Lo scorso venerdì, Apple ha organizzato l’annuale appuntamento con il Black Friday, la giornata interamente dedicati agli sconti sui prodotti targati mela. Negli ultimi giorni, le principali società d’analisi di mercato si sono fiondate sulla raccolta dei dati economici, riportando risultati contrastanti. Il portale SeekingAlpha ha riassunto le principali posizioni, riscontrando le stesse divergenze fra le più importanti rilevazioni.
Secondo quando riferito da The Wall Street Journal, durante il Black Friday sono aumentati del 13%, rispetto all’anno precedente, le visite agli Apple Store, sia virtuali che fisici. Tuttavia, Cupertino ha dovuto assistere ad una riduzione del 7,9% dei guadagni, con una spesa media per utente intorno ai 343 dollari.
I risultati rivelati da Gene Munster, l’ormai omnipresente analista Apple di Piper Jaffray, dimostrano come il calo di vendite sia maggiore: Cupertino ha raggiunto un tasso di 8,3 vendite Mac all’ora, in diminuzione del 36% rispetto alle 13 dell’anno precedente.
Di diverso avviso, invece, gli analisti di Kaufman Brothers, di Deutsche Bank e di Thomas Weisel partner. Secondo queste società, le vendite di Apple sarebbero state sottostimate, tanto che la maggior parte degli store, lo scorso weekend, ha rischiato di non poter soddisfare tutte le richieste dei clienti. Shaw Wu di Kaufan Brothers, in particolare, sottolinea come il traffico di vendita registrato potrebbe ribaltare le previsioni fiscali per l’ultimo quarto Apple: gli acquisti di prodotti targati mela dovrebbero essere nettamente superiori alle 2,9 milioni di unità preventivate.
Viste le dichiarazioni contrastanti, è davvero difficile stabilire quali siano i reali guadagni ottenuti da Cupertino durante il venerdì nero degli sconti. L’unica cosa certa è la capacità d’attrattiva di Apple che, grazie alle continue innovazioni, può sempre contare sulla curiosità e sul supporto da parte degli utenti.