Adobe ha annunciato in via ufficiale l’intenzione di interrompere il supporto a Flash entro la fine del 2020. È la data scelta dalla software house per sospendere in modo definitivo e irrevocabile l’aggiornamento e la distribuzione del Player. In un certo senso, è la fine di un’agonia durata troppo, il punto di non ritorno per una tecnologia ufficialmente deprecata, ma profondamente radicata in Rete e ancora oggi utilizzata un po’ ovunque.
Flash: la storia
Le origini di Flash affondano le loro radici negli anni ’90, agli albori di Internet, quando ancora pochi eletti parlavano di HTML, accessibilità e formati aperti. La prima versione del software prendeva il nome di SmartSketch, sviluppata dal team FutureWave. Il crescente interesse manifestato a livello globale nei confronti del mondo online ha portato l’azienda, nel 1995, a convertire il programma in un tool dedicato alla creazione di animazioni destinate in primis al gaming e ai video, chiamato FutureSplash Animator.
Di lì a poco si iniziò a farne ampio uso anche sul Web, grazie alla compatibilità con il browser Netscape tramite l’installazione di un plug-in aggiuntivo. Il debutto ufficiale nel maggio 1996 e ben presto la situazione sfuggì di mano. Il successo fu tale che Macromedia decise di acquisire FutureWave pochi mesi più tardi, rinominando il progetto più semplicemente in Flash. La stessa società passò poi nelle mani di Adobe nell’aprile 2005. Il resto è storia recente. Questo l’annuncio di oggi.
In collaborazione con alcuni partner tecnologici come Apple, Facebook, Google, Microsoft e Mozilla, Adobe ha pianificato la fine del ciclo vitale per Flash. Più precisamente, interromperemo gli aggiornamenti e la distribuzione di Flash Player alla fine del 2020, incoraggiando i creatori a convertire i loro contenuti Flash esistenti in uno dei nuovi formati aperti disponibili.
L’invito è dunque a prendere in considerazione fin da subito l’adozione di HTML5 come linguaggio di markup per la realizzazione di pagine e contenuti Web, oltre a WebGL e WebAssembly. Un passo necessario, invocato da più parti (Google e W3C ormai da tempo spingono in questa direzione), anche nel nome della sicurezza. Flash, nel corso degli anni, si è infatti dimostrato affetto da gravi vulnerabilità sfruttabili dai malintenzionati. Nell’ultimo periodo il suo utilizzo ha comunque subito una forte flessione: stando a quanto riporta bigG, nel 2014 circa l’80% degli utenti Chrome su desktop visitava un sito con elementi Flash almeno una volta al giorno, mentre oggi la quota è scesa al 17% e risulta essere in continua contrazione.
Da precisare infine che l’annuncio odierno non si traduce in un abbandono da parte di Adobe per quanto riguarda l’editing dei contenuti Web. La software house ha infatti tutte le intenzioni di continuare a offrire tool e soluzioni ai creatori.
Guardando avanti, Adobe continuerà a fornire i migliori strumenti e servizi a designer e sviluppatore, per consentire loro di creare fantastici contenuti dedicati al Web.