La relazione della UE sul progetto i2010, che è parte integrante della strategia europea digitale per la crescita e l’occupazione, ci mostra dei dati non molto confortanti per l’Italia, che ancora una volta occupa un posto non certo tra i primi della classe.
Una connessione a banda larga è utilizzata dall’80% degli utenti europei e il 60% delle pubbliche amministrazioni. In Europa, i due terzi delle scuole e la metà dei medici usano connessioni veloci ADSL.
Ai primi posti l’Olanda, Danimarca e Finlandia, l’Italia però non regge il passo degli altri paesi, con una percentuale di utenti regolari più bassa, circa il 32%.
La diffusione di Internet nelle scuole è buona, il 79% degli istituti scolastici possiede una connessione portandoci poco al di sopra della media europea, per le imprese invece la situazione è peggiore: solo il 43% è connesso contro il 77% della media EU, dato che sicuramente è anche influenzato dalla copertura dei servizi a banda larga, che non copre l’intero territorio, e quindi imprese medie e piccole, in qualche caso vengono escluse dalla rete non per loro volontà.