Le recenti dichiarazioni di Steve Jobs sulle prospettive dei tablet con display ampi 7 pollici non potevano che suscitare una replica da parte di alcuni concorrenti.
Il numero uno di Apple sostiene infatti che la definizione di tablet non possa prescindere da uno schermo ampio almeno 10 pollici, misura ritenuta indispensabile per offrire agli utilizzatori l’esperienza d’uso ottimale.
La considerazione è pertanto rivolta in particolare ai recenti Tablet immessi sul mercato da Samsung (Galaxy Tab) e RIM (PlayBook), caratterizzati da schermi di ampiezza inferiore rispetto all’iPad.
Research In Motion sostiene invece che la fascia dei tablet a 7 pollici abbia buone prospettive di acquisire segmenti di mercato rilevanti, tenuto conto anche della possibilità di trasportarli con più facilità e di poterli utilizzare anche con una sola mano per svolgere determinate attività.
Anche Google risponde a Jobs per quanto concerne la frammentazione di Android lo sviluppo non completamente “open source”, ritenendo che l’offerta variegata di terminali non possa che giovare all’espansione della piattaforma, come sinora confermato dai numeri crescenti di vendite.
Opinioni personali a parte, la prospettiva dei tablet appare rosea e la disponibilità di diversi modelli operanti con sistemi operativi alternativi non può che giovare alla scelta degli utenti.