Al Cerbero della telefonia sono cadute entrambe le teste: Research In Motion (RIM) comunica infatti la doppia dimissione dei due CEO attualmente in carica, evento destinato a segnare profondamente i destini di un gruppo in cerca di una nuova identità dopo la caduta degli ultimi mesi dall’Olimpo del settore.
Si chiude un ventennio di successi e innovazione, insomma: a poca distanza dall’addio di Jerry Yang a Yahoo, anche i due fondatori di RIM abbandonano la propria poltrona designando eredi e linea di continuità: un addio che non è un addio, ma che segna comunque in modo indelebile la storia del gruppo.
Jim Balsillie e Mike Lazaridis, da tempo nel mirino degli azionisti del gruppo a seguito di una situazione che si è fatta ormai cronica, hanno fatto quel che tutti si aspettavano: un passo indietro, utile o meno che sia, rappresenta un gesto forte di discontinuità, una parentesi che si chiude aprendone naturalmente un’altra. Tutto, infatti, è filato liscio con tanto di tempestive comunicazioni espletive dal gruppo: Mike Lazaridis diventa vice-presidente del Board, Jim Balsillie diventa Direttore, Thorsten Heins è il nuovo CEO e Barbara Stymiest viene nominata come nuovo presidente indipendente del Board. Per i due CEO non si tratta quindi di un abbandono definitivo, ma soltanto di una manovra per agire dietro le quinte, garantendo continuità pur lasciando il timone in mano ad altri.
«C’è un momento nella crescita di qualsiasi compagnia di successo in cui i fondatori capiscono che è venuto il bisogno di lasciar spazio ad una nuova leadership»: come una sorta di evento ineludibile, insomma, frutto più di un destino segnato che non di circostanze estremamente reali ed attuali. I due ex-CEO esprimono piena soddisfazione per il successo dei BlackBerry 7, forte credo nel PlayBook 2 e piena fiducia nel futuro BlackBerry 10. Ma sono parole di commiato, a cui la Borsa guarda soltanto in modo relativo: quel che conta è il passo indietro e la discontinuità che apre ora a nuova opportunità.
Sono in molti a guardare con appetito a casa RIM: in ballo ci sono infatti brand di valore, un’identità business forte e brevetti del tutto strategici. Gli ultimi rumor indicavano Ford e Samsung come potenzialmente interessati ad un qualche accordo (partnership o acquisizione), ma ad ora sono piovute soltanto smentite.
Il ruolo e le responsabilità programmatiche di Thorsten Heins saranno delineate nelle prossime settimane: ci sono dei prodotti da rilanciare ed un valore azionario da restituire alla piena fiducia della Borsa. E non sarà certo una passeggiata.
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