Jim Balsillie, ex vice amministratore delegato di Research In Motion, voleva che il network BlackBerry supportasse i terminali della concorrenza, iPhone di Apple e gli smartphone basati su Android di Google. Questa proposta accelerò pare il suo abbandono dall’azienda, visto che gli altri dirigenti imposero un veto su una cosa del genere. Col senno di poi forse si poteva agire diversamente.
Prima di tutto perché il marchio BlackBerry sta attraversando una crisi di risultati senza precedenti. Nel 2011 le vendite sono letteralmente crollate, con risultati duramente negativi in borsa per l’azienda. Nonostante tutto, la rete aziendale BlackBerry resta il patrimonio più grande e importante delle società, perché è in grado di offrire strumenti di sicurezza e gestione particolarmente apprezzati dai CIO (Chief information officer), i manager responsabili della funzione aziendale information & communication technology. RIM richiede un pagamento da parte degli operatori per poter utilizzare la rete in modo da proteggere i dati mobile in ogni BlackBerry che viene venduto.
Balsillie avrebbe voluto aprire questa rete al fine di sfruttare altri dispositivi, consentendo alla società di incrementare il suo flusso di entrate attingendo dal mondo Android e iPhone. La gestione esecutiva RIM all’epoca non era però entusiasta della proposta di condividere la propria rete con la concorrenza. Diversi CIO tuttavia, parlando con il <Wall Street Journal, nell'elogiare le qualità della rete BlackBerry hanno ammesso che i loro dipendenti preferiscono spesso utilizzare smartphone e tablet Android o iOS a lavoro.
Un CIO si è esposto dichiarando che RIM è destinata a morire se non dovesse abilitare il supporto alla concorrenza. Probabilmente è quello che aveva pensato Balsillie, in un momento di forte competitività per il marchio BlackBerry che adesso rischia di essere travolto dall’onda del successo di Google e Apple. Forse è il momento di cambiare idea, e il nuovo amministratore delegato, Thorsten Heins, ci starebbe seriamente pensando.