Non è stato ancora accertato che gli apparati WiFi facciano male ma di certo avere un dispositivo che emana onde radio 24/24, magari vicino al letto o al posto di lavoro, non è esattamente una cosa positiva. I prodotti WiFi sono sempre più potenti e sempre di più nella nostra vita, a partire dai cellulari che portiamo sempre in tasca e comunicano con le antenne anche da spenti fino ad arrivare agli oggettini bluetooth più divertenti e inutili.
Quando amici e parenti mi chiedono cosa ne penso di queste voci io rispondo sempre una frase che alla fine lascia a loro la scelta, stile “non è vero ma ci credo”. Facendo notare che le frequenze sono le stesse dei vari forni a microonde. Nessuno sa e ci dice con precisione quanto fanno male o quanta deve essere l’esposizione massima alla quale dovremmo sottoporci a questi dispositivi.
Per chi come me crede che in fondo una puntina di verità su queste voce ci sia vi do alcuni consigli per ridurre al minimo il male, basta solo un pochino di attenzione e pazienza in più. Qui di seguito vi riporto un riassunto della piccola guida della salute molto ben fatta (approfitto per fare i complimenti all’autore) trovata su Ecoage.
Tra gli accorgimenti utili c’è lo sfruttamento della potenza dell’apparecchio non superiore a quello che effettivamente serve. Spesso per pochi metri usiamo al massimo la potenza della trasmissione. Togliendo l’antenna e diminuendo via software (quando possibile) otteniamo un sensibile calo di elettrosmog. Inoltre è molto importante spegnere i dispositivi quando non utilizzati.
In secondo luogo bisogna porre molta attenzione a dove ci mettiamo rispetto alle fonti di emissione di elettrosmog. Mai vicine ai letti o posti di lavoro oppure se usate un portatile non tenetelo per troppo tempo sulle gambe se la wireless è attiva. Inoltre sarebbe consigliato non frapporsi tra la sorgente e la destinazione dei dati. Infine nonostante la comodità vi consiglio di utilizzare il cavo dati qualora sia possibile.