RIM, Wall Street boccia l'outlook sul Q2

Vendite in aumento, abbonamenti in aumento, utenza in aumento, introiti in aumento. Eppure le azioni Research In Motion (RIM) devono scontare un pesante capitombolo a fine contrattazioni a causa della comunicazione relative alle prospettive per il trimestre che va aprendosi. Le previsioni RIM, infatti, sono al di sotto di quelle degli analisti sulle quali era precedentemente basata la quotazione del gruppo e, in conseguenza di quanto notificato, la valutazione si è rapidamente sgonfiata fino a perdere 7 punti percentuali nel mercato after-hour.

Il trimestre che va chiudendosi consegna a RIM numeri di grande pregio: oltre 7 milioni di dispositivi venduti e 3.8 milioni di nuovi utenti si sono aggiunti (esattamente in linea con le attese) ai precedenti raggiungendo una quota complessiva di 28.5 milioni di abbonati. Le entrate sono state di 3.42 miliardi contro i 2.24 miliardi dell’anno precedente, con un introito netto da 643 milioni contro i 482.5 del corrispondente trimestre del 2008.

Per il prossimo trmestre RIM ha comunicato una previsione da 0.94/1.03 dollari di introito per azione, 3.8/4.1 milioni di nuovi abbonati ed entrate per 3.45/3.7 miliardi di dollari. Trattasi di numeri al di sotto delle previsioni degli analisti (i quali avevano annunciato una proiezione da 3.4/3.9 milioni) e per questo motivo continua a confermarsi la volatilità di un titolo che a metà 2008 sfiorava i 140 dollari, a inizio 2009 precipitava fino a quota 35 ed ora è già tornato a 80 dollari.

Le fluttuazioni sul titolo appaiono oggi frutto di operazioni atte a consolidare i guadagni. La forte crescita recente del titolo potrebbe infatti favorire vendite per concretizzare il gruzzoletto accumulato in pochi mesi, ed i segnali di una possibile trimestrale meno brillante delle precedenti sono lo stimolo primo per un momento di sosta nel trend di crescita determinatosi. I giudizi sul gruppo e sul pacchetto azionario rimangono comunque positivi, dunque le fluttuazioni dei prossimi giorni andranno intese più sotto una chiave economica che non sotto un profilo tecnologico.