Research In Motion (RIM) ha lanciato la sua prima applicazione per iPhone e iPad. Non vi sarebbe nulla di strano, se non fosse che RIM è l’inventrice del Blackberry, smartphone concorrente del melafonino di Apple. Il software in questione si chiama “Mobile Fusion Client” ed è già disponibile su App Store.
Il tool è stato pensato per un utilizzo esclusivamente aziendale: “Mobile Fusion Client“, infatti, è un’applicazione realizzata per gestire l’accesso alle reti interne via Blackberry, Android e iOS, configurando in modo semplice e rapido opzioni come regole WiFi e impostazioni VPN. In aggiunta, il sistema permette di limitare la tipologia di applicazioni installabili sul device, così che i dipendenti non facciano un uso fuorviante dei loro dispositivi mettendo a repentaglio la sicurezza di informazioni aziendali.
Come lecito attendersi, è ovvio credere che in un’azienda non prevalga un’unica tipologia di smartphone, quindi l’intento di RIM di investire anche sui concorrenti iOS e Android è sicuramente una carta vincente. Ma la scelta potrebbe anche sottostare ad altre necessità.
Con la crescita spudorata di iOS, e soprattutto del variegato mondo Android, RIM si è ritrovata in una situazione di calo con il proprio Blackberry, soluzione per molto tempo scelta in ambito professionale e dirigenziale. L’avvio dell’elaborazione di applicazioni per la concorrenza, perciò, potrebbe risultare come una sorta di “resa alle armi”: i competitor risulterebbero difficili da eguagliare.
Alan Panezic, vicepresidente del Product Management e del Marketing di RIM, non ha tuttavia tradito alcuna indiscrezione sul futuro della sua società durante la presentazione dell’app:
«Per il business e le istituzioni, gestire un mix di device mobili su qualsiasi scala è caotico. Le organizzazioni sottoposte a pressioni affinché venga permesso agli impiegati di portare i loro dispositivi in ambito lavorativo, e guardano a RIM come il leader globale della mobilità aziendale per risolvere quel problema».