classica legge all’italiana mandata in vigore con dotazione di serie della via d’uscita che tutto rovina.
Cita la pagina di Wikipedia dedicata ai dialer: «Il mercato dei dialer italiano è il più fiorente e denso di insidie al mondo. L’Italia, infatti, è il Paese nel quale a partire dai primi anni novanta fino a oggi le truffe per dialer hanno registrato il maggior numero di denunce, e dove le numerazioni “speciali” autorizzate (nonché gli utili dichiarati dalle società operanti in questo mercato) sono in assoluto le più numerose». Scaturisce da ciò l’utilità dell’intervento del Garante, il quale interviene limitando le numerazioni disponibili così che, in Italia come altrove, i problemi rientrino all’interno di una soglia minima di tolleranza, aspetto per troppo tempo ignorato a tutto danno del consumatore.
Concretamente, spariscono tutte le numerazioni del tipo 144 (da cui tutto è iniziato), 166, 163, 164, eccetera. Rimane solo più la possibilità degli 89X, tutto il resto è destinato progressivamente al dimenticatoio. Inoltre: «Le nuove misure di trasparenza vengono altresì estese ai servizi a soprapprezzo accessibili da cellulare attraverso gli SMS (loghi, suonerie, servizi a valore aggiunto). Per tali servizi sono ora previste soglie di prezzo e la possibilità per gli utenti di bloccarne l’uso, in maniera analoga a quanto già previsto dall’Autorità per la telefonia fissa […] Tra le ulteriori novità introdotte dal Piano, si segnala infine l’aggiornamento delle norme sulla numerazione per i servizi mobili, che consentiranno migliori condizioni competitive per gli operatori virtuali, il recepimento delle norme europee sui servizi armonizzati a valenza sociale (numerazioni 116XXX) e la completa gratuità dei servizi di “customer care” offerti dagli operatori di telecomunicazioni».
Oggi le truffe telefoniche si erano molto differenziate e il dialer non costituiva più la minaccia maggiore. L’Italia, ove il 56k è ancor oggi relativamente diffuso, la minaccia era però ancora viva (ne è dimostrazione il raggiro di 67 mila utenti emersa solo a fine 2007). La nuova direttrice disegnata dal Garante determina ora un giro di vite fondamentale e per tutti è un sospiro di sollievo: una piccola norma appare ed un grande problema è risolto.
Conclude la comunicazione del Garante: «Tra le ulteriori novità introdotte dal Piano, si segnala infine l’aggiornamento delle norme sulla numerazione per i servizi mobili, che consentiranno migliori condizioni competitive per gli operatori virtuali, il recepimento delle norme europee sui servizi armonizzati a valenza sociale (numerazioni 116XXX) e la completa gratuità dei servizi di “customer care” offerti dagli operatori di telecomunicazioni».
Il 30 giugno il percorso di riorganizzazione delle numerazioni giungerà al termine. Niente più .exe pericolosi, niente più linee hot, niente più telefonate a peso d’oro. Ride il telefono. Ma soprattutto ride il consumatore.