Le previsioni al ribasso sembrano oramai esser divenute una sorta di tradizione in casa RIM, puntualmente rispettata dalla società: per la quinta volta consecutiva, infatti, l’azienda di origini canadesi non ha risposto alle proiezioni degli analisti, con un trimestre caratterizzato dal segno meno e da perdite per diversi milioni di dollari. La situazione del gruppo è dunque divenuta piuttosto complicata e per fermare tale andamento negativo giungono nuovi cambi ai vertici della società.
Research In Motion ha perso nell’ultimo trimestre qualcosa come 125 milioni di dollari, quantificabili in circa 24 centesimi per azione: nello stesso periodo dell’anno precedente RIM registrava utili netti per 934 milioni di dollari, il che mette chiaramente in luce l’andamento al ribasso della società negli ultimi dodici mesi. Il volume d’affari complessivo si è assestato all’incirca sui 4.2 miliardi di dollari, ben al di sotto dei 5.2 miliardi del trimestre precedente e dei 5.6 miliardi registrati un anno prima.
La situazione negativa del produttore della linea BlackBerry è inoltre evidenziata dall’ennesimo ribaltone ai piani alti della società: dopo aver abbandonato la carica di co-CEO nei mesi scorsi, Jim Balsillie ha comunicato la propria intenzione di lasciare definitivamente il board of director dell’azienda fondata in collaborazione con Mike Lazaridis, tirandosi fuori in maniera definitiva dal progetto. Nello stesso momento anche David Yach, software CTO, e Jim Rowan, COO della società, hanno annunciato il proprio addio a RIM, dando il “La” ad una nuova rivoluzione nell’organigramma societario.
Una rivoluzione che dovrà necessariamente passare attraverso l’individuazione di nuove personalità di spicco che sappiano fornire alla società nuova linfa vitale per tornare ad occupare quella posizione conquistata nel tempo e persa in ancor meno a causa dell’avanzata di nomi quali Android ed iOS. La linea BlackBerry, sia nel segmento smartphone che in quello tablet, continua a registrare cifre in sensibile calo e soltanto una nuova strategia volta all’innovazione ed al progresso potrà consentire a RIM di recuperare il terreno perso. Invertire la rotta sembra però in questa fase oltremodo complesso: il problema è alla base ed una restaurazione societaria è soltanto l’inizio di un percorso che si preannuncia denso di sacrifici.