Dopo i primi giorni di possesso di iPhone e di “smanettamento” vario sull’App Store di iTunes, non posso che concordare con quanto scritto su TechCrunch da Micheal Arrington.
La maggior parte delle applicazioni, sia gratuite che a pagamento, non sfruttano la principale delle potenzialità di iPhone: la rete.
Come noto, in tutti i paesi in cui iPhone è venuto, esso è quasi sempre associato a piani tariffari che prevedono traffico dati, rendendolo non a caso l’unico dispositivo mobile che oltre il 95% dei possessori utilizza per navigare. Un dato impressionante.
Ebbene, a parte qualche app legata alla versione desktop del software, la stragrande maggioranza delle altre applicazioni non consente di comunicare con altri utenti che hanno la stessa applicazione installata.
A questo aggiungo una seconda nota di disappunto, legata all’App Store Italiano. Che non si potesse acquistare software da altri App Store lo sapevo bene, ma non mi aspettavo che fosse limitato persino il download delle applicazioni gratuite.
Questo penalizza pesantemente i possessori di iPhone italiani, tagliati fuori da tante applicazioni utili (e pure gratuite), come ad esempio la Google App.
Staremo a vedere nei prossimi mesi come evolveranno sia le applicazioni, sul fronte multiplayer e social networking, sia il catalogo italiano, finora decisamente molto meno interessante di quello USA.